Capitolo 2 {Sensazioni}

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Era un nuovo giorno.
Eren si era svegliato davvero presto quella mattina ma l'aveva fatto solo per poter vedere Armin, il giovane angelo che aveva sempre tenuto i rapporti con lui.
Dopotutto, nel passato, Armin aveva fatto di tutto per salvare il ragazzo per farlo ricongiungere col suo amato Levi, tanto che rinunciò alla sua anima pur di allearsi con i demoni e riuscire a riportare Eren assieme all'amato demone.
Il giovane, dopo aver indossato uno dei suoi abiti migliori, prese il suo cestino di vimini ed uscì dalla sua stanza.
Avvisò Levi della sua uscita e il corvino lo lasciò andare anche se si preoccupava sempre per lui ma siccome non voleva avere il controllo totale su di lui, così si fidò di Eren e lo lasciò uscire nel mondo umano da solo.
Grazie al collegamento tra mondo umano e mondo demoniaco, il ragazzo uscì dalla sua dimensione infernale e arrivò proprio nello stesso campo fiorito dove Eren e Levi si erano incontrati secoli fa, un posto sacro per il giovane, era davvero importante per lui e ci teneva che quel posto fosse sempre bello e pulito.
Il ragazzo si sedette in mezzo ai fiori, c'era un'arietta frizzante quel giorno, si stava davvero bene.
In fondo un po' gli mancava il mondo umano, nel regno infernale non c'era molta luce e di certo non c'erano quei bei campi fioriti.
Eren mentre aspettava Armin si mise a fare qualche coroncina di fiori ma era come se si sentisse...osservato.
Sentiva una strana sensazione addosso, come se qualcuno o qualcosa lo stesse osservando ma tutto ciò finì non appena sentì la voce dell'angelo chiamarlo dall'alto del cielo.

《Eren! Eccomi! Scusami se sono arrivato in ritardo...ma dovevo aiutare il mio signore...fare da angelo fidato non è per niente facile.》


Armin sospirò e stanco morto com'era si sedette accanto ad Eren, in quel bellissimo campo di fiori ma il biondino si rese conto che il suo amico era piuttosto preoccupato e voleva sapere cosa lo turbasse.

《Eren?...va tutto bene?》

《Ah?...oh si scusa...è che sentivo una strana sensazione addosso a me che mi ha fatto venire i brividi. Perdonami. Comunque grazie per essere venuto da me, mi fa molto piacere stare in tua compagnia.》

Armin sorrise e prese anche lui in mano dei fiori per mettersi a fare le corincine assieme ad Eren.

《Anche a me fa molto piacere!...anche se la maggior parte delle volte mi tocca venire qui per Jean...non avrà il totale possesso della mia anima ma è come se lo avesse.》

In effetti anche se Jean aveva sciolto il patto con Armin non perdeva di certo le occasioni per stuzzicare il piccolo angioletto.
Durante la giornata i due si misero a discutere di tutt'altro dato che non potevano parlare delle solite cose, le avventure passate e altro, era abbastanza noioso ripetere le stesse cose.
Ma Eren continuava a sentire su di sé quella strana presenza, sentiva come uno sguardo maligno addosso e questo non gli piaceva per niente.
Inoltre le cose peggiorarono non appena Armin dovette andarsene via per tornare al regno angelico.


《Mi dispiace doverti lasciare Eren ma ho delle commissioni da svolgere che non posso proprio saltare. Da buon angelo che sono devo portare al termine tutti i miei lavori!》

L'angelo salutò con un gesto della mano il giovane, aprì le ali e volò in cielo, tornandosene in alto, in paradiso.
Anche per Eren era meglio tornare a casa, con Levi al suo fianco si sarebbe sentito di certo più sicuro invece che starsene lì da solo.
Si alzò da terra, prese il cestino di vimini che portava sempre con sé e cercò di aprire il portale che lo collegava al suo mondo ma qualcosa non andava.
Eren non riusciva ad aprire il portale e il ragazzo iniziò a sudare freddo.

《Cosa succede?...perché non si apre?...ohhh andiamo portale, non farmi questi brutti scherzi!》

Il tutto divenne ancora più strano non appena sentì una risata abbastanza inquietante attorno a sè.
La voce inquietante continuava a chiamare il suo nome.

《Eren.》


Urlava "Eren" in continuazione ma il giovane non riusciva a capire se si trattasse di una voce maschile o una voce femminile.

《Chi...chi è?! Lasciami stare! Vattene via!》


Si girò ma attorno a lui non c'era nessuno ed iniziò a spaventarsi sul serio, sentiva solo la voce ma nient'altro.
Eppure lui era un demone, avrebbe potuto difendersi in qualsiasi modo egli voleva ma si sentiva troppo spaventato per agire.
Continuò a sentire quella strana presenza ancora per qualche minuto, la testa gli girava e finì anche per cadere a terra, come se stesse per svenire.
Attorno a lui era tutto buio.
Quando si riprese, aprì leggermente gli occhi e per un attimo davanti a sè vide come un'ombra malefica.

《Eren.》

Quell'ombra si stava avvicinando a lui, stava per accadere qualcosa di terribile ma tutto finì non appena sentì la voce di Levi gridare il suo nome e quella strana ombra se ne andò via senza lasciare traccia, sparì nel nulla.




《LASCIALO STARE!》

Urlò il demone e il giovane, appena vide il corvino, iniziò a piangere e Levi andò da lui, stringendolo e tenendolo stretto a sé per dargli conforto.

《Eren! Si può sapere cos'è successo?!...ho sentito che qualcosa non andava e sono venuto a controllare...e a quanto pare ho fatto bene a venire fin qui.》

《N-Non lo so...ho solo visto un'ombra avvicinarsi a me e...n-nient'altro! Ho paura Levi.》

Mentre Eren continuava a piangere e a stringersi al suo amato, Levi si guardava attorno per controllare se tutto fosse sicuro.
Anche il corvino aveva visto quella strana presenza, quell'ombra così spaventosa che non aveva sembianze umane.
Nemmeno Levi sapeva di cosa si trattasse, non se lo riusciva a spiegare neanche lui e questa cosa lo infastidiva parecchio.

《...è meglio tornare a casa adesso...lì sarai al sicuro.》

Levi prese in braccio Eren e con un solo sguardo aprì il portale che portava al regno degli inferi.
Il giovane era ancora parecchio spaventato, dopo tutto quello che gli era successo in passato Eren dentro di sé aveva sempre un briciolo di paura.
Temeva che potesse essere ancora rapito da qualcuno e temeva di essere portato ancora via dal suo amato Levi.
Perciò anche se il giovane era un demone ed era in grado di difendersi in ogni modo, lui non ci riusciva.
Si sentiva ancora troppo legato a Levi e non ce la faceva a difendersi da solo.
Il re demone tornò immediatamente a castello e portò Eren nella sua stanza, per farlo riposare e per fargli passare lo spavento che si era preso.

《...riposati Eren...se hai bisogno di me sai dove trovarmi...》


Eren annuì e si girò nel letto, coprendosi con le lenzuola color rubino e cercò di addormentarsi.
Il corvino diede un bacio sulla fronte al suo amato ed uscì dalla stanza per dirigersi verso il salone principale.
Aprì il portone con molta violenza tanto che tutti i suoi demoni fidati fecero un balzo per lo spavento.

《Mio singore! Cosa vi prende?》

Chiese Hanji guardando il suo re con un'espressione turbata in volto e anche gli altri demoni si chiedevano perché il loro re fosse così arrabbiato.
Anche se a dir la verità i demoni erano abituati a vederlo sempre di cattivo umore, ma quella volta era davvero diverso, Levi era così strano.

《È successo qualcosa ad Eren mentre si trovava nel bosco...ho visto una strana presenza vicino a lui, un'ombra ma non capisco cosa essa possa essere...e questa cosa mi da altamente fastidio! Non mi sfugge mai nulla...》

Hanji si avvicinò a lui ridendo e appoggiò un braccio sulla spalla del re demone.

《Ohhh andiamo non può sempre avere tutto sotto controllo! Non si preoccupi mio signore mi impegnerò al massimo per scoprire cosa ci sia dietro a questa storia. Deve stare tranquillo.》

Il demone rassicurò il suo servitore, dopotutto Levi si fidava di lei e quindi poteva contare sul suo aiuto.
Infatti Hanji andò subito ad investigare mentre Levi si sedette sul suo trono iniziando a domandarsi cosa fosse quella strana presenza e soprattutto... perché voleva proprio Eren?







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Mistero misterioso eh?
Beh questo sarà proprio il tema centrale del libro!
Poi ci saranno altri colpi di scena ma non voglio dirvi altro e quindi...al prossimo capitolo ❤

The Demon    The Angel    {Ereri}      -Sequel-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora