« Ciao Mick, io vado. » Salutò di sfuggita l'amico che era intento a servire un cocktail dall'aspetto invitante a una coppia seduta poco distante da lei.
« Ciao bellezza! Ci vediamo sabato prossimo! »
Luca rimase senza parole: la vide sfrecciare via davanti ai suoi occhi come una Ferrari in pista. Non era possibile che gli avesse dato buca!
Ma il ragazzo non era intenzionato a lasciarsela scappare, quindi la rincorse per tutto il locale. La musica alta, l'alcool e l'infinità di gente in quella sala non facevano altro che creare confusione e far aumentare i metri di distanza da lei. Riuscì però a raggiungerla e la fermò prendendola per il braccio. Il contatto con la sua pelle morbida e liscia gli provocò un brivido.
« Che fai? » Chiese la ragazza spaventata.
"Ha un non so che di diverso la sua voce..." « Ti prego, non andare via. »
« Non posso rimanere. »
« Ti prego, dammi il tuo numero di telefono... Così posso chiamarti. »
« Lasciami andare... » Lo scongiurò lei.
« D'accordo, come vuoi, ma prima dimmi almeno dove posso ritrovarti. »
Elena rimase in silenzio. Aspettava che lui lasciasse la presa. Cavolo! Quella sera era un disastro! Come poteva essere che stesse succedendo davvero?
« Per favore... » A quelle parole Luca non allentò la presa, anzi questa divenne più salda e decisa.
« Quando ci rivedremo? »
« Tra non molto... » "Elena improvvisa.. Ce la puoi fare" Si fece coraggio.
« Dove? »
« Mi farò viva io. »
« Ma come? Non sai niente di me, né io di te... »
« Non ti preoccupare. Sappiamo molto di più di quanto si possa immaginare... »
Il ragazzo rimase spiazzato da quella risposta e allentò la stretta. Celeste ne approfittò immediatamente, si divincolò e sparì dietro la massa indistinta di clienti.
« Che è successo? Sembri una furia! »
« Nulla, Fiamma, nulla. Devo solo andarmene prima di peggiorare le cose. »
Elena rimise tutte le sue cose in borsa, si cambiò e struccò in meno di un secondo. Ripose il set intimo della serata nell'armadio e chiudendo quelle ante si rese conto che non aveva più scelta. Doveva decidersi. Doveva smettere di fare la ragazzina con il delirio di onnipotenza e doveva guardare in faccia la realtà: non sarebbe mai dovuta entrare al Blue Flamingo. Come le era potuto venire in mente? Lei! Una ragazza così brava e per bene che ci faceva in un night club a quell'ora di notte a ballare avvinghiata a un palo? Proprio non lo sapeva.
Vide l'amica di fronte a lei e la abbracciò forte.
« Scusami Fiamma. Non avrei mai dovuto farlo... »
« Cosa tesoro? »
« Tutto questo... Non venire a prendermi sabato prossimo. »
« Hai già un impegno? » Chiese l'altra ingenuamente.
« No, non venire più e basta. Non posso continuare a fingere e a fare questa vita. »
« Cosa intendi? »
« Fiamma, non puoi capire, ma vedi io ho fatto uno sbaglio enorme e ora rischio di perdere tutto... »
« Non è possibile, che sia così tragico. Per esempio non perderai mai me. »
« Tu sei così buona! Sei una vera amica, Fiamma, davvero. Grazie per tutto quello che hai fatto per me. » Detto questo prese il borsone e uscì facendosi inghiottire dal buio della notte.
Le domande non sono mai indiscrete. Lo sono talvolta le risposte.
Oscar Wilde
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Mask Down
ChickLitCosa direste se scopriste che una vostra compagna di classe il sabato sera si trasformasse e diventasse una delle più votate ballerine di un night club? E se non fosse solo una compagna qualsiasi ma quella considerata la tipica "brava ragazza"? Chi...