È passato esattamente un mese da quella notte. Quasi tutto sembra tornato alla normalità: il nostro gruppo si era fatto ancora più unito.
In quella giornata freddissima di Gennaio, tutta la mia nuova combriccola era riunita nel corridoio della scuola, che ora tanto mi era familiare. Ero riuscito a lasciare la mia vecchia banda, per la gioia di tutti, mia madre in primis. Anche Luke sembrava aver imparato la lezione, ed anche se non molto contento si era ambientato nel nostro nuovo gruppo. Insomma, eravamo riusciti a darci una calmata. I nostri voti ne risentivano parecchio, salendo verso la tanto agoniata sufficienza. In quel periodo scoprii che riuscivo a divertirmi anche senza fumare. Riuscivo a divertirmi anche senza fare qualcosa di illegale. Scoprii di riuscire a divertirmi anche solo con una semplice risata, insieme a loro. Loro mi facevano sentire parte del gruppo: quando uscivamo il mio parere era importante quanto il loro. Con i miei vecchi amici, per contare dovevi essere tra i primi.
Ma a loro non importava quanta droga riuscissi a spacciare, quanti ragazzi avrei potuto picchiare in una volta sola o quante bottiglie avrei potuto sgolare. A loro importava di Percy. Del vero Percy. Del Percy che non ha paura di difendere i suoi cari, del Percy che sa essere ironico e confortante allo stesso tempo. Del Percy che non sapevo esistesse ancora lì dentro, ma che ora è risorto dalle sue ceneri ed è tornato a vivere.Jason stava pensando da settimane al modo migliore di dichiararsi a Piper. Gli consigliai i modi più classici: in riva al mare, o magari in un ristorante con un mazzo di rose rosse in mano. Jason era bello, intelligente e tutto quello che volete, ma non se la cavava affatto con il romanticismo.
-Amico, te lo dice Leo. Devi portarla in un posto che piaccia a lei. Lascia stare i consigli basilari di Percy! Fatti due domande se lui è single!- disse Leo, nel corridoio principale della scuola. Tra qualche secondo sarebbe suonata la campanella.
-Hei!- risposi -da quale pulpito proviene la critica! Non ricordavo che tu, invece, fossi fidanzato!- gli tirai qualche pugno amichevole sulle spalle, per innervosirlo. Prima che l'elfo potesse ribattere, Luke entrò nel corridoio tutto traballante. Battè di proposito la testa sul suo armadietto, adiacente al mio, con un'espressione esasperata e stremata.
-Luke? Tutto Okay?- Chiese Jason cercando di non ridere.
Quando il ragazzo si girò verso di noi, aveva cinque dita stampate in faccia.
-Zitto, Grace! Tua sorella è davvero una ragazza violenta!- urlò Luke indicandosi il segno rosso sulla guancia.
Jason sorrise divertito. -È stata Thalia?- Leo rise, approvando il carattere forte della ragazza.
Luke annuì vergognato. -Okay, Luke. Mia sorella non attacca senza motivo, lo sai.- disse Jason alzando un sopracciglio.
-L'innamorato ha ragione. Cosa le hai fatto?-
-L'innamorato?- mi schernì Jason, con una teatrale espressione indignata.
-Ho provato a metterle un braccio intorno alla vita.- confessò Luke, con gli occhi bassi. Perfino Frank, che stava provando a dare conforto a Luke, rideva da matti insieme a tutti noi. Non eravamo nemmeno a fine quadrimestre e Thalia aveva già dato a Luke tutte le botte che potesse ricevere.
-Comunque, tornando a noi, come faccio con Piper?- ci ricordò Jason, leggermente agitato.
-Fai come dico io!- rispose Leo con fare esperto -Portala in un posto che rispecchi i suoi interessi! A Piper piacciono la natura, le piantine ed i fiorellini, giusto? Potresti portarla in una riserva, a lei piacerebbe.-
Diversamente dalle altre idee di Leo, quella sembrava poter funzionare sul serio. Jason sembrò pensarci per un po', poi acconsentì annuendo con il capo. Dopo pochi secondi, la campanella trillò, ed i corridoi divenirono dei formicai.
-Jason, andiamo in classe! Il Prof di Biologia sarebbe capace di metterci un ritardo anche per pochi minuti!- sbruffai io, ed insieme ci buttammo nella folla dopo aver salutato gli altri. Biologia era la nostra lezione prederita. Ovviamente non per la materia in sè, questo era scontato. Nella classe di Biologia c'erano anche Piper, Thalia ed... Annabeth. Tutti insieme, come dei veri amici! Seh.
Ma era divertente vedere Jason sbavare dietro a Piper, che a volte non lo degnava neanche di un sudicio e pidocchioso sguardo.
-Buongio... Oh! Percy, il Prof non è ancora in classe! Abbiamo corso per nulla!- si lamentò Jason lanciando il suo zaino sul nostro banco. Quando entrai, la classe era totalmente vuota. Strano che ancora non ci fosse nessuno. Infatti, poco dopo la porta si aprì. Ne entrò Thalia, ancora assonnata e con il trucco del giorno prima sciolto sotto gli occhi. Sembrava un piccolo panda ciclato. Tenne la porta aperta con la mano dopo essere entrata in classe. Quando una massa bionda di capelli si fece avanti, il mio cervello smise del tutto di funzionare. Era un mese che non vedevo Annabeth!
Non aveva alcun zaino in spalla, e zoppicava leggermente nel camminare. Ci fu un millisecondo in cui i nostri occhi si incrociarono. Lei provò inutilmente a sorridermi. -Jackson. Ciao, Jason!- ci salutò, sedendosi davanti a noi, di fianco a Thalia. La sua voce era davvero leggerissima, come un sussurro appena udibile. Sedendosi, emise alcuni gemiti di dolore, e si massaggiò il fianco non appena si sedette. Le faceva ancora molto male la ferita, questo era scontato.
-Dov'è Piper?- chiese impaziente Jason alla sorella Thalia.
Lei indicò la porta, ed in quel momento la castana entrò ansimante dalla porta in tutta la sua bellezza: un berretto di lana per coprire i capelli scompigliati, un maglione extra-large militare ed un leggins nero con uno strappo dovuto alle borchie di uno dei tre zaini che aveva quel giorno.
Aspettate, perchè stava portando tre zaini in spalla? Poverina, era esausta.
-Piper, tesoro, non c'era bisogno di portarmi lo zaino!- le disse dolcemente Annie, mentre Piper le posava dolcemente lo zaino sul banco. -Oh, Annabeth, per te non c'è problema! Il problema è Thalia che mi ha obbligata a portare anche il suo!- urlò Piper lanciando lo zaino nero in faccia a Thalia.
-Io stavo scortando Annabeth in classe, non potevo portare anche lo zaino!- rise la ragazza. Piper la guardò in cagnesco.
-Non è vero! Non ti andava!-
-Non mi andava per nulla.- la corresse Thalia, ridendo ancora.
Le due continuarono a battibeccare finchè la classe non fu al completo.
-Bentornata, Chase! Come stai?- le chiese il professore quando, facendo l'appello, si rese conto del suo ritorno.
-Bene.- tagliò corto lei, che esattamente come avevo scoperto mesi prima, odiava essere al centro dell'attenzione. Il professore sobbalzò imbarazzato e continuò la lezione.
La campanello suonò davvero in fretta, per fortuna. Dovevo raggiungere la classe di Lingua Straniera, ed anche velocemente.
-Aspettami, Jackson!- sentii qualcuno chiamarmi. Mi girai, ed era l'angelo biondo sceso in terra. Ovviamente, parlo di Annabeth. Lei mi venne incontro zoppicando, facendo fatica a portare lo zaino pesante in spalla. Per facilitarla, le andai incontro anch'io. Nonostante i pochi passi che aveva fatto per raggiungermi in corridoio, era visibilmente sfinita.
-Chase! Che c'è?- le chiesi. Lei sbuffò scocciata, abbassò gli occhi ma disse:
-La classe di Arte dello Spettacolo è vicina alla tua, giusto? Piper e Thalia hanno Matematica ed io come puoi vedere... Non sono molto stabile.-
Visto il suo orgoglio, chiedemi aiuto dev'essere stato davvero molto difficile. Ebbi la sensazione che probabilmente fosse stata obbligata da Piper, ma ero comunque contento che si fidasse di me.
-Oh, certo, dammi pure lo zaino!- acconsentì. Il suo zaino pesava il quadruplo del mio. Quando si accorse che anche io facevo fatica, rise.
-Grazie! Posso anche...?- si appoggiò a me, passandomi un braccio intorno al collo ed inizando a saltellare. Pregai di avere abbastanza giudizio per non arrossire dinanzi a lei.
-Comunque, Percy, ti devo delle scuse.- mi disse a metà corridoio.
Io le sorrisi. -E perchè mai?- le chiesi.
Lei fissò i suoi occhi grigi sul pavimento e si incupì improvvisamente. -Non mi sono per nulla fatta sentire in questo mese. Senza di te non ce l'avrei fatta ed io non ti ho neanche contattato per informarti, o semplicemente per ringraziarti.- sussurò tutto d'un fiato. Mi si sciolse il cuore, e le misi un braccio intorno alla vita per sostenerla meglio. Lei sussultò quando si accorse del mio gesto, ma non si divincolò.
-Non ti preoccupare, Annabeth. Avevi cose più importanti a cui pensare, come per esempio rimetterti in forze, oppure non so, tranquillizzare la tua famiglia.-
A pronunciare quell'ultima parola, lei si bloccò. All'inizio pensai che fosse a causa del troppo sforzo fisico, qualche crampo forse. No, invece sembrava stare bene. Lei mi scrutò con i suoi occhi come se stesse leggendo la mia anima. Sembrava stesse valutando quanto la mia fiducia potesse essere attendibile.
-A proposito, ho bisogno di parlarne con qualcuno.- decretò, rimettendosi in cammino. Mi sentii onorato del fatto che si stesse confidando con me. Io annuì in segno di ascolto.
-La mia situazione familiare sta degenerando, Percy. Mio padre... Lo vedo sempre più violento nei confronti di mia madre giorno dopo giorno. Io e mia sorella non sappiamo più che fare, lo giuro. Mamma ci minaccia di non dire nulla a nessuno, altrimenti mio padre la picchierà sempre più forte. Vedi... Mia madre è particolare, a volte sembra davvero pazza come dicono tutti. Io ho sempre più paura che possa succedere qualcosa.- mi disse, ed io sperai che non scoppiasse a piangere perchè in quel caso non sarei riuscito a contenermi neanche io. Ci fermammo tre metri prima dell'aula di Arte dello Spettacolo e l'abbracciai.
-So che significa avere una famiglia disastrosa. Ma se i tuoi genitori sono delle persone buone, allora basterà loro guardare le bellissime figlie che hanno per smettere di farsi male a vicenda. Nel caso dovesse succedere qualcosa e tu non sapessi cosa fare... Chiamami, Okay?- le risposi accarezzandole i capelli.
Lei mi ringraziò con un bacio sulla guancia ed entrò classe.
Rimasi imbambolato nello stesso punto per almeno dieci minuti prima di entrare nell'aula.
-Jackson! Venti minuti di ritardo!- urlò la professoressa. Mi beccai un ritardo, ma sì, ne valse la pena.Anni che non aggiorno, ma mi ero bloccata, sorry. Spero ricordiate la storia xD
Comunque sì, Annabeth non è più la ragazza di ghiaccio e Percy non è più un bad boy.
Coooooomunque, questo è il PENULTIMO CAPITOLO della prima parte della storia.
Nel prossimo capitolo succederà roba, solo questo dico.
Allora? Vi sta piacendo? Non vi sta piacendo? Datemi qualche parere così che io possa migliorarmi...
Mettete una stelletta e zao zao al prossimo (spero tra non molto) nuovo capitolo!
Marti aka Figlia_Del_Sole
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Percabeth•{Amnesia}• ITA
Fanfic¤COMPLETATA {out of character} Nascondere le proprie insicurezze nell'immaturità dell'adolescenza? Lui l'aveva già fatto. Pressare i propri sentimenti per poi annullarli, nascondendoli dentro di sè? Lei l'aveva già fatto. Soffrire a causa della pe...