Cap. 3

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Elena's POV

Mentre sto dormendo mi arriva una chiamata.
-ma si può sapere che stai facendo per non leggere i miei messaggi?!- urla Sofia.
-non urlare, sto ancora dormendo- borbotto.
-bhe guarda Whatsapp-
Mi attacca in faccia.
Sbuffo e ritorno a fare quello che faccio meglio dopo cantare.

Fanculo adesso Sofia mi ha rovinato addirittura il sonno.
Come mi dice apro l'applicazione verde ed entro nella sua chat.
C'è un link che manda direttamente ad un articolo di un giornale di gossip.

Oh merda, non posso crederci.
La foto di apertura ritrae me e Paulo troppo vicini in discoteca, nell'altra ci siamo io e lui mano nella mano che usciamo dalla discoteca e nell'ultima c'è Paulo a petto nudo dopo la partita con il succhiotto fatto da me sulla clavicola.
C'è un flirt tra il numero ventuno della Juve e la bella cantante? Dice il titolo.
Non leggo nemmeno il resto.
Adesso passo anche per la cattiva della situazione.

Suonano al campanello. Mi precipito al citofono per aprire.
-chi è?- domando.
-sono io- la voce è abbastanza storpiata dal citofono ma capisco lo stesso chi è.
Apro la porta e aspetto la Joya sulla soglia del mio appartamento.
È bellissimo anche con dei pantaloni della tuta e una felpa della Nike.

-ma c'è sempre tutto quel casino di fan sotto casa tua?- mi sorride.
-siamo nei casini- dico appena lui entra in casa mia.
-sì, ciao anche a te. Se te lo stai chiedendo ho domandato a tua cugina dove abiti-
-lo immaginavo, ora illuminami su cosa ha detto la tua fidanzatina?-
-non sa ancora nulla, ed è fondamentale che non lo venga mai a sapere- si passa una mano sul viso.
-come se fosse semplice- ridacchio rassegnata alla sua affermazione.
Cammino avanti ed indietro per il salotto.
-senti, le tue gambe sono fottutamente eccitati, quindi smettila di muoverti-

Quasi dimenticavo di essere soltanto in pigiama, il quale non si può nemmeno definire così visto che è una semplice maglietta nera lunga fino alle ginocchia della Ralph Lauren.

-se le dicessi che ti ho accompagnata in hotel perché eri completamente ubriaca?-
-genio e che le dici per coprire il succhiotto?-
-cerca su internet come si levano-

Dopo qualche minuto siamo seduti in cucina circondati da qualsiasi ingrediente della mia dispensa.
-proviamo con il limone- poso uno spicchio giallo e lo premo forte.
-non mi sembra che funzioni- sbuffo.
-qui dice che vanno via con il ghiaccio e va tenuto per dieci minuti- metto un cubetto congelato sulla clavicola.
-Antonella ha detto qualcosa su di me?-
-le sei sembrata carina e simpatica- alza le spalle.
-è eccitante avere il tuo fiato sul collo- sorride.
-sei squallido- gli mollo uno schiaffetto sulla fronte.
-non funziona niente e anzi sembra più grande ora- sbatto la testa contro la sua spalla, scoraggiata.

-ormai è mezzogiorno ti va di rimanere a pranzo?-
-va bene, se non disturbo-
-ma quale disturbo, è il minimo per quell'obbrobrio che hai sul collo-

-è fatto talmente da non andare via con nulla, devi essere un'esperta in queste cose-

Questo non lo doveva dire.

Anche se sono girata verso il fornello so che sta sorridendo.
-stai forse insinuando che io sia una troia e vada a letto con tutti?- sibilo mentre preparo le cotolette.
-non mi permetterei mai-
-ecco bravo, e non permetterti mai più di parlare della mia vita privata, tu non mi conosci- gli punto il dito contro.
-scusami, non intendevo offenderti-

Le sue mani si appoggiano sui miei fianchi.
Riesce a farmi girare verso di lui, in modo tra trovarmi schiacciata contro il mobile della cucina. Inarco un sopracciglio sorpresa.
Per la seconda volta in due giorni mi bacia.

Sono in paradiso, non riesco a trovare una sensazione più bella di questa.
-senti, Paulo sei un tesoro, sei simpatico, ma soprattutto sei fidanzato e so che tu la ami, quindi non roviniamo tutto- metto le mani sulle sue spalle per bloccarlo.
-non me ne fotte di Antonella, baciami-
Non me lo faccio ripetere due volte e mi fiondo sulle sue labbra.

-siamo a casa...oh non volevamo interrompervi- ci stacchiamo subito producendo un rumore sordo
Mi volto e trovo sulla porta Sofia e Alessio.
Penso di non essermi mai vergognata così tanto.

-va bene, allora hai capito quello che intendevo per quel discorso che ti dicevo- inventa di sana pianta.
-sì, capito tutto. Ti accompagno alla porta- gli reggo il gioco.
-bhe ciao-
-ciao Joya- sorrido.
Mi lascia un bacio a stampo.

Chiudo la porta con un sorriso da ebete in faccia.
Torno in cucina.
-avresti anche potuto spegnere il fornello mentre vi slinguazzavate (verbo adeguato anche se inventato)
-scusa-

In seguito al pranzo ci corichiamo tutti e tre sul divano, io sono in mezzo per evitare il ripetersi di rumori abbastanza espliciti come ieri notte.
-come mai era qui Paulo?- domanda la mora quando sente il suo fidanzato russare.
-è venuto per parlarmi dell'articolo-
-e come mai stavate limonando nella mia cucina?-
-mi ha fatto incazzare e per farai perdonare mi ha baciata-
-sai vero che lui è fidanzato?-
-sfortunatamente sì, ma ha detto che quando sta con me dimenticata i problemi con Antonella-
-sì certo... Alessio- batte una mano sulla sua pancia. -è vero che tutti i ragazzi dicono alle amanti che con loro non ricordano i problemi con le fidanzate?-
Amante, fa male. Ha fatto, certo, sesso con decine di ragazze, io sono solo una delle tante, ma comunque sento una sensazione di vuoto quando lo dice ad alta voce.
-non lo so, io non ho mai tradito quindi lasciami dormire- dice sbrigativo prima di girarsi dall'altro lato e dormire.

In seguito al pomeriggio molto produttivo passato sul divano, sono tornata al mio amatissimo letto.
Alle tre vengo svegliata. Ma dai! È possibile?
Scendo le scale e la telecamera del citofono non è illuminata di notte.

Apro lo stesso sperando che non sia uno stupratore, anche perché sono mezza addormentata e le mie difese sono pari a zero, per non parlare dei riflessi.
-scusa, stavi dormendo?-
Riconosco la sua voce, anche se ho gli occhi chiusi, perché è qui?
-no ma figurati, chi dorme alle tre di notte, Gennaro?- borbotto con la voce roca.
-non posso crederci, hai la stessa maglietta di quando sei venuta a dormire da me- scuote la testa sorridendo.
-perché sei venuto qui?- domando stizzita.
-volevo sentire la tua voce e poi so che stai con Dybala- alza le spalle col suo fare tranquillo.
Bene la notizia si è diffusa.
-non stiamo insieme e poi cosa dovrebbe interessarti?- sbotto.
-io tengo a te, anche se non sembra e non voglio vederti soffrire dietro ad uno fidanzato-
Voglio la sua calma. Spiegatemi come fa.
-un piede in due scarpe per te, sei fidanzato e vieni a rompere a me se sto uscendo con qualcun altro. Senti non voglio urlare di notte, per favore vattene da casa mia!- alzo il tono di voce.
Gli sbatto il portone in faccia e poi torno a dormire.
Prima di coricarmi leggo un paio di messaggi da un numero sconosciuto.

Antonella non si è accorta di niente

Abbiamo fatto sesso e non ha fatto caso ai succhiotti

Comunque sono Paulo, ho chiesto il tuo numero a tua cugina.

Non posso crederci, davvero? Ma oggi è la mia giornata della sfiga?

Salvo il suo numero e poi mi giro su un fianco per dormire sentendo il cuscino bagnato, non ho nemmeno realizzato di aver pianto.

Ti devo tutto. Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora