capitolo 53

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“Megan! Megan vieni qui!” Louis si affacciò dall’auto, non appena ebbe parcheggiato davanti ad una casa nuova, cercando di farmi tornare indietro.

“Vattene!” gridai di risposta, correndo nella direzione opposta alla casa dove mi aveva portato.

“Megan! Dove cazzo vai?!” prese a corrermi dietro.

“Lasciami in pace!” piansi volgendo il volto verso la figura veloce e snella.

Riportai gli occhi sulla strada ciottolata, cercando di non cadere, per poi cadere nelle grinfie del ragazzo che improvvisamente mi trasmetteva una paura immane.

Il sole era ancora alto nel cielo leggermente coperto dalle nuvole, ed era popolato dalle ultime rondini. Anche loro preferivano andarsene e tornare ì, probabilmente, in America .. proprio come me.

Ero felice di essere tornata nella mia città, di stare con mia sorella, di aver incontrato persone magnifiche come Flame o Niall; ma sentivo l’opprimente mancanza di Tory e Mary Anne.

Il pensiero che loro potessero scordarsi di me, mi feriva profondamente.

Il vento violento mi sputava in faccia le ultime foglie aranciate, cercando di asciugare le lacrime scure  come la paura che aveva invaso il mio corpo.

La strada grigia sembrava non volesse terminare mai, come la corsa sfrenata del ragazzo che mi rincorreva.

“Megan fermati! Ma che ti prende?!” parlò forte a grandi sospiri.

Mi voltai con il volto verso di esso, continuando a pronunciare delle grandi, potenti e veloci falcate sull’asfalto consumato.

Non feci in tempo a riportare gli occhi sull’orizzonte cristallino, che i capelli sciolti e lisci s’infransero contro la mia schiena bruscamente, non appena non urtai contro qualcosa o qualcuno.

“Oddio, stai bene? Megan?! Ma che cazzo?!” domandò retorico Liam, stendendomi il braccio per rialzarmi e stampandosi una smorfia perplessa sul volto pacifico e, dir poco, meraviglioso, quasi ipnotizzante.

“Oh grazie al cielo! – si fermò di botto Louis, appena riuscì a raggiungermi – Ma si può sapere che cazzo ti è preso?!” mi gridò contro, istigando le lacrime a correre come il vento sulle mie gote rosse e accaldate.

“Vattene!”  esclamai tremando e nascondendomi dietro le grandi spalle di Liam.

“Ma si può sapere cosa succede?” buttò la testa verso di me, cercando una risposta nei miei occhi annacquati e pullulanti di terrore.

“Non ne ho idea, ha cominciato a dare di matto prima che arrivassimo” sospirò cercando di riprendere fiato, allungando la mano verso il mio braccio.

Mi spostai, rifugiandomi tra le braccia sporche di vernice del fratello di Flame.

“Megan, vuoi dirmi cosa ti ho fatto?! Che c’è, non ti piace la nuova casa?” domandò con un’espressione triste e quasi offesa dai miei movimenti schivi nei suoi confronti.

“Nuova casa?! – stropicciai gli occhi, ripulendoli – Non vuoi farmi del male?” sussurrai allontanandomi leggermente dal ragazzo dalla voglia sul collo.

“Louis?! Ah, questa è bella! Lui non farebbe male a una cimice!” rise di gusto il castano dagli occhi cioccolato.

“Si può sapere che ti prende?! Dai, andiamo dentro” mi tese la mano, aspettando che l’afferrassi.

Strinsi le dita tra le sue, guardando i suoi innocui e sinceri.

Non sapevo cosa avesse in mente, ma riflettei meglio sui messaggi mentre varcavamo la strada scura.

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