Cap. 15

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Elena's POV

Torno alla mia stanza ed apro l'armadio per decidere che mettermi. Sulla sedia vicina, noto una felpa, non mia, con un biglietto.

Quando e se ti deciderai indossala e vienimi a trovare. P

Sorrido, la indosso ed inspiro a pieni polmoni il suo odore. Metto anche dei leggins e le scarpe e corro a prendere la macchina per dirigermi nel modo più veloce possibile a Torino, dal mio Paulo.

Due code per incidenti dopo sono arrivata e sono sotto casa di Paulo ho l'ansia fin sopra i capelli.
Non so se suonare oppure no.
Chiamo Gonzalo, su saprà di sicuro consigliarmi al meglio.

-pronto?-
-ciao Gonzalo, sono io Elena-
-oi hola. Dimmi pure tutto-
-sono sotto da Paulo, ma non so che fare-
-mi aveva raccontato questa mattina di quel che è successo ieri sera. Come non sai che fare? È ovvio no? Devi suonare-
-e soprattutto dovete parlare dei vostri sentimenti e chiarire la vostra complicatissima storia-
-ma perché non è rimasto stamattina per parlarmi-
-avevamo un doppio allenamento per la partita contro il Milan, comunque smettila di tergiversare e suona quel cazzo di campanello- mi riattacca in faccia.

Sospiro prima di pigiare sul bottone dove c'è scritto Dybala.
Il portone si apre subito e mi fiondo dentro correndo sulle scale per arrivare prima.
La porta è aperta, strano di solito lui mi aspetta sull'uscio.

-permesso- dico quando entro.
-buongiorno- sorride Antonella alle mie spalle con un pancione enorme.
Ecco, Paulo mi aveva mentito, loro stanno di ancora assieme.
Porca puttana.
-tranquilla, io e lui non siamo più fidanzati e non sono qui per rapirti, farti del male o che so io- nota la mia espressione sconvolta e perplessa.
-allora che vuoi?-
-farti i complimenti-
-per cosa?-
-Paulo, sei riuscita a farlo innamorare, non solo del tuo corpo, ma soprattutto della tua mente. Spero per voi che rimaniate insieme per tanto tempo, formate veramente una bella coppia. Nemmeno dirgli che il bambino era suo gli ha fatto cambiare idea su di te, e questo è ammirevole- sorride.
-bhe un figlio non può cambiare il rapporto tra due persone, semmai intensificarlo-
-buona fortuna, allora. Io me ne vado, ero tornata per sistemare alcune cose- esce dall'appartamento con una scatola tra le mani.

Mi siedo sul divano per poter respirare meglio, e rilasciare il fiato che non mi ero accorta di trattenere. Sono rimasta sconvolta in senso positivo dalla sua diplomazia e pacatezza nell'affermare quelle parole.

-Elena? Che ci fai qui?- Paulo entra nel loft e poggia a terra la borsa.
Gli salto addosso e lo bacio con trasporto, non mi importa nulla se è sporco o sudato.
-ho capito che ti amo più della mia stessa vita-
-finalmente la mia fidanzata ci è arrivata-
-chi ti ha detto che voglio essere la tua fidanzata?-
-lo so che è la cosa che desideri di più al mondo, sei solo troppo orgogliosa per ammetterlo- mi dà un bacio sul naso e mi rimette con i piedi a terra.
-egocentrico- gli do un pugnetto sul braccio.
-ora scusami ma dovrei farmi il bagno... anzi, lo facciamo insieme?-
-con molto piacere signorino Dybala- afferro la mano che precedentemente mi aveva teso e in men che non si dica sono nella vasca con lui a fare l'amore.

-ti amo tanto- mi bacia il collo ancora umidiccio per il bagno.
-anche io ti amo, solo che...- mi mordo il labbro indecisa se dirlo o no.
-solo che?- alza un sopracciglio.
-solo che non vorrei dirlo a nessuno, voglio dire mi sembra un po' affrettato dire al mondo intero di noi- gesticolo nervosamente.
-va bene, rispetto la tua decisione- sorride baciandomi il palmo di una mano.
-Paulo, noi cosa siamo?- domando dopo aver indossato una delle sue magliette.
-fammici pensare. Non siamo sconosciuto, stai indossando una mia maglietta. Non siamo amici, e il bagno ne è una dimostrazione. Non siamo amanti, ora nessuno dei due è impegnato. Ciò significa che siamo una specie di coppia. Sì, siamo una di quelle coppie malate e bellissime insieme-

Okay, stiamo insieme. Wow.
Non ho proprio parole.

Gli salto addosso e lo bacio.
-vacci piano nena, sei senza mutandine e, a meno che tu non voglia rifarlo ancora, ti consiglio di allontanarti prima che io non possa più rispondere di me stesso- ridacchia malizioso.

Ti devo tutto. Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora