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Il viaggio fu abbastanza breve, durò circa un'ora e quest'ora fu spesa tra le battute squallide di Harry e le risate di Louis.

Durante il viaggio Harry passò con l'auto accanto ad una spiaggia.

Louis adorava l'oceano.
Sua madre spesso gli raccontava una storia sul mare.

Il mare era così innamorato degli scogli che ogni giorno lottava per prendere la rincorsa ed arrivare da loro, non ci riusciva sempre, ma ci provava lo stesso, perchè per amore si può fare di tutto.

Harry sapeva dell'amore che il figlio nutriva nei confronti del mare e lo aveva portato lì proprio per questo.

Il riccio aveva già organizzato tutto.
Pomeriggio al luna park e serata sulla spiaggia.

Aveva organizzato tutto questo perchè aveva capito che i suoi stupidi sbagli non potevano essere perdonati grazie a dei semplici gesti che un padre avrebbe dovuto compiere sempre.

Voleva farai perdonare e voleva far capire al figlio che era davvero dispiaciuto per tutto e voleva farsi perdonare, anche se i suoi gesti erano stati troppo orribili per meritarsi il suo perdono.

Durante il viaggio passò una canzone alla radio. Una canzone di tanti anni fa. Una canzone che piaceva ad entrambi. Era I Want To Break Free dei Queen.

E mentre Louis cantava a squarciagola, guardava Harry e come quest'ultimo cercasse di non ridere per i balletti e gli urletti strani da parte del figlio.

Harry parcheggiò l'auto accanto al luna park in questione e Louis appena vide le giostre e le varie attrazioni colorate, andò in delirio.

Scese dal'auto e corse tra le braccia del padre ed iniziò una cantilena di:"Grazie, grazie, grazie..."

Il riccio sorrise e Louis non gli diede nemmeno il tempo di aprire bocca che lo tirò per un braccio.
Voleva entrare in quel maledetto luna park.

Vide una giostra con delle tazze enormi e dopo varie lamentele da parte del padre, riuscì a farlo salire su quella dannata giostra.

La tazza iniziò a girare velocemente e mentre il liscio rideva, Harry non era dello stesso parere, infatti appena quell'aggeggio infernale si fermò, scese da esso come un ubriaco, facendo fatica a non cadere.

E mentre Harry si chiedeva che fine avesse fatto il suo senso dell'equilibrio, Louis dovette mettersi le mani sulla bocca per non ridere.

"Ti do cinque secondi di vantaggio."

Louis capì immediatamente e iniziò a correre come un razzo, ma suo padre era più veloce e lo raggiunse in fretta.

"Ti ho preso, lumaca."

Louis indietreggiò, facendo così cadere Harry su di lui.
Il riccio restò qualche secondo di troppo sul figlio.

"Papà mi schiacci." Sussurò Louis.

"Oh....scusami."si alzò il riccio.

"Non scusarti, non è colpa tua se sei un orso."

"Cosa hai detto? Preparati alla mia vendetta."

Harry tenne Louis stretto per le braccia ed iniziò a fargli il solletico.

"Rimangiatelo."

"Mai."

"Rimangiatelo."

Louis fece un cenno con la testa ed Harry la smise, ma non appena i due si alzarono, Louis si rivolse al padre e disse:"Okay, non prendertela tanto, orso."

Harry chiuse gli occhi in due fessure e  il più piccolo lo prese per un braccio e lo diresse davanti all'enorme ruota panoramica.

E mentre Louis si era perso ad osservare la magnificenza di quella giostra e di come sembrava che toccasse il cielo, non si accorse del padre che aveva già fatto i biglietti ed ora lo stava aspettando davanti ad una di quelle cabine.

Mentre la ruota saliva, Louis si perse ad osservare il panorama e di come il rosa e l'arancione si intrecciassero bene.

"Louis."

Il liscio si voltò e guardò il padre con uno strano cofanetto in mano.

"Louis, mi sono comportato così male con te e forse non me lo perdonerò mai, sei un ragazzo così speciale e sei anche il figlio migliore che un padre possa mai avere.
Tanti anni fa, quando io e tua madre andammo all'orfanotrofio per adottare un bambino, non ci aspettavamo di trovare un bambino speciale come te.
Aveva piovuto tanto quel giorno e mentre tutti erano tristi perchè non potevano giocare, tu eri così felice e saltavi nelle pozzanghere con addosso il tuo impermeabile.
Il pensiero di averti causato tristezza e dolore, mi distrugge.
So che non potrai mai perdonarmi, ma te lo chiedo lo stesso, mi perdoni Louis?"

Harry aprì il cofanetto e prese un ciondolo con un piccolo areoplanino di carta argentato e lo mise al collo di Louis il quale sussultò al contatto del materiale freddo sulla pelle.

Il liscio abbracciò forte il padre.

"Ti avevo perdonato tanto tempo fa".

Non Farmi MaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora