Quando mi ritrovai davanti i suoi occhi grigi, iniziai a titubare: avevo fatto bene a bussare contro quel povero portone come un pazzo? Che avrei fatto ora?
Di certo non avrei potuto dire: "Hei, ho capito di aver sbagliato, ora mettiti con me una volta per tutte, i miei spermatozoi stanno morendo e devo salvarli!"; avrei di sicuro ricevuto più mazzate di quante ne avevo incassate durante tutta la mia vita.
Così mi ritrovai senza parole, con Luke alle mie spalle, a qualche passo da me, ed Annabeth a pochi centimetri di distanza.
Non mi guardava con aria fredda e cinica, come aveva fatto durante tutto il nostro caffè-party, ma sembrava quasi sorpresa: gli occhi erano spalancati e le labbra schiuse, come se mi vedesse per la prima volta.
Rimasi in silenzio a lungo, tanto che fu lei ad iniziare: <<Qualcosa non va?>>
Anche il suo tono sembrava notevolmente più dolce, come se aver parlato con la sorella l'avesse fatta tornare serena, come meritava.
Riuscii finalmente a sbloccarmi.
<<Io, cioè, in verità...>> balbettai <<Credo di aver sentito qualcosa di sfuggita mentre chiudevo la porta.>> tentai, sicuro al 100% di aver sbagliato approccio. Ma il dado era oramai tratto.
Mi grattai la nuca, non sapendo cos'altro fare in attesa della replica di Annabeth, la quale alzò in sopracciglio in un modo quasi sarcastico.
<<Ah, sì? E cos'hai sentito?>> mi chiese, e notai l'abbozzo di un sorriso sulle sue labbra. Allora capii: lei sapeva che io sapevo.
O meglio: aveva capito che io avevo sentito la domanda della sorella.
Ma voleva tormentarmi fino alla fine, e farmelo dire; forse era il suo modo per punirmi. Preferivo di gran lunga passare una settimana intera a spalle al muro piuttosto che ammettere di aver sbagliato, ma con Annabeth avrei fatto un'eccezione. Annabeth era tutta un'eccezione.
<<Che... Insomma... Era Alexa a leggerti quei libri.>> mormorai, ed il mio tono di voce andò sempre ad abbassarsi, fino ad essere quasi un sussurro.
Annabeth si finse sorpresa. <<Wow!>> poi si grattò in mento, come se fosse pensierosa. <<Quindi, fammi ragionare, mi stai dicendo che forse sei tu ad essere dalla parte del torto?>> mi stuzzicò, e rimasi colpito dal suo sarcasmo, che per la prima volta si faceva vedere in tutta la sua bellezza.
E pensare che pochi minuti prima per poco non aveva avuto un attacco di panico. Inutile ripeterlo: non capirò mai Annabeth del tutto.
<<Forse.>> le dissi, e sentii la mia faccia andare a fuoco.
<<Okay, queste sarebbero le tue scuse?>>
Io cercai di mantenere la calma. <<Scusa.>> confessai, roteando gli occhi. Forse mostrarmi scocciato non era la strategia migliore, ma era l'unica "strategia" che avevo.
<<Puoi fare di meglio.>> Annabeth ci aveva decisamente preso gusto.
<<Mi dispiace tanto, la colpa è tutta mia, prometto che non succederà più.>> continuai, quasi a cantilena.
Annie potè ritrnertsi soddisfatta, e mi guardò con aria superba.
Il fatto che non fosse più arrabbiata o irritata in alcun modo -o almeno così sembrava- fece sì che il peso sulla mia coscienza evaporasse.
<<Avresti potuto dirmi che era Alexa a leggerti i libri, sai? Non mi sarei arrabbiato.>> le dissi, mentre Luke si finse indifferente ed entrò nel nostro appartamento.
Il suo sguardo si intristì un po', e si morse il labbro inferiore con forza.
<<È una lunga storia, Percy.>> rispose la biondina, guardandosi alle spalle. Alexa non era nel salone, così lei mi invitò ad entrare per la terza volta nella sua casa.
<<Alexa è sotto la doccia.>> mi informò Annabeth, ed io annuii. In realtà di Alexa non me ne importava nulla, ed ero contento che in quel preciso momento non fosse nei paraggi. Annabeth sembrava particolarmente serena, ma avevo paura di un ennessimo sbalzo d'umore, tanto che preferii accomodarmi sul piccolo divano arancio e starmene in silenzio. Avevo una particolare predisposizione nel far arrabbiare Annabeth, ma avevo la sensazione che quella sarebbe stata la mia ultima opportunità.
Non l'avrei sprecata con una scenata da padre geloso o con scatti d'ira; potevo farcela.
Cavolo, anche Luke e Thalia sembravano andare d'accordo, ergo perché io ed Annabeth dovevamo continuare a fare i ragazzini?
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Percabeth•{Amnesia}• ITA
Fanfiction¤COMPLETATA {out of character} Nascondere le proprie insicurezze nell'immaturità dell'adolescenza? Lui l'aveva già fatto. Pressare i propri sentimenti per poi annullarli, nascondendoli dentro di sè? Lei l'aveva già fatto. Soffrire a causa della pe...