Passò il carboncino sotto gli occhi, per enfatizzare la stanchezza e le occhiaie del ragazzo che stava disegnando, trasmettendo le sue emozioni sul cartoncino.
Sorrise fiera del disegno ancora da colorare, osservò i dettagli di quel viso che tanto amava.
Da gli occhi leggermente a mandorla, il naso dalla punta larga, e perfino tutti i nei presenti.
Ripose il quaderno nello zaino, si avviò verso l'entrata dell'Accademia Delle Belle Arti e iniziò a cercare Domitille, la sua migliore amica.
Dopo averla trovata l'abbracciò e le disse:"Ho fatto un altro disegno." Domitille era a conoscenza della passione dell'amica, e del suo soggetto fisso ormai da mesi.
Domitille sorrise e poi presero a camminare per i corridoi per raggiungere la loro lezione in comune.Melissa si era trasferita tre anni prima da Bristol, a Parigi, per frequentare l'Accademia e per motivi di lavoro di suo padre.
La passione per l'arte scorreva in lei da quando aveva quattro anni, disegnava tutto ciò che attirasse la sua attenzione.
I suoi genitori, molto fieri dei suoi successi, le avevano dato la possibilità di frequentare l'Accademia, approfittando del trasferimento del lavoro di suo padre. Il loro francese non era dei migliori, ma con il trascorrere del tempo era migliorato.
Da un mese a questa parte aveva sempre in testa un ragazzo, il quale neanche conosceva, e che disegnava sempre con diverse tecniche.
La sua migliore amica era spaventata, per modo dire, da quella fissazione di Melissa.
Ricordava bene ancora il primo ritratto di quel ragazzo, le era venuto di getto dopo essersi alzata dal letto, la mattina.
Con il suo lapis preferito aveva iniziato a fare la griglia, poi aveva dato una forma al viso e, infine, aveva aggiunto i particolari.
Aveva disegnato con così tanto interesse e cura che, una volta completato, lo aveva appeso di fronte al suo letto.Durante le lezioni Domitille cercava sempre di adocchiare il nuovo disegno di quella settimana della sua migliore amica, con scarsi risultati.
"Smettila, quando lo finirò potrai vederlo" sussurrò Melissa, fulminando la francesina dai dolci occhi verdi, che le sorrise innocuamente.
"E quanto ti manca?" Chiese, mantenne un tono di voce basso, per non farsi beccare, sorridendole.
"Devo solo colorarlo" rispose, cessando la conversazione e ripresero a seguire le lezioni.Nel pomeriggio, sedute ad uno dei tavoli del loro bar preferito, Melissa e Domitille mangiavano un croissant e bevevano succo alla frutta, godendosi l'arietta autunnale.
Melissa colorava il ritratto del ragazzo, mentre Domitille stava al cellulare canticchiando canzoni francesi, davvero davvero, orribili.
La ragazza dai capelli biondi, alzò lo sguardo e si strozzò con un pezzo di croissant.
"Porca pupazza!" Imprecò, scalciando come un cavallo impazzito, la sua amica si lamentò per il calcio che le arrivò contro una gamba.
"Mel, sta ferma!" Affermò, alzando lo sguardo dal suo amato cellulare che stava smanettando mentre cercava un nuovo abito da comprare.
"Ti prego, posa il cellulare" sussurrò la mora, tenendo sott'occhio il ragazzo che camminava verso il bar, con una mano in tasca e l'altra a sorreggere il cellulare.
"Ora girati" le ordinò, dopo che chiuse l'album da disegno, e le fece un cenno con la testa verso il bel ragazzo, che camminava sorridendo allo schermo del cellulare.
Lui alzò lo sguardo e beccò le due amiche a fissarlo, aggrottò la fronte. Le due amiche si rigirarono di scatto dalla parte opposta, appena lui le notò, Melissa aprì il quaderno per osservare il ragazzo dei suoi ritratti e poi si girò verso di lui, per assicurarsi dell'incredibile somiglianza tra i due soggetti.
"Non sapevo i tuoi disegni prendessero vita" scherzò la francesina, bevendo l'ultimo sorso di succo alla frutta.
Il ragazzo stava per passare accanto al tavolo, quando Domitille fece cascare appositamente l'album da disegno alle gambe del ragazzo dalla pelle ambrata.
"Ti è caduto questo" disse parlando francese, porgendo il quaderno alla mora, prima però sbirciò fra i primi tre disegni e Melissa ringraziò il cielo che i primi disegni fossero paesaggi.
"Bei disegni" le disse sorridendole, la ragazza sentì le guance andare a fuoco, e poi sussurrò un debole, e dolce "grazie".
Il ragazzo se ne andò, e le due amiche iniziarono a parlottare, e a commentare ciò che era appena successo. Dopo mezz'ora Domitille decise che era ora di rincasare, quindi prese il cellulare e salutò l'amica, ma prima le disse:"Stasera ne parliamo."
Melissa, ridacchiò, e poi l'abbracciò annuendo e tornò a casa anche lei.Ritratti o no, quel ragazzo era sempre bellissimo.
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sketched,, cth
FanfictionMelissa ha sempre avuto un'incondizionata passione per l'arte, per questo ha scelto di seguire i suoi sogni e trasferirsi in Francia per studiare all'Accademia Delle Belle Arti. Nonostante sia in grado di rappresentare qualunque cosa i suoi occhi ve...