VI

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《Già...》rispose Crystal, senza elaborare a pieno la domanda. Quando, però, poco dopo lo fece assunse un espressione accigliata, per poi portare lo sguardo sulla sorella socchiudendo gli occhi e inclinando leggermente il capo di lato.
《come mi hai chiamata?》
《Volpe》rispose l'altra con naturalezza, mantenendo quello strano sorriso compiaciuto sul volto. Crystal stava per formulare un altra domanda, quando la signora Lindeen comparve alla porta che dava sulla cucina, intimando loro di sbrigarsi a venire a tavola o si sarebbe raffreddato tutto.

Cenarono in silenzio, nonostante Rachel cercasse di fare conversazione. Crystal e Martina si lanciavano sguardi, la prima cercando di capire cosa realmente intendesse l'altra con quel nomignolo, la seconda divertita nel vederla struggersi in cerca di risposte.
Quando finirono le due si dileguarono in fretta. Martina cercava palesemente di evitare la sorellastra, "schivandola" quando quella cercava di avvicinarsi e ignorandone le domande, con un sorriso furbo stampato in volto. Crystal, dopo un bel po' che l'altra la ignorava, stufa le afferrò il braccio e la tirò nella propria camera, per poi piantarsi di fronte a lei cercando di sembrare minacciosa (e fallendo miseramente).
《Mi vuoi spiegare che succede?》chiese all'altra,  che la guardava trattenendo chiaramente le risate.
《Per Nariclie, pensavo che un minimo di preparazione la avessi. Quell'orfanotrofio è davvero inutile》si lamentò l'interloquata*, suscitando la curiosità di Crystal, nonché facendone crescere il senso di essere tenuta all'oscuro di qualcosa di importante... magari sui suoi genitori?
《Di che parli?》
《Lo scorprirai, ma non ora. Con calma, ti verrà detto tutto. Cerca solo di non fare scenate davanti ai Lirien》
Ecco, altri segreti. Crystal si soffermò particolarmente sull'ultima parola utilizzata dalla sorellastra, temendo di aver capito male.
《I... cosa?》
《I Lirien, ovviamente. Le persone comuni... gli umani, più in generale》spiegò Martina pazientemente, gesticolando appena con le mani.
《Parli come se fossi un alieno...》borbottò l'altra in risposta, risposta che la più bassa sembrò ignorare completamente.
《Posso andare in camera mia ora? Devo studiare per domani》chiese quest'ultima prima di uscire dalla stanza senza aspettare risposta.

Il giorno dopo la sveglia sembrava voler suonare all'infinito. Crystal si rigirò nel letto più volte, cercando di ignorare il fastidioso ed insistente squillo, riuscendoci abbastanza. Si stava per riaddormentare quando la porta si spalancò con violenza, sbattendo contro il muro facendola sobbalzare per lo spavento. Pochi secondi dopo si ritrovò, in qualche strano modo, in piedi, con le coperte a terra e le tapparelle alzate su un debole accenno d'alba.
《Muovi il culo volpe, si va a scuola!》
La voce stranamente squillante per quell'orario di Martina fece mugugnare di disapprovazione la ragazza, nel mentre che veniva spinta senza tanta gentilezza verso il bagno.
Dieci minuti dopo era pronta, lo zaino quasi completamente vuoto sulle spalle e uno sguardo mezzo assonnato ancora sul viso.
Martina farneticò sulla scuola e sulle persone che contiene ("quello di fisica è davvero severo, stai attenta" e altre robe del genere)  per tutto il tragitto fino all'edificio bianco e relativamente spoglio dove avrebbero passato le prossime otto ore. I ragazzi, divisi in piccoli gruppi, chiaccheravano davanti all'ingresso. Alcuni, più solitari, stavano rintanati in un angolo, troppo pigri o timidi per socializzare. Martina afferrò il braccio a Crystal, trascinandola velocemente verso uno dei gruppetti più vivaci con un gran sorriso.
Appena fu abbastanza vicina da attirare l'attenzione di tutti tornò a guardare la ragazza che era con lei, assumendo un aria solenne, prima di pronunciare queste poche parole:
《Crystal, ti presento il Branco》

[*esiste questa parola...? Lol, dopo controllo]

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