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Nel biglietto c'era scritto "La zia si è sentita male, siamo in ospedale". Decido di chiamare Fred, ma di nuovo nessuna risposta. Chiamo Alessia e poi Mark, niente di niente. Qualcuno che risponde mai, mi raccomando. Chiamo Francesco "Oh Giù dimmi." - "Ma come dimmi? Si può sapere dove siete?" - "C'è bisogno che fai così? Sono da Giancarlo, perché?" - "Io sono appena arrivata a casa ed ho trovato un biglietto sul tavolo, c'è la zia all'ospedale!" - "Come la zia all'ospedale? Sto passando a prenderti, inizia a scendere." Scendo subito le scale e aspetto che Francesco arrivi. Salgo sulla macchina e andiamo all'ospedale più vicino al nostro paese. "Hai provato a chiamare la mamma o papà?" - "Certo che ho provato, ma non risponde nessuno." dico abbastanza agitata. Scendiamo dalla macchina ed entriamo dalla porta principale dell'ospedale. "Gabriella Russo, è stata portata qui da poco." - "Si, al quarto piano." mi risponde la signorina "Ok, grazie." Iniziamo a correre e saliamo al quarto piano con l'ascensore. Finalmente troviamo Alessia seduta di fronte una porta chiusa. "Alee, spiegami cos'è successo!" sembra che l'abbia fatta spaventare, poco importa. "La zia ha avuto un intossicazione, siamo andati a mangiare fuori stasera." - "Mi avete fatto prendere un colpo, perché non rispondevi?" - "Ho il silenzioso, scusa." L'abbraccio, forse sono stata un po' troppo dura ma ero presa dalla rabbia. "Ale, gli altri dove sono?" chiede Francesco. "Tutti dentro la stanza con la zia." Non era molto grave ma eravamo comunque tutti preoccupati. Finalmente li vedo uscire dalla stanza. "Mamma, papà cosa hanno detto i medici?" - "La terranno sotto controllo fino a domani, stai tranquilla." Mi sorride mia mamma accarezzandomi i capelli e tranquillizzandomi un po'. "Potete andare a casa a dormire. Io, papà, e lo zio restiamo qua." - "Va bene mamma, ci sentiamo domani." Salutiamo e ci dirigiamo verso l'uscita. "Mark tutto bene?" chiede mia sorella. "Non molto, ce la farà." - "Certo, stai tranquillo." Entriamo nella macchina e cala il silenzio, quasi quasi mi addormento. Guardo l'orario sul cellulare, le 2:45. C'è anche un messaggio da Jack: "Spero ti sia trovata bene stasera, buonanotte❤." Avrei risposto dopo, ora volevo solo dormire. Arrivati a casa vado nella mia stanza a struccarmi e prepararmi per andare a dormire. Mi sveglio e prendo il telefono, le 11.30. Trovo 170 messaggi sul gruppo con le mie amiche, anzi di dormire messaggiano? Non sono normali, d'altronde sono le mie amiche. Vado a lavarmi la faccia e mi dirigo in cucina dove Mark ed Alessia stavano già facendo colazione. "Buongiorno." dico assonnata "Buongiorno." rispondono in coro. Preparo dei toast con la Nutella e li mangio. Dopo aver finito tutto chiamo mia madre. "Mamma, com'è finita? Come sta la zia?" - "Stiamo aspettando che la rimettono, adesso sta meglio. Prima di venire a casa ti telefono." - "Ok mamma, ci sentiamo."
Oggi è lunedì mattina e Veronica ha appena mandato un messaggio, finalmente è a casa e anche lei sta meglio, dopo quel brutto incidente. Pomeriggio, dopo pranzo, con le altre decidiamo di andare a trovare Veronica. Entriamo a casa sua e sua madre subito ci accoglie con un grande sorriso "Sono felice che siate venute a trovare Veronica, è di sopra nella sua stanza." Saliamo le scale e Sara apre la porta della stanza di Veronica. "Veroooo!" gridiamo tutte in coro e corriamo ad abbracciarla senza farle troppo male. "Che bello vedervi!" gli scendono due lacrime. "Da domani si esce, mi raccomando." le dice Federica mentre Veronica sorride. Dopo aver parlato per più di un'ora e mezza decidiamo di lasciarla risposare un po' e andare via. "Io vado a casa, devo aspettare mia zia che torni." dico "Si, facci sapere." dice Giulia dandomi un bacio sulla guancia. Torno a casa e mi butto sul divano. Ho dimenticato totalmente di rispondere a Jack, che sbadata.

Si era incazzato praticamente per niente, non sa cosa succede nella mia vita ed inoltre visualizza, non risponde e si ricollega dopo un po'

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Si era incazzato praticamente per niente, non sa cosa succede nella mia vita ed inoltre visualizza, non risponde e si ricollega dopo un po'. Mi dispiace per lui ma non mi farò prendere per il culo così facilmente come pensa. Se vuole qualcosa di serio si deve dimostrare interessato e non incazzato perché non ho risposto o per lo meno chiedermi cosa era successo dato che non rispondevo, niente zero interesse. Ricevo una chiamata da mia mamma "Giuli stiamo arrivando." - "Va bene mamma vi aspetto." Francesco, Mark e Freddy stavano guardando un film mentre Alessia era nella sua stanzetta. L'adolescenza è proprio dura, anch'io alla sua età ero sempre buttata nella mia stanza e non parlavo con nessuno della mia famiglia. Decido di andare da lei a vedere cosa stava combinando. Busso alla porta "Ale, stanno arrivando esci." - "Si, un attimo." - "Che hai? Perché c'è la porta chiusa?" - "Niente volevo solo leggere un po' in pace." Apre la porta e mi sorride. Mentre eravamo seduti tutti sui divani del salotto vediamo la porta aprirsi. "Mammaa!" Freddy e Mark si buttano nelle braccia della madre, erano stati molto in pensiero. "Ciao zia." dico abbracciandola. Ricevo una chiamata da Salvatore "Salvo, si?" - "Ivan si è risvegliatooo!" - "Cosa? Dici davvero?" ero veramente felice, sapevo già che ce l'avrebbe fatta, lui è sempre stato forte nonostante il brutto passato che si ritrova alle spalle. I suoi si erano separati quando aveva 7 anni e restó con la madre, che morì dopo 5 anni. Adesso vive con il nonno materno. "Si, domani andiamo in ospedale a trovarlo." - "Ovvio, ciao adesso scappo." Non volevo più sentire parlare di ospedale per un po', ne avevo abbastanza.

Prendimi per mano-SFERA EBBASTA-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora