L'Arena

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Mi svegliai in una cella abbastanza grande,mi guardai attorno e vidi che i miei amici non erano lì dentro.

La stanza è puzzolente, dentro ci sono dei cassetti chiusi a chiave, una finestra sbarrata che si potrebbe aprire con un semplice seghetto e un letto comodo e disfatto.
Aspettai delle ore prima che due persone entrassero nella stanza.

??? -Tieni alla vita del tuo amico?-
Io: -Quale mio amico?-
??? -Mi sembra si chiami Islam-
Io: -ci tengo tantissimo ma non era spacciato?-
??? -Questo è tutti da vedere-
??? -Tieni alla tua vita e a quella dei tuoi amici?-
Io: -Si è chiaro-
??? -Bene allora sei pronto a rischiare la tua vita per loro?-
Io: -Cosaaa???

In pochi secondi mi afferrarono e mi portarono fuori dalla cella.

Che cos'è questo posto?Sono circondato da una cinquantina se non di più di persone, vedo la gente sulle gradinate sorridendo e ridendo.
Non ho armi, spero solo di non dover fare qualcosa di mortale.
In meno di un minuto dentro a questa specie di Arena entrò un'altra persona e il pubblico ci incitò a picchiarci a sangue.

Il pubblico sta urlando di ucciderci a mani nude ma ne io ne il mio così detto nemico sappiamo niente di quello che sta per succedere.
Entrò un soldato corazzato dentro l'Arena e ci disse cosa dovevamo fare per non essere ucciso torturandoci da lui.
Tutto quello che dovevamo fare era ucciderci a mani nude.
Nessuno di noi due sapeva il perchè di questo però dopo poco iniziammo a fare quello che ci era stato ordinato spaventati dal soldato con un coltello in mano.

Lo scontro inizio da lui che mi tirò un pugno in faccia, io reagì e di conseguenza gliene tirai un altro però nella parte bassa della guancia facendolo stendere a terra.
Il pubblico era entusiasta e io pensai a Islam vivo e me ed i miei amici in una comunità piena di gente.
Pensando a questo salì sopra al corpo del "nemico" e incominciai a menarlo finchè non smisi quando il mio braccio non riusciva più a chiudersi, mi alzai dal corpo e mi girai per guardare la folla, in quel momento il mio nemico mi tirò un pugno nel collo e una pedata nella gamba facendomi cadere a terra dal dolore, mi bloccò con le sue gambe sopra il mio corpo e mi tirò un pugno, glielo stoppai e lo feci cadere grazie a un pugno, non riusciva più a fare niente e quindi decisi di finirlo con un calcio in faccia.
Entrò il soldato e mi disse che Islam era vivo e che io ed i miei amici potevamo restare nella comunità ma se restare o meno era una scelta da fare insieme.
Mi portarono da Islam e mi fecero vedere che era vivo anche se ancora steso e svenuto.
Io ero felice però un pensiero mi fece rabbrividire e quel pensiero era: Dov'è la Giorgia in questo momento se non e lei il medico?
Decisi di chiederlo al soldato e lui mi indicò una casa, io ci entrai dentro e la vidi con dei vestiti sporchi di sangue che stava mangiando un abitante della comunità.
In quel momento corsi lontano da quel posto inseguito dalla Giorgia ormai zombie e arrivai da Enea che con uno sparo la uccise, non avevo mai immaginato lei in questa situazione a rincorrermi per strapparmi la carne e per provare a mangiarsi il mio corpo senza pietà pezzettino a pezzettino.

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Prima morte di un personaggio importante.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto❤

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