Si sdraiò sul suo letto prima di concentrarsi sulla voce acuta di Domitille, che continuava a ripeterle la stessa cosa.
"L'hai disegnato" ripeté la bionda, mentre continuava a smaltarsi le unghie del suo piede destro.
"Non lo conosco."
"La sua faccia è troppo dettagliata, hai rappresentato perfettamente tutti i tratti del suo viso e colorato persino i suoi capelli e i suoi occhi della tonalità giusta. Mel, è impossibile che tu non lo conosca"
"Ti giuro, non l'ho mai visto in vita mia prima di oggi pomeriggio" ammise poi la mora, mentre un fiotto d'aria veniva rilasciato da Domitille.
"Devi...dobbiamo trovarlo" affermò fiera, mentre imprecò contro lo smalto rosso rovinato facendo sobbalzare Melissa, Domitille delle volte si lasciava andare alle imprecazioni francesi, degne di un scaricatore di porto.
"Smettila di urlarmi nell'orecchio, merci" si lamentò, prima di riprendere a parlare del ragazzo. Ancora era incredula a ciò che aveva visto il pomeriggio prima ma un rumore proveniente da fuori la distrasse, si alzò dal letto e si affacciò alla finestra, poi esclamò:"Michael è venuto a farmi visita!"
Chiuse la chiamata con Domitille, scese le scale di corsa e, aprendo la porta, corse tra le braccia del suo migliore amico.
Sentì gli occhi farsi lucidi e pieni di lacrime per la felicità, e il cuore palpitava a mille per l'emozione.
Michael la strinse il più possibile a sé.
"Mi sei mancato così tanto" sussurrò la mora staccandosi dal ragazzo per osservarlo bene in faccia, le era mancato davvero tanto e finalmente lo aveva di nuovo tra le braccia.Michael e Melissa si erano conosciuti alle scuole elementari, avevano condiviso la merenda fin dal primo giorno.
Furono in classe insieme fino alle medie ma purtroppo Michael si dovette trasferire a Sydney, in Australia, e Melissa continuò le scuole superiori a Bristol per poi iscriversi, appunto, all'Accademia.
Si continuarono a messaggiare e a chiamare per anni, si raccontavano tutto: le cotte, le feste, i voti e le note a scuola, senza omettere nulla.
Michael sapeva del ragazzo che Melissa disegnava ultimamente, e la prendeva in giro, scherzando, perché quella situazione era davvero strana ma allo stesso tempo divertente.
Il disegno preferito di Michael era il secondo fatto da Melissa, quello che la sua migliore amica custodiva nel cassetto della sua scrivania, dove riponeva tutti suoi effetti personali e cose a cui teneva.
Il solito soggetto che sorrideva, i pollici alzati verso l'alto e un cerchietto giallo con attaccate delle orecchiette d'orso.
Le rughette ai lati degli occhi, per il sorriso smagliante e la lingua contro l'arcata dentale superiore e gli occhi quasi socchiusi.
"Devo raccontarti cosa mi è successo ieri pomeriggio" spiegò la mora stringendogli le mani tra le sue e saltellando come una bambina.
"Posso prima mangiare?" Chiese facendo scoppiare a ridere Melissa, che portò la testa all'indietro non trattendosi da ridere."E gli hai chiesto come si chiama?" Domandò Michael prendendo una forchettata di quiche Lorraine, chiuse gli occhi e si lasciò andare ad un gemito di piacere per la bontà di quel pasto tipico francese.
"Come facevo? Pensavo fosse un'allucinazione, dio Michael, dovevi vederlo. È bellissimo!" Melissa parlò velocemente, emozionata dall'incontro avvenuto il giorno prima.
Pagarono il conto, e si incamminarono per le vie parigine, parlando di tutto e di niente. Si erano mancanti tanto, ed erano entusiasti di potersi finalmente raccontare le cose a voce, faccia a faccia.
"Come va con Luke?" Chiese Melissa, Michael arrossì alla domanda e rispose con un "Va tutto bene, mi sento fortunato ad averlo".
Mentre chiacchieravano, passeggiando ed osservando il paesaggio, qualcuno si scontrò contro Michael perché distratto dal cellulare.
Melissa rimase stupita per chi fosse quel qualcuno."Ci rincontriamo di nuovo?" Chiese il moro, sorridendo alla ragazza, le porse una mano e lei sentì il cuore battere all'impazzata.
"Calum" disse con il sorriso più bello che Melissa avesse mai visto, rimase incantata da tale bellezza così Michael intervenne dandole una gomitata per farla riprendere dai suoi pensieri.
"Melissa" rispose, incurvò le labbra e sentì una morsa allo stomaco quando il ragazzo portò la sua mano alla bocca, baciandola.
Calum fece un cenno a Michael e poi, dopo aver salutato Melissa, riprese a camminare per la sua strada per tornare a casa.
"Oh santo cielo!" Urlò Melissa, saltando dalla gioia insieme al suo amico, iniziarono a starnazzare come ragazzine alle prese con le prime cotte.
"Quanto è figo, cazzo" ammise Michael, quando iniziarono a camminare calmandosi, la mora si girò verso il suo amico ed esclamò:"Ehi!"
Michael si girò verso di lei e con un sorrisino malizioso, per modo di dire, sussurrò:"So che anche tu hai fatto un pensierino su Luke!"
Luke era un ragazzo molto attraente, non si poteva nascondere e molto spesso Melissa si trovò incantata dalla sua bellezza. Luke Hemmings era il ragazzo di Michael da tre anni, ed erano più che felici insieme.
Michael e Melissa si diressero verso casa Cobbain, perché sapevano che da lì a poco i genitori di Melissa l'avrebbero chiamata per farla rincasare.
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sketched,, cth
FanfictionMelissa ha sempre avuto un'incondizionata passione per l'arte, per questo ha scelto di seguire i suoi sogni e trasferirsi in Francia per studiare all'Accademia Delle Belle Arti. Nonostante sia in grado di rappresentare qualunque cosa i suoi occhi ve...