capitolo 39
La giovane dai capelli rosa lentamente aprì gli occhi guardando attentamente intorno ha sè. Il paesaggio era luminoso, c'era talmente tanta luce da sentirsi quasi abbagliata dal sole. Alzò una mano portandola a coprire gli occhi per proteggerli da quella luce tanto accecante, si trovava in un bosco, non ne era molto certa ma le sembrava di riconoscerlo. Sembrava uno dei tanti boschi posti hai confini del villaggio.
"Come ci sono finita qui?"
Sakura era a dir poco allibita. Fino ad un attimo prima si trovava in ospedale, mentre adesso era lì, e non sapeva spiegarne il motivo.
"Ma perchè il sole è così forte?" Si chiese nuovamente.
Da prima scrutò attentamente intorno a sè, iniziò a camminare spostandosi accanto a degli alberi in un angolo più ombreggiato. Inizialmente prese a guardarsi attentamente intorno. Conosceva quel posto era passata di la tante volte per raccogliere delle erbe. In lontananza riconobbe una piccola figura di spalle, sembrava un bambino. Ha passo svelto gli si avvicinò. A pochi metri di distanza dal bambino si blocco fissandolo. Il piccolo aveva dei folti e liscissimi capelli neri non molto lunghi che ricadevano ordinatamente legati in un piccolo codino basso, ha occhi e croce non poteva avere più di sette o otto anni. Non riusciva a staccarvi gli occhi di dosso aveva un'aria così familiare. Il piccolo ruotò la testa lentamente incrociando il proprio sguardo con quello della ragazza.
"Sasuke?"
Sakura si ridesto osservando meglio quel bambino. No, non era Sasuke, ma gli somigliava tantissimo. I capelli nerissimi, la pelle diafana e gli occhi altrettanto neri, ma dal taglio più grande e meno affilato rispetto a quelli dell'amico.
"Ciao piccolo come ti chiami?"
La ragazza provò ad attaccare bottone con quel bambino ancora seduto sull'erba che continuava a fissarla diffidente. Il piccolo indossava una semplice maglietta a girocollo nera ed un pantalone blu scuro. Vide il bambino assottigliare lo sguardo , il suo viso assunse un'espressione rabbiosa, l'odio impresso in quegli occhi neri era palpabile. Sakura ne rimase seriamente turbata. Non riusciva a comprendere come potesse un bambino tanto piccolo assumere uno sguardo così pieno d'odio.
La giovane assunse un'espressione amichevole. "Ti sei perso? Come ti chiami?"
Riprovò con tono dolce sperando di riuscire a placare quegli occhi neri che la stavano trafiggendo come lame.
Vide quegli occhi tingersi di rosso, le pupille si allungarono, un alone di chakra rosso avvolse il corpo del bambino moro. Vide crescere delle zanne dalla sua bocca, mentre sulle sue dita le unghie divennero veri e propri artigli. Dalla schiena del piccolo si alzò una cosa di charka seguita da un'altra ed un'altra ancora.
"Non ci credo!" Rantolò la giovane con occhi e bocca spalancati.
"N-nove code?" Balbettò appena un attimo dopo ancora più sconvolta.
Quel ragazzino si era trasformato nel kyuubi. Come se non bastasse negli occhi del semi-demone comparve lo sharingan. Sakura riconobbe chiaramente la pupilla rossa con i tre tomoe al suo interno. La ragazza prese a tremare visibilmente.
"Chi sei tu?" Chiese con un filo di voce.
"Il jinchuuriki del kyuubi!" Sorrise malevolo il ragazzino.
La rosa rabbrividì. Non era possibile Naruto era il jinchuuriki della volpe, come faceva quel ragazzino ad avere il demone? Come era riuscito ad ottenerlo? Dove si trovava? Ma soprattutto. Chi era quel ragazzino? E perchè possedeva anche lo sharingan?
Mille domando affollarono la mente della ragazza ma non ebbe il tempo di metterle a fuoco nella sue mente che quel moccioso si era scagliato contro . Non ebbe il tempo per reagire, una raffica di lame di vento iniziarono a materializzarsi cercando di ferirla. La giovane iniziò a schivare i colpi, improvvisamente il ragazzino scomparve. Adesso non si trovava più in quel bosco, era avvolta da una forte luce, intorno a lei non c'era nulla era tutto bianco.
"Ma che diavolo sta succedendo?"
La ragazza sempre più incredula prese a guardarsi intorno. Non riusciva più a capirci nulla. Con la mente tornò a quel ragazzino di poco prima. Era solo un bambino, un bambino avvelenato dall'odio. Era ciò che vide impresso in quelle iridi nere, troppo nere per non appartenere al clan Uchiha. Ma la cosa che più la lasciò sconvolta era stato vedere quel ragazzino sprigionare i poteri della volpe a nove code. La ragazza iniziò a riflettere su tutta quella situazione.
"Deve trattarsi di un genjutsu, non c'è altra spiegazione!"
"Hai indovinato!" Una voce scosse Sakura dai suoi pensieri.
La rosa iniziò a guardarsi intorno pronta ad attaccare. Era la voce di una donna.
Dietro di sè vide una figura familiare. Lunghi capelli neri, occhi azzurri divisa da shinobi, coprifronte di Konoha.
"Ciao zia Sakura!"Saluto la mora sorridente raggiungendo al rosa.
"Mey?" La kunoichi era confusa. "Ma cosa?" Chiese nuovamente.
"Opera mia!" Un'altra voce la ridestò.
Riconobbe immediatamente l'altra giovane. Capelli biondi, occhi neri, la medesima divisa da shinobi ed il coprifronte del villaggio.
"Akane?" Se prima era confusa, adesso la sua confusione stava raggiungendo livelli esorbitanti.
"Non riesco a capire? Ma che sta succedendo?"
"Sediamoci così ti spiego!" Furono le parole dalla ragazza bionda.
*****
In ospedale Sasuke con lo sharingan ed il rinnegan attivo stava cercando di sciogliere il genjutsu in cui Sakura era intrappolata. Il ragazzo provò più volte ma non c'era verso di scioglierlo.
"Allora?" Naruto era ansioso. Seduto sul letto osservava il marito utilizzare la propria arte oculare per aiutare l'amica.
"Dobe stai zitto! Così mi distrai!" Il moro si stava irritando, quell'idiota gli aveva posto quella domanda un centinaio di volte.
"Come ha fatto a cadere in un genjutsu non capisco?" Naruto continuava a blaterare senza sosta. "Stava osservando Akane!" Proseguì.
Il biondo si blocco immediatamente osservando la figlia minore tra le sue braccia.
"Che sia stata lei?" Sentì un brivido lungo la schiena.
"Non dire idiozie dobe! E troppo piccola per certe cose!" Lo freddo il maggiore.
Il biondino mise il broncio, tornando a guardare la sua piccola Akane. I effetti il teme non aveva tutti i torti era nata solo da poche ore, era impossibile che fosse già in grado di compiere cose simili. La piccola stringeva un suo dito con quella sua manina microscopica, teneva gli occhi aperti fissando qualcosa di indefinito di fronte a sè. Intanto Mey continuava a dormire beatamente ignara di ciò che stava accadendo.
"Dovremmo avvertire Kakashi!"
"Lascia fare a me!" Sasuke aveva piena fiducia nelle proprie facoltà. "Questo genjutsu e molto potente, ho solo bisogno di un pò di tempo." Concluse.
Naruto sospirò stanco. "Ok ho capito! Allora lo avverto io!" Rispose ancora più scocciato.
Non riusciva ancora a stare in piedi a lungo, i punti gli dolevano terribilmente, però poteva avvisare qualche infermiera e far convocare l'Hokage. Il giovane suonò il tasto rosso posto accanto al suo letto. Pochi minuti dopo un'infermiera aprì la porta preoccupata.
"Qualche problema?" Chiese la donna.
"Per favore potrebbe mandare qualcuno ad avvertire l'Hokage. E chiedergli di raggiungerci immediatamente?" Il giovane utilizzò un tono di voce un pò ansioso ma educato.
L'infermiera annuì uscendo immediatamente dalla stanza.
Sasuke si era preso un attimo di tregua per riflettere. Stava cercando di capire come si fosse attivato quel genjutsu in modo da riuscire a scioglierlo. Si sedette su una sedia osservando la ragazza. Sakura teneva gli occhi chiusi, sdraiata hai piedi del letto, il suo viso da prima tranquillo adesso stava assumendo diverse espressioni. In un primo momento parve spaventata, mentre adesso era tranquilla, i suoi lineamenti erano rilassati. Qualsiasi cosa stesse vedendo in quel momento non la stava impaurendo.
Il moro continuò con le sue riflessioni sotto lo sguardo attento del biondo che continuava a fissarlo vigile. Quando si era accorto dello stato di trans in cui era caduta la ragazza gli si era avvicinato scuotendola un pò. La rosa teneva gli occhi spalancati. In quel momento attivò lo sharingan e proprio in quel preciso istante la giovane ebbe un sussulto allargando maggiormente gli occhi chiudendoli in attimo dopo.
"L'ho attivato io!" Esclamo il moro.
"Dannazione come ho fatto ha non accorgermene! Il genjutsu si è attivato appena ho usato lo sharingan!"
"Sei stato tu?" Naruto si stava infervorendo. "Teme!!!! Perchè?"
"Non l'ho fatto intenzionalmente. Qualcuno deve averlo applicato su di lei, ma è rimasto inattivo." Continuò a riflettere il ragazzo. "Chiunque sia stato e davvero abile e potente!"
"Non ci sto capendo nulla!" Il biondo assunse l'espressione di un bambino imbronciato.
Il moro sospiro. "Il genjutsu e stato applicato su Sakura da qualcun'altro. E io per sbaglio l'ho attivato."
Il biondo parve illuminarsi di fronte ha quella spiegazione. "Ma chi è stato?"
"Non ne ho idea dobe! L'importante è riuscire a scioglierlo."
Intanto jonin stava raggiungendo il palazzo dell'Hokage.
Kakashi seduto dietro la scrivania stava leggendo gli ultimi rapporti consegnati dalle squadre rientrate quella mattina, quando uno dei jonin di turno vicino l'ospedale irrompè nel suo ufficio.
"Hokage-sama mi è appena stato riferito che ci sono problemi in ospedale! Naruto Uzumaki richiede immediatamente la sua presenza!" Furono le parole del ninja.
"Sai il motivo?" Kakashi mantenne la sua aria tranquilla.
"No, non mi è stato riferito."
Il sesto Hokage si sollevò dalla propria poltrona. "Andiamo!"
L'uomo insieme ad un gruppo di shinobi raggiunse immediatamente la struttura ospedaliera, allarmato per quella comunicazione tanto urgente.
*****
"Allora volete darmi una spiegazione?" Sakura era tra l'irritato ed il preoccupato.
Continuava ad osservarle incredula. In quel genjutsu le sue nipoti erano grandi. La giovane dai capelli rosa si sentiva confusa.
Akane prese la parola. "Sono stata io a creare questo genjutu quasi nove anni fa, quando siamo tornate indietro nel tempo.
"Perchè?"
"Quel bambino moro che hai visto...." Mey prese parola. "è il mio fratellino." Il tono triste. "é stato rapito alla nascita, non lo abbiamo mai visto. Lo credevamo morto." Concluse abbassando lo sguardo.
"Quel ragazzino che ha cercato di uccidermi sarebbe vostro fratello?" Sakura assunse un'espressione sconvolta. "Non capisco...!"
"Forse è il caso che cominci dall'inizio." Akane seduta elegantemente sulle ginocchia prese parola. Gli occhi nerissimo dal taglio sottile e affilato le davano un'aria autoritaria e sicura di sè.
"Che giorno è oggi?" Chiese la bionda.
"Sei nata all'incirca... Un paio d'ore fà!" Esordì l'Haruno scocciata da tutto quel mistero.
"Accadrà tra nove anni." Iniziò, incrociando lo sguardo della sorella maggiore che si era incupita.
"Tra nove anni i miei avranno un altro bambino. La gravidanza è andata bene, fino al giorno dalla sua scomparsa." Si bloccò socchiudendo gli occhi per qualche istante.
"Accadde pochi giorni prima del completamento del nono mese. Quella mattina io ero in accademia come al solito, Mey ara in missione e papà con i suoi alievi."
"Quindi Naruto era da solo?" La giovane si sentiva ansiosa.
"Si." Sospirò Mey tristemente. " Non avremmo dovuto lasciarlo solo, ma... le cose sembravano cambiate, le persone non ci guardavano più male! E invece... sparì e con lui il bambino." Il tono colpevole.
Sakura osservava le sua nipoti adulte, le sembrava talmente assurdo vederle li, di fronte a sè, così grandi. Non potè far a meno di pensare a Mey piccola e pestifera che la chiamava zia tra le sue marachelle ed i continui capricci. Mentre Akane nata appena poche ore prima adesso le si presentava davanti adulta con quell'aria altezzosa ed i modi da perfetta Uchiha.
"Questo genjutsu, voglio delle spiegazioni su questo?"
"Nove anni fa..." Riprese la giovane dai capelli biondi. " Dopo aver ucciso coloro che si occuparono del rapimento di mamma, ho deciso di applicarti questo genjutsu. Avrebbe dovuto attivarsi non appena avresti incrociato gli occhi di Mey alla sua nascita, ma devo aver sbagliato qualcosa... e si è attivato solo adesso." Aveva commesso un errore, se ne rese amaramente conto.
"Non penso sia così grave!" Sakura la rassicurò. "Il bambino nascerà tra altri nove anni c'è ancora tempo!" Le sorrise dolcemente.
"Come mai riesco a parlare con voi?" Questo si che era un mistero.
"All'interno del genjutsu ho intrappolato anche un pò del mio chakra e di quello di mia sorella!"
Durante tutto lo scambio di battute, Mey era rimasta in silenzio. La cosa non preannunciava nulla di buono. Proprio come Naruto, anche lei quando rimaneva in silenzio significava che qualcosa di grave la tormentava.
"Perchè avete creato questo gengutsu se avete già ucciso i responsabili del rapimento del bambino?"
"Anche se abbiamo fermato loro. Qualcun'altro potrebbe provarci." Akane mantenne lo sguardo serio ma nella sua voce era presente una gran malinconia.
"Cosa è successo di tanto grave da spingervi a tanto?" Sakura era preoccupatissima. L'immagine di quel bambino la tormentava. Ma la cosa che più la spaventava era sapere perchè quel bambino possedeva il kyuubi.
"Sei sicura di volerlo sapere?" Mey interruppe quel silenzio. Puntò i grandi occhi azzurri sulla rosa. In quel momento erano estremamente seri.
"Si voglio saperlo!" Temeva un pò ciò che le sue nipoti gli avrebbero rivelato, ma doveva sapere. Ormai le era stato raccontato abbastanza, Sakura voleva andare fino in fondo.
*****
Quando Kakashi giunse in ospedale, trovò Sakura svenuta stesa sul letto mentre Sasuke stava usando la propria arte oculare per risvegliarla. Naruto seduto sulla poltrona teneva Mey in braccio, mentre la nuova arrivata dormiva beatamente nella culletta.
"Che è successo? "Esordì il sesto Hokage seriamente in pensiero per l'ex alieva.
"Sakura è intrappolata in un genjuts molto potente. Sto provando a scioglierlo ma è più complicato del previsto." Furono le parole dell'Uchiha.
"Portiamola da in un'altra stanza!" Kakashi lasciò uno sguardo veloce alla bambina neonata dormiente. " I miei auguri è bellissima!" Si rivolse al biondino sorridendo da sotto la mascherina.
"Grazie!" Naruto stirò un lieve sorriso, nonostante tutto era terribilmente in pensiero per la sua amica.
"Sasuke sei sicuro di riuscire a scioglierlo?"
"Certo che ne sono capace!" Si irritò per quella domanda. "Mi serve solo un pò di tempo e concentrazione. é davvero molto potente!"
Uno dei ninja che aveva accompagnato l'Hokage si avvicinò al letto prendendo in braccio la ragazza uscendo dalla camera seguito del sesto insieme al resto dei ninja con lui. Kakashi fece un cenno con la mano in segno di saluto uscendo definitivamente dalla camera chiudendo la porta.
Sasuke si avvicinò alla culla dove la figlia minore dormiva, le diede un tenero bacio sulla piccolissima fronte color biscotto, carezzandole dolcemente una manina. Si voltò verso il biondo che lo guardava preoccupato. Si inginocchiò baciando la fronte della figlia maggiore scostandole con un movimento delicato qualche ciocca nera dal viso, subito dopo puntò i profondi occhi neri in quelli azzurrissimi del marito.
"Sasuke devi venire ad avvisarmi appena avrai finito!" Esordi l'Uzumaki.
Il moro gli diede un bacio a schiocco. " Stai tranquillo me ne occupo io!" Ha quelle parole seguì un altro bacio.
"Sei troppo sicuro di te!" Gli sorrise il biondo.
Sasuke stirò leggermente le labbra. "Verrò ad informarti immediatamente!"
In quel momento posò un altro bacio casto sulle labbra del giovane. "Tu riposa, Ok? Mi sembri stanco..!"
Il biondino adorava tutti quei baci così dolci e pieni di sentimento. "Ok!" Sospirò lasciandolo andare, finalmente. Vide il marito varcare la soglia della stanza. Con qualche piccolo sforzo sistemò Mey tra le lenzuola. Lasciò uno sguardo su Akane che dormiva profondamente, nemmeno tutto quel trambusto era riuscito a svegliarla, la sua piccola aveva il sonno pesante proprio come la sorella. Un attimo dopo si sistemò tra le coperte accanto alla figlia maggiore, rilassandosi a sua volta.
Intanto Sakura era stata condotta in una stanza addetta al personale. La giovane fu adagiata su un lettino, il suo viso inizialmente tranquillo in quel momento si stava contorcendo. I lineamenti avevano assunto un aspetto spaventato. Sasuke li raggiunse un attimo dopo. Tirò un profondo respiro concentrandosi. Quel genjutsu era dannatamente potente, chiunque lo avesse applicato possedeva davvero un gran talento, non potè negarlo, ma era più che certo di riuscire a scioglierlo.
Attivò nuovamente lo sharingan puntando lo sguardo sulla ragazza concentrandosi al massimo.
Kakashi in religioso silenzio osservava tutto. Non appena sciolta la tecnica, avrebbe fatto una bella chiacchierata con la sua ex alieva.
*****
"Forse dovremo dirglielo?" Mey un pò titubante puntò lo sguardo sulla sorella minore.
Akane sospirò iniziando a parlare. "Tra qualche anno mamma verrà eletto Hokage."
"Dici sul serio? Naruto diventerà Hokage?" Sakura sbarro gli occhi, da un lato quella rivelazione le fece molto piacere ma temeva un pò ciò che le avrebbero raccontato dopo.
"Si alla fine c'e l'ha fatta!" Un piccolo sorriso increspò le labbra sottili della giovane dai capelli biondi. "Quando venne a sapere dalla gravidanza gli venne un colpo!" Un altro piccolo sorriso.
"Papà aveva manomesso le sue pillole!" Mey non riuscì a trattenere una risata a quel ricordo. "Non era riuscito a rassegnarsi all'idea di non aver avuto un figlio maschio!"
Sakura si batte una mano in fronte. Era sempre lo stesso bastardo patentato, disposto a tutto pur di raggiungere i suoi obbiettivi. "E scoppiata una guerra?" Chiese con voce esasperata.
"Ci siamo andati molto vicini!" A dirlo era stata Akane. All'epoca aveva solo nove anni eppure ricordava fin troppo bene il putiferio scatenato dal biondo in quell'occasione.
"Continua..." Esordì Sakura guardando Mey che si tratteneva a stento dallo scoppiare a ridere di fronte a quei ricordi.
"Alla fine hanno tenuto il bambino." La giovane prese fiato, adesso arrivava la parte brutta del racconto.
"Quella mattina mamma stava in ufficio, come al solito... Mancavano solo pochi giorni ed avrebbe partorito. Ma quel giorno... sparì misteriosamente. Poi scoprimmo che era stato un ragazzo che gli faceva da assistente ad occuparsi del rapimento insieme ad altri ninja che si erano coalizzati contro la nostra famiglia. A capo di questo gruppo c'erano le persone che abbiamo ucciso anni fa quando siamo venute a Konoha."
"Nessuno si è accorto che questi ninja tramavano contro l'Hokage?" La giovane era rimasta davvero spiazzata.
"No, si comportavano normalmente, seguivano diligentemente gli incarichi affidatigli. Non ci siamo accori di nulla fino alla sua sparizione quella mattina."
Akane si fermò un attimo. Mey si era incupita nuovamente.
La bionda riprese. "Io fui l'ultima ad essere informata. Erano state organizzate delle squadre di ricerca a cui partecipò anche Mey. Io ero solo un genin perciò rimasi al villaggio."In altra piccola pausa.
Sakura osservava le due giovane sedute accanto a lei. Sentiva l'agitazione crescere a dismisura ad ogni minuto che passava.
"Le ricerche durarono per giorni..." La giovane bionda riprese da dove aveva interrotto.
"Due settimane! Tornammo a Konoha dopo due settimane." Proruppe Mey. "Non dimenticherò mai ciò che vidi in quel nascondiglio!"
"Avevano organizzato tutto nei minimi dettagli." Proseguì Akane, con rabbia mal celata.
"Siete state voi a mostrarmi il bambino?" Sakura stava sudando freddo.
"Si. E l'ultimo ricordo che abbiamo di lui."
"Che fine ha fatto? Il bambino?" Domandò nuovamente.
"Ho dovuto ucciderlo." Esordì la giovane dai capelli corvini con capo chino. "Stava radendo al suolo tutto e tutti. Era riuscito anche ha stappare gli occhi ad Akane rendendola ceca. Non ho avuto altra scelta. Ho usato un sigillo che mi era stato insegnato da mamma per controllare la volpe e poi..." Si interruppe si sentiva colpevole.
La rosa sbarrò gli occhi, incapace di parlare. "Quel bambino ha attaccato il villaggio?" Chiese poco dopo, quella rivelazione era stata un pugno allo stomaco.
"Si." Riprese la ragazza dai capelli biondi. "La volpe era stata sigillata nel suo corpo. Inoltre era stato cresciuto come un mostro, provava rancore ed odio per tutto e tutti." Si interruppe abbassando lo sguardo.
"Il suo primo obbiettivo era stato distruggere Konoha. Abbiamo cercato di fermarlo ma non è stato semplice. Devono averlo addestrato fin dalla nascita. Pur essendo ancora piccolo era una macchina da guerra, a soli otto anni sapeva domare perfettamente la volpe, inoltre grazie allo sharingan ereditato da nostro padre, era diventato inarrestabile!" Akane si fermò nuovamente alzando lo sguardo verso Sakura.
"Molti ninja persero la vita nel tentativo di fermarlo. Io venni attaccata di sorpresa e mi strappò via gli occhi, fu dolorosissimo....! Conficcò le sue piccole dita nel mio viso!" Il suo viso contorto in una smorfia di dolore. "Fu li che Mey agì! Riuscì a bloccare la volpe con un sigillo per poi ucciderlo! Non avevamo altra scelta, era determinato nel distruggere coloro che lo avevano abbandonato condannandolo ad una vita di sofferenza...!"
Concluse abbassando nuovamente lo sguardo, si sentiva colpevole per tutto ciò.
"Cosa accadde quando Naruto sparì?" Chiese Sakura con un filo di voce, dopo aver ascoltato quel terribile racconto. Il suo viso era paralizzato dal dolore.
"Quando la squadra giunse al nascondiglio..." Akane riprese la parola, sua sorella era tornata silenziosa. "Trovarono solo il cadavere di mamma ricoperto di sigilli che servivano per bloccare il suo chakra. Sentii dire che ne aveva almeno una decina che gli ricoprivano tutto il corpo. Il bambino era sparito, con lui anche al volpe a nove code e i suoi rapitori. Io non ero presente, ma vidi il volto distrutto di mio padre al suo ritorno. Era irriconoscibile!"Concluse con tono affranto.
Sakura stinse i pugni fino a farsi sbiancare le nocche. Ricoprire Naruto di sigilli era l'unico modo per tenerlo a bada vista la sua potenza. "Dopo cosa accadde?" Sentiva la voce tremare.
"Le ricerche proseguirono. Shikamaru- sensei aveva dato l'ordine di ritrovare il bambino a tutti i costi. Gli anni trascorsero ma non riuscimmo a ritrovarlo. Inizialmente credemmo fosse morto. E invece dopo otto anni si presentò al villaggio. Il resto lo sai già..."
Akane concluse li il racconto. Si sentiva davvero giù, rivangare tutti quei ricordi era doloroso.
Sakura in silenzio stava elaborando le informazioni ricevute. Non riusciva a capacitarsi del fatto che tutto ciò sarebbe accaduto veramente.
Da prima abbassò lo sguardo fissando i propri pugni chiusi, in un secondo momento sollevò il viso sulle sue nipoti fissando i loro volti contorti dal dolore di quei ricordi.
"Avete fatto tutto questo per impedire che accada?" Chiese loro.
"Si!" Mey finalmente rispose. Era rimasta in silenzio tutto il tempo sentiva il senso di colpa per aver ucciso suo fratello opprimerla.
"Non potevo lasciare correre! Non voglio che la storia si ripeta! Dovevamo impedire tutto!" Il tono determinato.
"Avete già ucciso le persone i responsabili della morte di Naruto e del rapimento del bambino! Perchè questo genjutsu?"
"Anche se abbiamo ucciso loro... Chi ci assicura che non ci siano altri squilibrati che non approvino l'esistenza degli Uchiha?" Akane si stava infervorendo. "Conosciamo la storia dal clan, del suo sterminio. Sappiamo che nostro zio Itachi era stato assoldato da quelli che alle'epoca erano i consiglieri per... Eliminare la minaccia!"
"Non siamo mai stati ben visti." Mey si intromise. "Zia, se sei d'accordo voglio mostrarti ciò che ho visto io, in quel covo, quando abbiamo ritrovato in cadavere di mamma?" Chiese alla rosa.
Sakura sentì i brividi lungo la schiena. La prospettiva di vedere come sarebbe stata la morte del suo migliore amico la terrorizzava, ma si fece coraggio ed accettò quella proposta. Voleva comprendere a pieno cosa aveva spinto le sue nipoti a tanto.
Mey puntò gli occhi azzurri sulla Haruno, la giovane attivò lo sharingan. Sakura vide distintamente lo sharingan negli occhi della giovane dai capelli corvini. In quel momento era così simile a Sasuke. La rosa vide intorno a se le immagini prendere forma.
Vide un gruppo di ninja di fronte a sè correre velocissimi saltando tra i rami degli alberi. A capo del gruppo c'era Sasuke. In quell'immagine appariva più maturo, i capelli neri un pò più lunghi, sul suo viso la solita espressione neutra, mentre balzava velocissimo con il rinnegan e lo sgaringan attivo. Mey accanto a lui velocissima seguiva il passo con il resto del gruppo senza problemi. Le apparve come una ragazzina di all'incirca tredici anni. I capelli neri lunghissimi legati in una treccia, indossava dei pantaloncini neri con una maglia molto ampia che le lasciava una spalla scoperta da cui fuoriusciva una canotta nera. Il coprifronte di Konoha legato sulla testa, seguita a ruota da Sai, Shikamaru, Ino, Kiba e Akamaru, Hinata Choji e Rock lee. Rivide anche se stessa correre tra i rami come una forsennata. Le sembrava così assurdo rivedersi li più grande di quasi dieci anni.
Il gruppo correva a gran velocità, Hinata teneva il byakugan attivò e stava indicando loro la strada da seguire. Giunti di fronte ad una immensa cascata il folto gruppetto si fermò. Kiba insieme al suo cane presero ad annusare la zona circostante. L'Inuzaka fece un cenno di assenso. I ninja si infiltrarono all'interno della casata irrompendo nel covo, ad attenderli non trovarono nessuno. Quel posto sembrava deserto.
Kiba iniziò a riannusare l'aria. "è qui lo sento!" Affermò sicuro.
A confermare Akamaru prese ad abbaiare. Improvvisamente il padrone dell'enorme cagnone bianco sbarro gli occhi deglutendo a vuoto, il suo viso era diventato pallido. Hinata conosceva bene suo marito, quell'espressione non preannunciava nulla di buono. La ragazza cautamente lo raggiunse.
"Sento un fortissimo odore di sangue..." Rantolò il moro.
Quelle parole arrivarono forti e chiare all'orecchio di Sasuke che fulmineo prese a correre per i corridoi setacciando quel posto da cima a fondo. Mey rincorse suo padre insieme al resto del gruppo lasciando l'Inuzaka indietro con la moglie.
Quel posto non era molto grande. Dopo una manciata di minuti l'Uchiha si ritrovò di fronte ad una grande sala dove al centro era posta una statua demoniaca. I suoi occhi sgranarono all'invero simile nel vedere Naruto steso su una sorta di altare.
Il moro sentì le gambe tremare di fronte all'infinita quantità di sangue sul pavimento. Dive il biondo steso su quell'altare le mani bloccate sopra la testa da pesanti catene e le caviglie anch'esse incatenate. Il ventre completamente squarciato ed i vestiti impregnati di sangue. Sasuke sentì una fitta trapassarli il petto, trasportato da una strana forza raggiunse il suo dobe.
Incrociò i suoi occhi erano spalancati, sulle guance erano presenti i segni delle scie di lacrime che le avevano solcate. Il moro tese una mano accarezzando titubante quella pelle un tempo ambrata e calda, mentre adesso pallidissima e fredda. Sentì le membra gelarsi di fronte a quegli occhi vitrei e spenti. Con lo sguardo osservò il corpo del biondo, il rosso del suo sangue impregnava i vestiti, il ventre completamente squarciato e lasciato aperto dalla quale era possibile vedere le budella al suo interno. Con lo sguardo salì lungo le braccia notando i polsi completamente tumefatti, incrostati di sangue secco. Doveva essersi dimenato parecchio per sfuggire a quella costrizione.
Intanto il resto del gruppo era arrivato di fronte a quello scempio. Ino si era piegata in due vomitando l'anima, mentre Choji da bravo amico la aiutava cercando di tenere lo sguardo lontano dal corpo martoriato dell'Hokage. Hinata era scoppiata in lacrime stringendosi a Kiba che a sua volta sentiva le lacrime bagnare le proprie guance. Rock lee senza il ben che minimo freno era esploso anch'esso in lacrime. Sai aveva abbassato lo sguardo sentendo un terribile dolore invaderlo.
Mey era crollata sulle ginocchia guardando il cadavere del genitore steso su quell'altare. Gli era stato portati via anche il demone. La statua demoniaca posta hai suoi piedi ne era la prova tangibile. La ragazzina sentiva le lacrime invaderle gli occhi offuscandole la vista, mentre sentiva il corpo scosso dai singhiozzi ed un dolore sordo nel petto.
Shikamaru era rimasto immobile ad osservare sconvolto il cadavere dell'amico biondo. Non riusciva a piangere come tutti gli altri, non era nella sua natura lasciarsi andare di fronte a tutti in quel modo.
Sasuke ancora in piedi di fronte al corpo della persona più importante della sua vita, non riusciva a capacitarsi della realtà. Sentiva le guance bagnarsi, mentre la consapevolezza di aver perso per sempre Naruto si faceva strada dentro la sua mente. Il cuore gli doleva mentre una fitta al ventre lo stava uccidendo dall'interno.
"Naruto...?" Rantolò con un filo di voce continuando ad accarezzargli il volto sentendo quel capelli biondi, un tempo morbidi, adesso ispidi sotto il palmo della sua mano. Incrociò quegli occhi spenti, sembravano pezzi di ghiaccio, non possedevano più quella luce che un tempo li animava.
Si calò lasciandogli un ultimo bacio sentendo il contatto con quelle labbra fredde, mentre il dolore allo stomaco si irradiava per tutto il suo corpo come un veleno. Aveva voglia di urlare era come se gli avessero strappato il cuore dal petto a mani nude. Una furia ceca si impadronì del suo corpo, nemmeno quel forte dolore era riuscito a bloccare la rabbia che sentiva per non essere riuscito a salvare la persona che amava. Naruto era sempre riuscito a salvarlo in passato, mentre lui aveva fallito miseramente.
Il Susanoo si materializò improvvisamente avvolgendo il corpo di Sasuke che teneva stretto tra le sue braccia il corpo senza vita del consorte. Il Susanoo del moro stava radendo al suolo l'intero nascondiglio, mentre l'uomo dai capelli corvini accasciato in ginocchio sul pavimento rimaneva immobile osservando come quel posto cadesse a pezzi sotto la sua arte oculare.
Shikamaru prese le redini della situazione cercando di far uscire i compagni dal covo in fretta prima che qualcuno potesse rimanere ferito sotto le macerie.
"Sasuke!!!" Provò a richiamare la sua attenzione.
L'Uchiha sembrava non ascoltare, continuava immobile a fissare in corpo di Naruto stretto tra le sue braccia mentre il Susanoo distruggeva tutto.
"Mey!" Il Nara richiamò l'attenzione della ragazzina. "Va li e fermalo! Sei l'unica a cui da ascolto!"
La giovane in quel momento riusciva a stento a stare in piedi, sentiva solo un terribile dolore stritolargli le budella. Non era tanto certa di riuscire a farcela. Puntò lo sguardo verso suo padre, era completamente dilaniato dal dolore, quel comportamento ne era la prova. Normalmente riusciva a mantenere una calma invidiabile anche nelle situazioni più spinose, invece adesso, si stava lasciando sopraffare dalla disperazione. Tirò un profondo respiro cercando di riprendere un minimo di controllo.
Attivò lo sharingan, era l'unico modo per riuscire ad avvicinarsi senza che il Susanoo la colpisse, balzò agilmente tra le macerie portandosi di fronte al moro.
"Papà!" Cominciò ad urlare sperando si attirare la sua attenzione.
Ma nulla, Sasuke non riusciva a staccare gli occhi dal corpo inerme del marito. La giovane doveva trovare un modo per portarlo via da li. Continuando a schivare le macerie e i colpi del Susanoo la ragazza decise di disattivare lo sharingan. Forse rivedere i suoi occhi azzurri tanto simili a quelli della persona che amava lo avrebbe ridestato da quello stato catodico.
Cautamente gli si avvicinò quanto più possibile. Sasuke incrociò per un istante quel blu intenso, fu un attimo, poco dopo il Susanoo si dissolse. Veloce Shikamaru balzò verso l'Uchiha prendendo il cadavere dell'Hokage, mentre Mey aiutava suo padre ancora in stato di shock nel rimettersi in piedi uscendo da quel posto impregnato di morte e sofferenza.
Sakura assistette a tutto sentendo un terribile groppo farsi strada nella sua gola, mentre le lacrime fuoriuscivano incontrollate dai suoi occhi verdi. Le immagini si dissolsero riportandola di fronte alle sue nipoti adulte. Non riusciva a proferire parola era stato agghiacciante.
"Non potevo permettere tutto ciò!" Mey esordì spezzando quel silenzio.
"S-Sasuke...?" Chiese la rosa sforzandosi un pò. Era rimasta traumatizzata da tutto ciò.
"Quel giorno se ne andò anche lui... Era diventato un corpo vuoto, la sua anima se ne andò li in quel nascondiglio. Poi, pochi mesi dopo ci lasciò definitivamente." Akane rispose alla domanda della zia.
*****
Kakashi osservava intensamente l'ex alievo usare la propria arte oculare nel tentativo di sciogliere quel genjutsu. Ci stava impiegando davvero tanto tempo, doveva essere davvero potentissimo, nonostante il rinnegan gli risultava complicato dissolverlo. Si sentiva un pò inutile, adesso che non possedeva più il suo sharingan poteva fare ben poco per aiutare Sakura, poteva solo attendere pazientemente. Fu una frazione di secondo.
Kakashi vide Sasuke sbarrare gli occhi disattivando lo sharingan allontanandosi come scottato dal corpo dell'ex compagna di team. Lo vide correre via dalla stanza come un fulmine non riuscì a comprendere il perchè di quell'improvvisa reazione.
"Forse ha visto qualcosa?" Meditò un attimo dopo puntando lo sguardo sulla giovane ancora incosciente.
Sasuke era corso via come un lampo raggiungendo il bagno. Sentì la nausea invadergli lo stomaco. Con violenza sbattè la porta del bagno portandosi di fronte alla tazza del water rigettando anche l'anima. Qualche attimo dopo si sedette sul pavimento poggiando la schiena alla parete.
"Ma che diavolo erano quelle immagini?"
Sentiva ancora quel senso di nausea, mentre il ricordo di quelle immagini gli faceva accapponare la pelle. Sentiva un terribile dolore al petto, mentre i suoi occhi si stavano inumidendo involontariamente. Si portò una mano a coprirli per nascondere quelle lacrime che non riusciva a controllare.
Aveva visto una ragazzina, sembrava sua figlia Mey, ma un pò più grande, rivide anche se stesso e alcuni dei suoi ex compagni d'accademia. Apparivano tutti più maturi.
Ma la cosa che più lo aveva sconvolto era stato vedere il corpo senza vita del suo dobe. Era stato quello a turbarlo maggiormente. Non riusciva più a frenare quell'orribile senso di perdita che lo opprimeva, anche se sapeva che non essere reale. Naruto era nella sua stanza con le sue bambine, quelle immagini erano solo un'illusione create dal genjutsu, però apparivano così vere e devastanti. Aveva disattivato lo sharingan appena in tempo, non voleva vedere altro quel poco era bastato, purtroppo non era riuscito a sciogliere la tecnica, ciò che aveva visto lo aveva sconvolto fin troppo.
Rimase chiuso in bagno ancora un pò cercando di riprendersi da quell'insensato senso di malessere che lo stava attanagliando. Prima di tornare dall'Hokage doveva darsi un pò di contegno e riassumere la sua solita espressione apatica.
*****
Sakura ancora sotto shock osservava le sue nipoti. "Cosa dovrei fare adesso? Parlare con i vostri genitori? Raccontare loro di tutto questo?"
La voce isterica, si sentiva talmente confusa che non sapeva più come comportarsi.
"Credo di si." Mey incrociò lo sguardo della rosa.
"Ti ho mostrato i miei ricordi proprio per questo! Voglio che la storia non si ripeta!" Concluse serissima .
"Credo sia giusto metterli al corrente se non di tutto, almeno in parte di tutto questo!" Akane riprese la sua espressione seria e distaccata.
"Fai tu zia! Ti chiedo solo di non parlare ha mamma della sua futura nomina di Hokage. Gli rovineresti la sorpresa!" Mostrò un lieve sorriso.
Sakura ricambiò con uno leggero stiramento di labbra. Non riusciva a fare di meglio, quelle immagini terrificanti la tormentavano ancora. Sollevando lo sguardo verso le due giovani le vide dissolversi molto lentamente.
"Che sta succedendo adesso?" Chiese loro allarmata.
"Il chakra racchiuso nel genjutsu si sta esaurendo! La mia tecnica si sta sciogliendo!" Continuò la giovane bionda.
"Ti voglio bene zia!" Mey strinse la rosa in un abbraccio, che venne ricambiato animatamente.
"Anche io zia, tanto!" Akane si unì a quell'abbraccio.
"Anche io, vi voglio tanto bene piccole mie!" Sakura strinse le sue nipotine sentendo i loro corpi dissolversi tra le sue braccia.
*****
Poco dopo Sakura si risvegliò. Aprì gli occhi lentamente vedendo la figura del sesto Hokage di fronte a sè che le parlava. In quel momento si sentiva ancora un pò stordita, non riuscì a comprendere bene le parole dell'ex sensei.
"Ti sei svegliata?" Kakashi era stupefatto. "Sei riuscita a sciogliere da sola il genjutsu?"
Il giovane si mise seduta sul letto osservando il sensei.
"Si è sciolto da solo..." Sentiva una gran malinconia. Aveva vissuto quell'abbraccio con le sue nipotine come un addio, ma in realtà era un arrivederci perchè erano li in buona salute, anche se molto più piccole, di come le erano apparse in quel genjutsu.
"Che è successo?" L'uomo continuava a fissarla, chiedendo delle spiegazioni.
"Devo parlare con Naruto e Sasuke. Subito!" Esordì mettendosi in piedi.
"Aspetta!" L'Hatake la fermò prima che filasse via."Mi devi molte spiegazioni. Prima Sasuke ha tentato di sciogliere quel genjutsu senza risultato più volte. Poi e fuggito via all'improvviso sconvolto. Cosa hai visto?"
Quella non era una domanda ma un ordine. Il suo sguardo e quel tono serissimo non lasciavano scappatoie.
La giovane abbassò lo sguardo fissando il pavimento, voleva prima parlarne con i suoi amici, era giusto che fossero loro i primi ad essere informati visto che la situazione li riguardava personalmente.
"Sto aspettando!" La voce del sesto Hokage infranse i pensieri della Haruno.
"Credo sia più giusto che ne parli prima con Sasuke e Naruto!"
"Riguarda loro?" Il tono più calmo.
"Si!" Ammise la kunoichi.
"Va bene." L'uomo acconsentì.
Intanto Sasuke era uscito dal quel bagno dopo aver ripreso il controllo di sè. Prima di tornare dall'Hokage decise di andare da Naruto. Si sentiva un completo idiota, sapeva benissimo che non era necessario, Naruto stava benissimo si trovava in camera con le sue bambine. Ciò che aveva visto era solo il frutto di un'illusione. Nulla di tutto ciò era reale. Nonostante tutto, sentiva il bisogno di vedere quelle iridi azzurre, anche solo per qualche istante.
Proseguì lungo il corridoio raggiungendo il reparto maternità, ormai era tarda sera. Continuò a camminare lungo quel corridoio, si fermò di fronte alla porta della camera del biondo. Stava per ruotare la maniglia entrando nella stanza, quando sentì delle voci provenire dall'interno.
Rimase con la mano a mezz'aria, drizzò l'udito riconoscendo la voce di Kakashi e Sakura. Repentino spalancò la porta, puntando lo sguardo sulla giovane dai capelli rosa squadrandola con circospezione.
"Come hai fatto a liberarti del genjutsu?" Le chiese senza nemmeno salutare, entrò nella stanza andandosi a sedere immediatamente accanto al biondo avvolgendogli le braccia intorno alla vita stringendolo a sè. Voleva sentire il suo calore, il suo respiro, il profumo emanato da quella pelle color caramello.
"Si è sciolto da solo." Furono le parole dalla giovane. Si sentiva ancora agitata.
Kakashi era rimasto ad osservare tutto in silenzio.
"Come stai?" Sasuke si rivolse al biondino tra le sue braccia.
"Io sto bene! Tu cos'hai mi sembri strano...!" Ormai lo conosceva fin troppo bene, era evidente che qualcosa non andasse. Normalmente non lo stringeva mai in quel modo difronte ad altre persone.
"Non è niente!" Il giovane posò un piccolo bacio su una tempia del biondino lasciandolo un pò sorpreso.
Sakura si era incantata ad osservare la piccola Mey che accarezzava una manina della sua sorellina. La bambina aveva infilato una mano tra le sbarre della culla, continuando ad osservare la sorella minore.
Sasuke puntò lo sguardo sulla ragazza dai capelli rosa. "Che diavolo erano quelle cose che ho visto?" Sembrava alterato.
Li Kakashi ebbe la conferma. Era riuscito ad intercettare qualcosa.
"Un genjutsu!" Rispose Sakura continuando ad osservare le due bambine.
"Mi prendi in giro?" Sasuke incarcò un sopracciglio irritato da quella risposta tanto stupida.
Naruto osservava quello scambio di battute come un pesce fuor d'acqua. Era rimasto buono in camera sua ad attendere, non potendoli raggiungere. Ed adesso iniziavano a parlare di cose che non capiva.
Sakura voltò la testa verso l'Uchiha. " Tu cosa hai visto?" Chiese a brucia pelo.
Il moro strinse i denti. Non sapeva cosa rispondere, non voleva ammettere di fronte al suo dobe ciò che aveva visto. "La grotta dentro la cascata." Rispose in modo evasivo. Non si sentiva di aggiungere altro.
La rosa però capì molto da quelle pochissime parole. Socchiuse gli occhi tirando un profondo respiro. Anche se doloroso era giusto metterli al corrente di quella brutta storia.
Iniziò a spiegare del genjutsu creato da Akane anni prima, per poi raccontare loro ciò che le era stato a sua volta raccontato dalle due ragazze. L'unico dettaglio omesso in quel racconto riguardava la nomina di Hokage da parte del biondo. Anche se rappresentava l'unico dettaglio positivo in mezzo ad una spirale di avvenimenti dolorosi, ritenne fosse meglio non parlargliene per non rovinagli la sorpresa.
Sakura durante tutto quel racconto aveva mantenuto un tono basso, appena udibile. Naruto continuava a fissarla sconvolto. Teneva gli occhi splancati mentre ascoltava in silenzio. Gli appariva tutto così surreale, a stento riusciva a credere a quelle parole. Non si era nemmeno reso conto del modo quasi spasmodico in cui il moro continuava a stringerlo.
Sasuke si era stretto maggiormente al biondo, conficcando il viso tra la spalla ed il collo del compagno. Poco prima si era convinto che tutto ciò era solo un'illusione, il frutto di genjutsu. Invece adesso la prospettiva che tutto ciò sarebbe potuto accadere realmente lo stava uccidendo dall'interno. Intrecciò le loro dita stringendo il corpo del marito a sè, sentiva lo stomaco annodarsi, mentre il groppo in gola che aveva provato nel vedere le immagini racchiuse in quel gengutsu stava tornando a farsi sentire.
Kakashi assunse un'espressione seria, fin troppo seria anche per lui. Finalmente riusciva a dare una spiegazione a molte cose.
Concluso il racconto Sakura abbassò lo sguardo fissando le proprie mani che stringevano il suo vestito.
"Le vostre figlie hanno cambiato gli avvenimenti. Quindi la storia non dovrebbe ripetersi..." Aggiunse titubate.
"Allora perchè?" Kakashi fu l'unico in grado di porre una domanda di senso compiuto.
"Più che altro si trattava di una sorta di avvertimento! Volevano metterci in guardia da ciò che potrebbe accadere. Perciò dobbiamo rimanere vigili."
La kunoichi si sentiva spossata, troppi eventi negativi l'avevano coinvolta in una sola giornata.
"Di che state parlando?" Mey interruppe quel silenzio puntando i grandi occhi azzurri sui presenti.
"Nulla di importante... torna da tua sorella!" L'Hokage le scompigliò i capelli neri con un gesto affettuoso per non farla preoccupare.
La bambina un pò indispettita tornò dalla sorellina continuando ad osservare i suoi genitori. Sembravano preoccupati.
Kakashi continuò ad osservare i suoi ex alievi. Sakura sembrava mortificata, Naruto era in stato di shock, mentre Sasuke continuava a tenere il biondo stretto a sè, tenendo il viso ben nascosto sulla sua spalla.
"Non è il caso di reagire così!" Iniziò cercando di placare la tensione creatasi in quella stanza.
"La storia è stata cambiata, anche se il pericolo è sempre in agguato. Dobbiamo solo tenere gli occhi aperti!"
"Dovrò vivere per il resto dei miei giorni con la paura costante che qualcuno provi ad uccidere me o i miei figli..?" Naruto aveva abbassato il viso, pronunciando quelle parole con ansia crescente.
Quelle parole ebbero il potere di sconvolgere maggiormente il moro. Malgrado stesse stringendo il corpo del marito a sè, sentiva ancora quel vuoto lancinante nel petto.
"Mi stupisco di te Naruto!" Lo freddò L'ex sensei. "Non è da te dire certe cose! Hai affrontato di peggio!" Continuò tenendo lo sguardo puntato negli occhi azzurri del giovane.
Si sentì mortificato di fronte a quel rimprovero. L'Hokage aveva ragione. Che diamine gli era preso? Sentiva Sasuke stringerlo spasmodicamente.
"Ha ragione, mi scusi sensei!" Abbassò il viso desiderando un pò di tranquillità per poter parlare con Sasuke. Quel comportamento non era da lui. "Se non vi dispiace adesso vorrei riposare un pò, è tardi!" Proseguì.
Kakashi acconsentì congedandosi portando via con se la giovane.
Il biondo cercò di districarsi da quella morsa, voleva vedere il viso del moro.
"Sasuke?" Lo richiamò.
Riuscì a rigirarsi in quell'abbraccio sentendo il compagno avvolgergli nuovamente le braccia intorno alla vita conficcando il viso nell'incavo del suo collo.
"Che ti prende?" Il biondo strinse a sua volta le bracia intorno alle spalle del marito.
"é stato terribile!" Tre parole che racchiudevano una miriade di sentimenti negativi.
Mey si era avvicinata al letto arrampicandosi salendo sul materasso infilandosi in quell'abbraccio stringendosi hai suoi genitori. Quella giornata non le era piaciuta affatto, per tutto il giorno era stata ignorata.
Il biondo continuava a ripensare a quello che gli era stato raccontato. Sasuke aveva visto parte del genjutsu, forse per quello era tanto sconvolto. "Perchè non rimanete a dormire qui?" Non sapeva che altro dire.
Finalmente il moro sollevò il viso ricambiando lo sguardo del compagno. "Non ho alcuna intenzione di andare a casa! Non riuscirei a dormire da solo." Ammise.
Naruto incrociò gli occhi neri e tristi del marito. Aveva una gran voglia di urlargli contro. - Vedi! Adesso sai cosa ho provato tutte le volte che in passato mi hai abbandonato!- Ma non ci riuscì. Alla fine quel dolore non poteva nemmeno essere paragonato con quello che aveva provato lui in passato. Ciò che stava attanagliando il moro era anche peggio.
In quelle occasioni anche se l'Uchiha era lontano, almeno sapeva che era vivo e stava bene. Al contrario Sasuke in quel genjutsu aveva vissuto la sua morte. Preferì rimanere in silenzio, quella situazione non richiedeva altre parole spese inutilmente.
Akane continuava ha dormire profondamente, quella bimba era un angioletto, anche se nata da poche ore era rimasta tranquilla tutto il giorno. In quella camera era presente un altro letto. Sasuke si staccò per qualche minuto dal biondino unendo i due letti, per poi risistemarsi accanto al consorte. Mey si sistemò in mezzo hai suoi genitori per farsi coccolare un pò. Era passata abbondantemente la mezzanotte e la bambina iniziava a sbadigliare, pochi minuti dopo si addormentò, stanca.
Naruto vide Sasuke sistemare la figlia più grande in un lato del letto per poi accoccolarsi tra le sue braccia.
"Mi sembri ancora turbato?" Gli chiese, anche se conosceva già la risposta.
"Passerà..." Rispose semplicemente sentendo una mano scorrere delicatamente tra i suoi capelli, quel gesto lo stava rilassando.
Il maggiore socchiuse gli occhi beandosi del calore e del profumo emanato dal corpo del minore, continuando a sentire quelle mani ambrate scorrere tra i suoi capelli neri. Poco dopo cadde in un sonno profondo, stremato dai troppi eventi che lo avevano coinvolto. Naruto vide il compagno crollare addormentato, si voltò vedendo la piccola Akane dimenarsi nella culla, era abbastanza tardi sicuramente aveva fame. Molto lentamente si mise in piedi prendendo la figlia in braccio, i punti iniziavano a dolere un pò meno, Kurama lo stava già guarendo. Prima d'uscire dalla stanza scioccò un bacio sulle labbra del marito e sulla fronte della figlia maggiore.
"Non permetterò a nessuno di distruggere la mia vita e la mia famiglia!" Si disse tra se uscendo poi dalla stanza prima che Akane scoppiasse in un sonoro pianto svegliando Sasuke e Mey.
Li avrebbe protetti, tutti e tre.
STAI LEGGENDO
Una storia semplice
Fanfiction(long del 2015) Le introduzioni per me sono sempre un cruccio.....non sono brava in questo, dagli avvertimenti penso sia chiaro si tratti di uno yaoi con protagonisti Sasuke e Naruto tanto per cambiare va! cmq passiamo avanti........ Dal testo: "Dob...