Cap.5

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Elena's POV

Il mattino dopo mi sveglio a causa del sole che filtra dalle tende e mi maledico mentalmente di non aver chiuso le persiane. Sento un peso sullo stomaco e sorrido nel ricordare che io e Paulo abbiamo dormito assieme ieri notte, abbracciati. Il suo respiro caldo e profondo è sul mio collo.
-buenos días mí amor- sussurra con la voce roca prima di darmi un bacio sulla clavicola.
Arrossisco subito.
-come mi hai chiamata?-
-mh? Lascia stare- scuote la testa.
-no ora spiegamelo- salgo a cavalcioni su di lui.
-tu mi hai chiamata amore perché pensavi fossi Antonella, ammettilo-
Metto il broncio ed incrocio le braccia sotto al seno.

Prende le mie mani, mi attira a lui e inizia a baciarmi dal collo alla bocca, senza mai sfiorarla davvero.
-non pensare di essere perdonato così facilmente- cerco di non gemere.
Non risponde, però appoggia le mani sopra al mio sedere.
-alla faccia del "io amo la mia fidanzata", eh?- domando retorica.
-ma tu non stai mai zitta?- biascica a due centimetri dalle mie labbra.
Baciami. Baciami ora.
-no-
Prendo l'iniziativa e affondo le mie labbra nelle sue, per la terza volta.
Ogni volta provo emozioni diverse.

Per quanto mi possa sentire bene, desiderata, devo interrompere questo meraviglioso bacio.

Sotto il suo sguardo confuso me ne vado in bagno e mi lavo i denti.
Lui mi abbraccia da dietro e le sue grandi mani appoggiate sulla mia pancia, coperta soltanto dalla sua felpa.
Le nostre facce potrebbero essere scambiate per un post-coito.
Le mie solite occhiaie, i capelli in disordine, le guance rosse, il suo cuffo scompigliato, la semi nudità e le strane voglie mattutine.
Inizia a baciarmi il collo, devo rimanere indifferente.
-faccio una doccia-
-buona idea, la facciamo insieme- sorride.
-frena l'entusiasmo, mi lavo da sola- metto una mano sul suo petto caldo per bloccarlo.
-solo se mi dai un bacio-

Le mie labbra toccano le sue per un secondo e lui borbotta qualcosa di disapprovazione, quindi mi prende il viso tra le mani ed affonda in modo sempre delicato la bocca sulla mia, spingendomi fino a bordo del lavandino, intrappolando il mio corpo esile tra il suo e il marmo bianco.

Ci stacchiamo per pochi secondi e poi di nuovo a baciarci.

Mi prende in braccio e poi la mia schiena tocca il materasso morbido.
Ribalto la situazione e mi metto a cavalcioni sopra il suo bacino.

Levo la felpa e rimango in intimo.
Ridacchio per la sua strana espressione e poi chino per baciarlo.
Le sue mani si uniscono dietro la mia schiena e tenta di slacciare il reggiseno con i fiorellini, molto maturo.
-ti pensavo più esperto- biascico a pochi centimetri dal suo volto perfetto.
Sgancio i gancetti e i suoi palmi aperti si posano sui miei seni, così come la sua bocca.

La mia testa ruota all'indietro per il piacere che mi sta provocando.  Gemo incontrollatamente finché lui non si allontana con un sorrisetto da sberle.
In un attimo le nostre lingue sono di nuovo in contatto, con un movimento irrefrenato dettato soltanto dalla passione.

Con una spinta di reni lui prende il controllo della situazione. Crea una scia di baci dalla bocca al mio centro, gonfio di eccitazione.
Lascia qualche morsetto sul mio inguine prima di penetrare con la lingua il fiore della mia femminilità.
Le mie dita si infilano tra i capelli scuri di Paulo, premendolo contro la mia intimità.
La stanza si riempe dei miei ansiti di piacere.

Sono quasi vicina al limite, lui però si allontana, sempre con quel sorrisetto da sberle.
Mugulo in segno di disapprovazione.
Lui ridacchia e mi bacia ancora, facendomi sentire il mio sapore nella bocca.
Gli abbasso i boxer neri di Calvin Klein.
Accarezzo la sua punta eccitata con dei movimenti delicati della mano.
Sentirlo gemere sottovoce "Elena", sentire il suo respiro corto e caldo contro il collo ipersensibile e nel mio orecchio, mi rendono se possibile ancora più eccitata, bagnata.

Improvvisamente leva la mia mano.
-prendi la pillola?- sussurra con il fiato corto.
Annuisco decisa mentre con le dita mi separa le gambe; si posiziona in mezzo ad esse e in un attimo entra in me.
Wow, mi sento così piena.

Inizia a muoversi con delle spinte ben assestate facendomi gemere in modo per niente casto.

Entrambi ansimiamo in nome dell'altro quando veniamo in un orgasmo carico di passione.
Si svuota in me e poi rotola al mio fianco.
Rimaniamo in silenzio finché il nostro respiro non si regolarizza.

Prendo il pacchetto di sigarette speciali dal comodino e mi accendo una canna con il clipper rosa Barbie.

-non sapevo fumassi- si volta nella mia direzione quando vede le nuvolette di fumo.
Alzo le spalle.
Ruba la mia piccolina dalle dita e fa un tiro.
-mi sorprendi ogni giorno di più, Dybala-
Mi fa l'occhiolino.

-vestiti- mi dice dal nulla.
-perché?-
-ti porto in un posto-
-e dov'è questo posto?-
-fidati di me-
-mh va bene-

Ti devo tutto. Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora