capitolo 24
Era mattina, dopo la visita di Tsunade come di consueto Naruto aveva accusato le sue solite nausee mattutine. Dopo essersi ripreso, il ragazzo, con l'aiuto del moro, si rimise a letto. Si sentiva terribilmente giù e continuava ad essere assalito dai terribili ricordi legati al giorno precedente. Inizialmente si era finto tranquillo, ma Sasuke era riuscito a leggere chiaramente il turbamento in quelle limpidi iridi azzurre imponendogli di non fingere, di non far finta che andasse tutto bene quando in realtà stava malissimo. Sasuke dal canto suo non aveva la minima intenzione di lasciarlo solo nemmeno per un istante, il grosso spavento che si era preso era stato di grande insegnamento. Non avrebbe mai più permesso a nessuno di alzare un dito sulla sua famiglia.
"L'hanno definita -quell'essere-" Esordì improvvisamente Naruto con aria persa ed il viso ancora poggiato sulla spalla del moro.
"Adesso basta, non tormentarti più!" Provò a richiamare la sua attenzione.
Il biondo si sollevò poggiandosi sulle ginocchia. "Hai la minima idea di cosa significhi risvegliarsi in una sala operatoria? Senza riuscire a muoverti?" Chiese con tono isterico.
"Hai idea di ciò che ho provato appena ho saputo che eri scomparso? Ti ho cercato dovunque ma non riuscivo a trovarti! Riesci anche solo ad immaginare come mi sono sentito?" Chiese di rimando.
Sentiva la rabbia montare, le mani prudere, aveva una gran voglia di andare a cercare quei maledetti bastardi e ucciderli con le proprie mani. Ma non poteva, la sua vendetta avrebbe dovuto attendere, in quel momento doveva solo pensare a Naruto e alla loro bambina.
Naruto si zittì di fronte a quella domanda, si era comportato da stupido, aveva pensato solo a sé senza curarsi dei sentimenti del compagno. "Mi dispiace." Rispose soltanto.
Sasuke detestava questo lato remissivo che aveva sviluppato negli ultimi tempi, non sembrava più nemmeno il dobe cocciuto che ricordava. "Ti detesto quando fai così!" Gli sussurò a fior di labbra posando un bacio sulle labbra del biondo.
"Ti preferisco quando ti comporti da dobe, sei più facile da gestire!" Aggiunse baciandolo nuovamente.
Naruto sorrise lievemente, non aveva granché voglia di controbattere, voleva solo essere coccolato all'infinito finchè quei brutti ricordi non fossero svaniti. Si mise a cavalcioni sulle gambe del moro avvolgendogli le braccia intorno al collo stringendolo a sé, sentendo poi la stretta intorno a suoi fianchi. I loro sguardi si incrociarono dolcemente per poi scambiarsi un bacio lento e profondo.
Dopo un po' qualcuno busso alla porta. Una folta chioma di capelli rossi fece capolino dentro la stanza interrompendo quel dolce bacio.
"C-ciao Gaara!" Salutò Naruto imbarazzato per la posizione equivoca in cui era stato beccato.
"Ho interrotto qualcosa?" Il viso del rosso rimase perfettamente serio ma nei suoi occhi si poteva leggere una nota di divertimento.
"No, no entra pure!" Si affrettò a rispondere il biondo rimettendosi seduto sul letto composto.
Sasuke sbuffò infastidito per l'interruzione.
"Come stai?" Chiese il Kazekage
"Sto bene, mi sono solo preso un grosso spavento, tutto qui!" L'Uzumaki cercò di ricostruire la sua facciata allegra e spensierata.
Gaara però non sembrava molto convinto, c'era qualcosa di strano, di diverso in quello sguardo. "Come hanno fatto a catturarti?"
"Ad essere sincero non lo so." Asserì il biondo. "Ricordo di essermi appisolato in giardino. Poi ricordo di essermi svegliato in una stanza d'ospedale, almeno era ciò che sembrava... "
Sasuke era rimasto in silenzio, continuava ad osservare Naruto attentamente. Nonostante cercasse di mostrarsi il più naturale possibile riusciva a riscontrare l'agitazione in quei gesti, l'azzurro intenso dei suoi occhi incupito dal turbamento e quel sorriso forzato che si ostinava a mostrare per mascherare quel turbinio di emozioni negative che lo stavano travolgendo senza tregua.
"Hai idea di chi ti abbia rapito?" Chiese nuovamente il rosso.
"è stato il consiglio di Konoha, li ho sentiti." Abbassò lo sguardo di fronte a quel ricordo.
Gaara si dispiacque molto nel vedere quello sguardo afflitto. Poggiò una mano sulle spalla dell'amico. "Se hai bisogno di aiuto non esitare. Sono dalla tua parte sia come amico ,che come Kazekage di Suna."
"Non dovresti mettere a repentaglio la tua posizione per me!" Naruto aveva apprezzato le parole del rosso ma non voleva essere di peso a nessuno.
"Sei sempre stato un buon amico, non hai mai esitato di fronte a nulla! Lascia che sia io adesso a darti una mano!" Sorrise lievemente , ma di un sorriso sincero.
"Grazie!" Naruto non seppe cos'altro rispondere.
Sasuke aveva assistito in silenzio. Detestava Gaara, non gli era mai piaciuto, ma rispettava l'amicizia che lo legava a Naruto.
Al palazzo dell'Hokage, Tsunade aveva indetto una riunione straordinaria con il consiglio, convocandoli d'urgenza.
"Come avete osato rapire Naruto Uzumaki!" Tsunade stava urlando furibonda contro i presenti. "Avete anche cercato di uccidere la bambina! Non avete una coscienza?"
I due anziani corruciarono il viso, erano certi che l'Hokage fosse venuta a conoscenza dei loro piani ma adesso ne avevano avuto la conferma.
"Ci siamo solo preoccupati del bene del villaggio." Fu la pronta risposta dell'anziano uomo.
"Il bene del villaggio?" Chiese la donna bionda con una lieve nota sarcastica. "Vi rendete conto della gravità delle vostre azioni? Quel ragazzo ha rischiato la vita per colpa vostra!"
"Quella che dovrebbe preoccuparsi delle sue azioni sei tu Tsunade! Ci hai nascosto molte cose di fondamentale importanza." La donna più anziana aveva mantenuto un tono serio ma calmo nel proferire quelle parole.
L'Hokage strinse i pugni cercando di mantenere il più possibile la calma.
"Avresti dovuto informarci!" Continuò Koharu.
"Così da potervi dare la possibilità di rendere un inferno la vita di quel ragazzo?" Rispose visibilmente nervosa.
"Almeno ti rendi conto della gravità della situazione? Il ragazzo della volpe aspetta un figlio dall'Uchiha! Già di per sé il fatto che quei due vivano insieme è molto grave, essendo entrambi due ragazzi. A peggiorare la situazione il fatto che l'Uzumaki possa avere figli!" Asserì Homura con tono grave.
"E' una bambina normalissima ve lo assicuro! Io stessa ho sottoposto Naruto ad ogni tipo di controllo."
"Allora non vuoi capire?" Rispose l'anziana. "Chi ci assicura che non si tratti di uno stratagemma dell'Uchiha? Ti ricordo che quel ragazzo più controllare il demone. Chi ci assicura che quell'essere in realtà non si tratti di un mostro creato per distruggere il villaggio?" Concluse.
Tsunade era rimasta sconvolta da quelle parole. "Come osate!" Sbatté un pugno sulla scrivania. La crudeltà di quei due non aveva limiti.
"Vi ricordo che Sasuke ha salvato tutti noi anni fa durante la guerra!" Alzò una mano puntando un dito contro i presenti. "Inoltre ha rinunciato alla sua vendetta, ve lo assicuro!"
"Ne sei così certa?" Chiese Koharu sarcastica. "Ti ricordo che quel ragazzo non è stato giustiziato solo grazie all'intromissione del ragazzo della volpe!"
"Cosa stai cercando di dire?" L'Hokage aveva afferrato il senso delle parole ma voleva sentire chiaramente gli intenti di quei due.
"Bisogna eliminare quel bambino! Ed allontanare quei due!" Concluse l'uomo.
"Voi siete pazzi! Non acconsentirò mai!" Urlò il sannin leggendario.
"Bene! Allora penso che bisognerà rivedere la tua carica di Hokage, Tsunade!" Proferì serissima la donna dai capelli grigi.
"Mi state ricattando?" Sbarrò gli occhi sconvolta.
"No! Ci assicuriamo solo del bene del villaggio. Buona giornata!" Concluse Homura per poi uscire fuori dall'ufficio insieme a Koharu.
Tsunade era fuori di sé, quei due non solo l'avevano ricattata minacciando si spodestarla, avevano anche avuto il coraggio di darle l'ordine di eliminare la figlia di Naruto e Sasuke. La situazione era davvero grave.
"Shizune, convoca immediatamente Sai, ho bisogno di parlare con lui! E nel pomeriggio fa venire Sasuke!" Ordinò autoritaria. Doveva fare qualcosa, non poteva rimanere con le mani in mano.
In ospedale, intanto, Sakura era andata a fare visita al biondo, trovando anche Gaara. Sasuke aveva deciso di andare a casa per cambiarsi e portare qualche cambio anche per il biondo, lasciando il compagno con Sakura. Poco dopo anche il Kazekage dovette lasciare la stanza per via dei suoi numerosi impegni, lasciando la giovane dai capelli rosa in compagnia del biondino.
Naruto, una volta rimasto solo con l'amica, si stese a letto in silenzio lasciando cadere il sorriso che aveva adornato il suo viso fino a poco prima, mostrando la paura e la preoccupazione che traspariva dal suo sguardo. La giovane sentì il cuore stringersi, adesso che finalmente era felice, rivide quello sguardo sofferente dipinto su quello splendido viso. La giovane si sistemò a letto accanto all'amico stringendolo a sè non servivano parole tra di loro, ne avevano passate tante insieme, bastava un semplice sguardo per capirsi.
Sai si era presentato al cospetto dell'Hokage, il ragazzo era sicuro del fatto che la donna volesse discutere con lui riguardo ai fatti avvenuti il giorno precedente. Il moro varcò la soglia dell'ufficio trovando la donna seduta dietro la propria scrivania intenta nel compilare dei documenti.
"Voleva vedermi, Hokage-sama?"
"Si, entra e chiudi la porta."
Il giovane fece come gli venne ordinato.
"Ho parlato stamattina con Naruto. Erano presenti anche tre anbu ma non ha saputo riconoscerli, tu ne sai qualcosa?" Chiese al ragazzo.
"Non mi dispiace, non ne sapevo nulla." Il giovane era rimasto esterrefatto, non aveva idea del fatto che ci fossero anbu così a servizio del consiglio.
La donna capì che il ragazzo era sincero, lo stupore nel suo sguardo era evidente. "Voglio che indaghi. Scopri chi ha partecipato al rapimento i Naruto! Inoltre ti pregherei di non divulgare la notizia della gravidanza. Tra non molto l'intero villaggio ne sarà a conoscenza, ma preferirei mantenere il riserbo ancora per un po'!" Concluse, con tono serissimo.
Il giovane annuì." Non appena avrò raccolto qualche informazione verrò a riferire immediatamente."
"Puoi andare."
"Hokage-sama, vorrei porle una domanda."
"Dimmi."
"Non posso negare che la gravidanza di Naruto mi incuriosisce... Saprebbe darmi qualche spiegazione a riguardo?" Il giovane era notevolmente curioso e confuso allo stesso tempo.
"Ad essere sincera nemmeno io al momento so bene come sia possibile. Credo sia dovuto al chakra della volpe, ma non ne ho la certezza!" Concluse.
Il ragazzo fece un piccolo inchino per poi uscire dall'ufficio.
Appena qualche ora dopo Sasuke si ripresentò in ospedale, nonostante potesse contare su Sakura non si sentiva di lasciare Naruto solo a lungo. Il moro entrò nella stanza trovando il biondo a letto dormiente, mentre la ragazza stava seduta su una sedia intenta nel leggere un libro.
"Sei tornato presto!"
"Non mi andava di lasciarlo solo." Rispose freddamente.
Sakura non badò molto al tono con cui il moro gli si era rivolto, ormai era abituata. "Non ha voluto prazare."
"Questo non va bene." Corrucciò le sopracciglia, preoccupato.
"Mi ha detto che è una femmina!" Sorrise felice.
"Preparati perché avrò bisogno di una babysitter." Rispose il ragazzo intento nel sistemare i vestiti di ricambio che aveva portato per il biondo.
Sakura sorrise spontaneamente. "Ne sarei felice!"
La ragazza era felicissima, anche se a modo suo, Sasuke le aveva fatto capite che lei sarebbe entrata a far parte della vita della piccola. Stava già iniziando a pensare a come sarebbe stato emozionante sentirsi chiamare -zia Sakura-. Si sentiva al settimo cielo, ma ad eccitarla maggiormente era il pensiero che si trattasse di una femminuccia.
Nel primo pomeriggio Shizune si presentò nella stanza di Naruto riferendo il fatto che l'Hokage volesse parlare con Sasuke urgentemente. Il biondo ancora dormiva, Sasuke si sporse dando un bacio sulla fronte al compagno lasciandolo in compagnia della giovane.
Velocemente, raggiunse il palazzo dell'Hokage, entrando nell'ufficio della donna.
"Di cosa voleva parlarmi?" Chiese subito dopo aver spalancato la porta con un movimento brusco.
"Non si usa più bussare?" Rispose sarcastica. "Sei sospeso da ogni missione finchè Naruto non avrà partorito la bambina."
"Fino a qualche settimana fa non voleva darmi nemmeno un giorno libero e adesso... Mi esonera per ben cinque mesi! Cos'è successo?" Chiese assottigliando lo sguardo.
La donna sospirò, quel ragazzo era dannatamente sveglio. "Stamattina ho parlato con il consiglio. Non hanno buone intenzioni." Concluse con tono grave.
"Si spieghi meglio!" Asserì.
"Temono che la bambina possa essere un pericolo per il villaggio!"
"Una bambina neonata un pericolo?" Chiese stupito. "Sono completamente pazzi!" Riprese a parlare palesando il disprezzo che provava per i due anziani.
"Sasuke, voglio essere sincera con te. Vogliono che Naruto abortisca." Puntò lo sguardo preoccupato sul moro.
Sasuke rimase pietrificato inizialmente, sentendo poi la rabbia scorrergli nelle vene arrivando fin nelle viscere. "Non lascerò che alzino un dito su mia figlia! Li eliminerò con le mie mani se necessario."
Il ragazzo assetato di vendetta di qualche anno prima era tornato.
"Cerca di stare calmo. Tu non farai nulla, mi occuperò io di loro! Anche se sei stato perdonato, sulle tue spalle pesano ancora parecchi crimini, non puoi rischiare la tua incolumità per colpa loro. Non hai pensato a Naruto e a tua figlia?" Rispose prontamente la donna.
Il giovane non seppe cosa rispondere. L'Hokage non aveva tutti i torti, non poteva abbandonarli, non adesso. Gli ritornò alla mente la promessa fatta al biondo. Gli aveva giurato che non lo avrebbe mai più lasciato solo, non poteva rimangiarsi la parola per inseguire nuovamente la sua vendetta personale. Stavolta la situazione era ben diversa.
"Assicurati che Naruto stia bene! Pensa solo a lui e alla piccola." Concluse lasciandosi andare sulla sedia.
"Cos'ha intenzione di fare?"
"Ancora non lo so. Ho chiesto a Sai di indagare sugli anbu che hanno partecipato al rapimento. Tu ti occuperai di proteggere Naruto, sei l'unico in grado di farlo. Per il resto... Non so che altro fare, stiamo a vedere."
Sasuke sentiva il peso delle responsabilità opprimerlo. "Non dirò nulla a Naruto, è già abbastanza in ansia, non voglio peggiorare il suo stato emotivo."
La donna acconsentì. Il moro uscì da quell'ufficio più agitato di prima. Solo adesso si stava rendendo conto di quanto sarebbe stata dura la vita per la propria bambina. Era la figlia dell'ultimo Uchiha e del jinchuurichi della volpe a nove code nonché eroe dell'ultima grande guerra ninja. Un peso troppo grande da sopportare per un bambina.
Il ragazzo tornò in ospedale trascorrendo la giornata in compagnia del compagno, rimanendo a dormire anche in ospedale, sfidando la pazienza delle infermiere.
Quella notte il sonno di Naruto fu particolarmente agitato, gli incubi lo avevano assalito tormentandolo e la cosa non sfuggì al compagno. Sasuke si era alzato di buon ora a causa del continuo agitarsi del biondino. Come ogni mattina, Naruto fu assalito delle nausee, che terminarono dopo un'ora buona. Adesso il biondo si stava sforzando di fare colazione, in realtà il ragazzo non aveva molto appetito, ma vedendo il cipiglio severo dipinto sul volto del moro aveva deciso di sforzarsi almeno un po'. Aveva già saltato il pranzo e la cena il giorno prima, sentiva lo stomaco chiuso a causa delle mille preoccupazioni che lo tormentatavano.
D'un tratto un'infermiera busso alla porta accompagnata da un uomo alto e molto robusto.
"E' permesso?" L'uomo entrò nella camera con un enorme mazzo di fiori tra lemani.
Sia Naruto che Sasuke si voltarono verso l'uomo.
"Ciao Naruto come stai?" L'uomo si avvicinò al letto porgendo il grosso mazzo di fiori al biondino, che arrossì un po' imbarazzato riconoscendo immediatamente il suo interlocutore.
"E tu chi diavolo sei?" Si infervorì il moro vedendo quel tizio regalare dei fiori al proprio ragazzo.
"Molto piacere, io sono Shun, un amico di Naruto!" Sorrise benevolo. "Tu devi essere Sasuke!"
Il moro inarcò un sopracciglio, scettico. "Ci conosciamo?"
Naruto era in preda all'imbarazzo più totale, non sapeva proprio cosa dire. Pregava solo che Shun non se ne uscisse con uno dei suoi nomignoli sdolcinati o sarebbe stata la fine.
"Che ci fai qui?" Chiese il biondo cambiando argomento.
"Ho saputo quello che è successo! Come va tutto bene?" Chiese prendendo la mano del biondo stringendola tra le sue.
Sasuke a quel gesto spalancò gli occhi sconvolto. Allungò una mano afferrando il polso di Naruto staccando quella mano dal proprio fidanzato. "Chi ti ha autorizzato a toccarlo?!" Sbraitò.
"Geloso, il tuo ragazzo!" Shun si rivolse al biondo.
"Non puoi immaginare quanto..." Sospirò.
Sasuke digrigno i denti, quei due si stavano prendendo gioco di lui.
"Ho saputo che eri sparito misteriosamente. Cos'è successo? State bene?" chiese nuovamente l'uomo rivolgendosi al biondino.
"Non è nulla, sto bene!" Sorrise mostrandosi il più tranquillo possibile.
Shun puntò lo sguardo su Sasuke rivolgendosi poi a Naruto. "Devo farti i miei complimenti! Hai buon gusto, il tuo ragazzo è davvero molto affascinante!"
Il biondo arrossì sorridendo soddisfatto, non lo si poteva negare, Sasuke era bellissimo.
"Tsz!" Rispose il moro voltando il viso dall'altro lato. Quel complimento lo aveva messo un po' a disagio, ma si mostrò completamente indifferente.
"E' stato carino da parte tua venirmi a trovare!" L'Uzumaki in fondo aveva apprezzato quella visita.
L'uomo sorrise. "Il piccolo sta bene?"
"E' una femmina!" si affrettò a rispondere il biondo.
Sasuke si voltò guardandoli stranito. "Tu sai della bambina?"
"Sono un ninja sensitivo, ho percepito la sua presenza. Perciò è una bambina! Avete pensato già al nome?"
Sasuke era rimasto allibito nello scoprire che quell'uomo era un ninja sensitivo, ma almeno adesso aveva chiaro il motivo del perché fosse a conoscenza della gravidanza del compagno.
"Ad essere sincero ancora no." Naruto si sentì un completo idiota, tra meno di cinque mesi avrebbe partorito e ancora non aveva pensato ad un nome decente per la figlia.
Improvvisamente sentirono la porta aprirsi rivelando la figura di Iruka con aria trafelata ed il respiro ancora affannato per la corsa.
Naruto si sentì spiazzato ma al contempo felice, voleva un gran bene a quell'uomo.
"Hey.. Naruto come stai? Ho saputo quello che è successo!" Asserì l'uomo palesemente preoccupato, portandosi immediatamente accanto al ragazzo.
"Sto bene grazie!" Rispose il biondo.
"Allora io vado, ci si vede raggio di sole!" Salutò Shun, mostrando un gran sorriso. "Tanti auguri per la vostra bambina!" Aggiunse a bassa voce facendo un cenno con la mano, uscendo dalla stanza.
Il diminutivo -raggio di sole- aveva fatto saltare i nervi al moro, che aveva lanciato uno sguardo eloquente verso quell'uomo che si era affrettato ad uscire dalla stanza prima che l'ira dell'Uchiha si abbattesse su di sé.
Iruka era scoppiato a ridere nel vedere Sasuke così irritato. Il sensei si sedette accanto al biondo. "Ero in pena per te! Poi stamattina Kakashi mi ha raccontato che eri in ospedale e sono corso subito qui."
"Non deve preoccuparsi, sto bene, sul serio!" A Naruto dispiaceva un po' vedere quell'uomo così preoccupato per lui, però al contempo si sentiva felice, vedere il suo ex-sensei così affettuoso nei suoi confronti lo riempiva di gioia.
"Kakashi mi ha raccontato anche un'altra cosa..." Esitò. "e a quanto vedo è vera!" Puntò lo sguardo sul ventre tondo dell'Uzumaki.
Il biondo portò le braccia intorno alla pancia, arrossendo. Era imbarazzante, non si era ancora completamente abituato al cambiamento avvenuto nel suo corpo.
"Se la cosa le dà fastidio può anche andarsene." Puntualizzò immediatamente l'Uchiha.
"Non ho detto questo!" Rispose a tono il sensei. "Sono solo rimasto un po' spiazzato, tutto qui...!"
"Q-quindi non le dà fastidio?" Naruto lo guardò un po' titubante, si sentiva uno sbaglio della natura temeva in continuazione di essere giudicato negativamente.
"Non nego che è un po' strano! Però no, non mi dà fastidio!" Mostrò uno sguardo tranquillo, sereno.
Il biondo sentì il peso sullo stomaco allietarsi. Se Iruka-sensei lo avrebbe visto come un errore si sarebbe sentito morire, l'opinione di quell'uomo contava troppo per lui, era stato l'unico a dimostrargli affetto quando tutti lo detestavano. Una lacrima gli sfuggì attirando l'attenzione dei presenti.
"Naruto, che hai?" Sasuke repentinamente si era seduto sul letto prendendogli il viso tra le mani. Non aveva smesso di scrutarlo nemmeno per un attimo. Adesso quella piccola lacrima lo aveva impensierito.
"Ho detto qualcosa di sbagliato?" L'Umino si era allarmato nel vedere quel cambiamento repentino da parte dell'ex allievo.
"Non è niente, sono solo questi dannati ormoni!" Sorrise un po' nervoso, cercando di allentare la tensione venutasi a creare.
Il moro non sembrava molto convinto. "Ne sei sicuro?" Continuò a tenere lo sguardo puntato su quelle iridi blu.
Il compagno annuì, convinto, mostrando un piccolo sorriso sincero.
Iruka era rimasto seriamente colpito dal modo in cui Sasuke si preoccupava per Naruto. Aveva sempre sospettato che ci fosse qualcosa di insolito tra di loro. Si erano sempre ostinati a combattersi a vicenda ma contemporaneamente c'era sempre stata una strana affinità, una sorta di legame a cui non sapeva dare una spiegazione, finché Sasuke si era sporto verso il compagno baciandolo a fior di labbra.
"Vado a prendere un caffè, vuoi che ti porti qualcosa?" Chiese il moro.
"Mi andrebbe una cioccolata!" Naruto era arrossito. Al contrario del compagno, quelle situazioni lo imbarazzavano.
"Iruka-sensei lei vuole qualcosa?"
L'uomo si ridestò dallo stupore iniziale. "No nulla, sto bene così!"
L'Uchiha uscì dalla stanza lasciando i due da soli.
L'uomo con il codino mostrò un grosso sorriso. "Siete una bella coppia!"
"L-lo pensa sul serio?" Naruto era in difficoltà. Sasuke era in grado di metterlo sempre in mezzo alle situazioni più scomode.
L'uomo annuì. "Domani passo e ti porto del ramen!"
"Meglio di no."Si rabbuiò il giovane. "Lo vorrei, davvero! Ma solo a sentirne l'odore mi sento male..."
"Accidenti, deve essere dura.. Tu adori al ramen!"
Il biondo sospirò, stava ripensando a come si era stravolta la sua vita in quei quattro mesi.
Iruka si sentiva leggermente strano, ogni tanto si soffermava ad osservare quella piccola pancia tonda. "E' un maschio o una femmina?" Era curioso.
"Una femmina!" Rispose. "Sono un pochetto spaventato. Sarò in grado di prendermene cura?" Aveva dato voce ai suoi pensieri senza riflettere, era sempre così con Iruka, si fidava delle parole di quell'uomo.
"Sono più che sicuro che sarai un papà fantastico!"
"Mamma!" Lo corresse Sasuke che aveva appena varcato la porta entrando nella stanza con in mano due bicchieri, uno contenente il suo caffè e l'altro la cioccolata del compagno.
"TEME!!!" Lo riprese Naruto. "Io non sono una donna!"
"Ti ricordo che le mamme partoriscono. I papà si preoccupano solo della fecondazione." Rispose arrogante.
"Maledetto!" Si innervosì maggiormente il biondino.
Iruka guardava la scena sconvolto. "Dai non litigate! Sono più che sicuro che sarete degli ottimi genitori! E poi se avrete bisogno di aiuto con la piccola potete contare su di me, adoro i bambini!" Sorrise felice.
I due ragazzi smisero di battibeccare. Un po' di aiuto gli avrebbe fatto comodo, non avevano la minima idea di come si accudisse una bambina piccola.
Era già trascorsa una settimana da quando Naruto era stato ricoverato. Quella mattina sarebbe stato dimesso. Shizune si era presentata nella camera del giovane di prima mattina, ma prima di dimetterlo volle visitarlo. Le analisi erano positive, inoltre Naruto aveva spiegato alla donna che Kurama si era impegnato nell'evitare che le droghe che gli erano state somministrate durante il rapimento avessero conseguenze negative sulla piccola.
Dall'ecografia risultò che la placenta non si era ancora risanata, purtroppo era un processo lento. Il giovane doveva stare molto a riposo, ma poteva tornare a casa. In quei giorni Sakura ed Iruka andarono a trovare il giovane in ospedale giornalmente. Finalmente dopo una lunga settimana il biondo poté tornare a villa Uchiha e godersi un po' di pace in quella casa con Sasuke.
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Una storia semplice
Fanfiction(long del 2015) Le introduzioni per me sono sempre un cruccio.....non sono brava in questo, dagli avvertimenti penso sia chiaro si tratti di uno yaoi con protagonisti Sasuke e Naruto tanto per cambiare va! cmq passiamo avanti........ Dal testo: "Dob...