Epilogo

5.3K 240 28
                                    

Elena osservava le bollicine nel bicchiere accanto al suo e la schiuma che fuoriusciva incontrollabile dalla bottiglia di spumante. Come le sembrava strano! Poco più di un anno addietro si trovava in una situazione che pensava non si sarebbe mai risolta. Si era sentita come quelle bollicine al fondo del calice: incapaci di vedere la superficie. Ma alla fine ci riescono, risalgono tutto il bordo fino a raggiungere l'alto e l'aria libera.

Prese in mano un bicchiere mezzo pieno e si sentì abbracciata dal corpo solido e meravigliosamente bello del suo ragazzo che subito esultò.

« Voglio brindare a una ragazza strepitosa. Elena, l'orgoglio del corpo Docenti e della commissione di quest'anno! A Lele! »

« A Lele! » Tutti gli altri lì raccolti risposero al brindisi gioiosi.

« Alla migliore! » Disse avvicinandosi a lei una ragazza dallo sguardo luminoso e innocente accompagnata da un ragazzo altrettanto biondo.

« Non esageriamo, dai! Come state ragazzi? »

« Alla grande! » Rispose lui guardando la sua ragazza.

« Vedi, chi l'avrebbe mai detto, Emma? »

« Già » Rispose sorridendo e stringendosi al suo ragazzo.

« Chissà chi l'avrebbe immaginato, vero Giulio? » Disse in tono scherzoso Luca.

« Solo tu potevi crederci, con quella testa matta che hai! »

I quattro scherzarono un altro paio di minuti poi si avvicinò una ragazza bionda un po' appariscente che indossava una minigonna verde smeraldo e un giubbotto di pelle.

Congratulazioni Elena! » Disse Fiamma baciandola su entrambe le guance. « Che bell'abito che hai! Cos'è te lo sei fatta prestare da Celeste? » Scherzò ridendo della sua stessa battuta indicando il vestito che l'amica aveva indosso.

Era un abito nero ed elegante che però aveva un non so che di ribelle reso evidente dalla presenza di alcune zone in pizzo nero sulle gambe, sulla pancia e alle spalle. Il tutto abbinato a dei tronchetti neri in pelle e, come nota di colore, una borsetta celeste chiaro come i suoi occhi.

 Il tutto abbinato a dei tronchetti neri in pelle e, come nota di colore, una borsetta celeste chiaro come i suoi occhi

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Luca la attirò a sé e le diede un bacio sulla guancia. Sembravano una coppia di tredicenni per quanto erano teneri.

« Alla più bella! »

« A te piuttosto... » Rispose lei posando il bicchiere al bancone e abbracciandolo con entrambe le braccia. « È stato pubblicato il voto dell'esame di patologia generale? »

« Sì, pensavo di dirtelo domani.. »

« Perché domani? È andata male? »

« No, è che non volevo sottrarti la scena. »

« Su! Non tenermi sulle spine! »

« 30! »

« Cavolo! Sei un genio Luca! »

« Modestamente. »

« Un genio modesto, eh? » Lo prese in giro Lele che subito fece per attirare l'attenzione di tutti. Ma il suo ragazzo la fermò un tempo.

« Perché? Dobbiamo festeggiarti...»

« Sì, ma a me non importa. La festa è tua, per me ci penseremo domani. Ora voglio che tutti vedano come sei. Sei speciale! »

Ma non è vero... Sono un po' strana a dir la verità. Sai, viste le mie abitudini passate non si può dire che io sia normale al cento per cento...»

« È vero. Tu sei la mia stranezza. »

« E tu la mia. »



Ti amo. Di questa parola so tutto il peso – l'orrore e la meraviglia – eppure te la dico, quasi con tranquillità. L'ho usata così poco nella mia vita, e così male, che è come nuova per me.

Cesare Pavese

Mask DownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora