Il sole entrava caldo nella mia stanza di albergo come non aveva mai fatto nella mia vita. Mi voltai verso Sirya, ma lei stava dormendo; quindi decisi di scendere sotto e andare a prendere qualcosa da mangiare per svegliare Sirya senza problemi. Mi vesti velocemente e uscii dalla porta senza guardare ma il destino volle che mi scontrassi con qualcuno e mi sentii bagnare la maglia:
-Allora sei tu che stai sempre in mezzo alle palle e non io. Disse Riccardo guardando la magliettina ormai sporca dei caffè che stava portando ai suoi amici
-Ma porca di quella miseria, un'altra maglia sporca. E che diamine, era il mio ultimo cambio. Io sono quella in mezzo alle palle non tu. Abbassai lo sguardo per notare una macchia enorme nella mia maglietta pulita, messa poco prima di uscire, per poi sbuffare
-Sinceramente io stavo portando i caffè ai ragazzi, ma tu sei uscita così velocemente dalla stanza che non ho avuto neanche il tempo di scansarti e poi neanche stavi guardando. Disse Riccardo esausto ormai della conversazione.
-Non me ne frega niente, adesso come faccio? Non ho una magliettina pulita. E questo è tutta colpa tua. Risposi io guardandolo in viso con aria di sfida
Dopo avergli risposto Riccardo mi prese per un braccio e mi portò nella stanza dei ragazzi, frugò nel suo armadio cercando qualcosa che poi capì essere una sua maglietta. Me la tirò addosso sorridendo e disse:
-Mi faccio perdonare solo per questa volta. Non voglio che esci così per la strade e poi dici 'eh si Riccardo mi ha buttato il caffè' quando alla fine sei tu che non hai guardato.
-Ok, la metto adesso. Potresti girarti o chiudere la porta e uscire che mi metto la maglia? Dissi prendendo la maglia così poi da guardarlo uscire da quest'ultima.
-Certo.
Stavo per togliermi la maglia e mettere quella di Riccardo quando entrarono improvvisamente Luca, Thomas e Alessio:
-Wow, Ariel hai dormito qui? Vedo che ti sei data da fare con Riccardo. Disse Thomas ridacchiando per poi guardarlo malissimo, accigliando le sopracciglia.
-Ma sei scemo? E' solo successo quello che è successo la prima volta che l'ho incontrato, quindi non rompere ed uscite che devo mettermi questa magliettina rosa.
-Sai che quella è la maglia portafortuna di Riccardo? Disse Luca avvicinandosi e accarezzandomi il viso.
-A te però sta d'incanto, molto meglio di mio fratello.
Io rimasi immobile, Luca era un bellissimo ragazzo, ma odiavo loro e tutto quello che gli stava attorno. Arrossì appena per poi abbassare lo sguardo verso le mie belle converse.
-Bene Luca che ci prova con l'acida, che coppietta. Il duro e l'acida. Disse Riccardo spuntando da non so' dove, guardando male sia me che suo fratello.
Misi velocemente quella maglia anche davanti a loro, mi ero stufata di rimanere un minuto in più lì. Presi la borsa e uscii da quella stanza.
-Almeno un grazie potresti dirlo. Disse Riccardo uscendo dalla porta.
-Mai. Non ti dirò mai grazie. Perché mi stai antipatico. Chiusi la sua porta per poi andare a prendere qualcosa da mangiare per poi entrare nella mia stanza a portarle la colazione alla mia migliore amica:
-Sirya sveglia ho portato la colazione.
Sirya si svegliò delicatamente prese la colazione e mangiò:
-Ma quella non è la maglia di Riccardo? Disse lei addentando il cornetto.
-Si è sua. Abbassai lo sguardo alzando l'orlo della maglietta rosa che mi aveva prestato il ragazzo.
-Come mai l'ha data a te? domandò la mia migliore amica con fare sospetto.
-Perché ha sporcato le uniche maglie che avevo. Appena andiamo a fare shopping gliela ritorno.
Sirya sorrise, mordendo l'ultimo pezzo di cornetto che gli era rimasto:
-Povero dai. Lo tratti sempre male, alla fine non ti ha fatto niente perché non lo conosci??
Alle sue parole mi rabbuiai molto per poi sospirare e parlare.
-Sirya no, sai cosa ho passato in questi ultimi mesi e non voglio altre delusioni quindi non rompere e cerca invece di fare qualcosa tu con qualcuno prima che partiamo. Finì la frase ridacchiando alzandomi dal letto, dirigendomi verso la porta.
-Andreas? Disse lei sbarrando gli occhi.
-Ehm boh...
La lasciai lì e uscii dalla stanza. Dovevo andare a fare compere per poter dare a qual coglione la sua magliettina. Scesi le scale avviandomi così verso la porta dell'Hotel a girare un po' Roma.
Spazio Autrice:
Spero vi piaccia, buona lettura; se avete qualche domanda da fare non esitate.
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This is ME
Fanfiction'Chiudi alcune porte. Non per orgoglio,ma perché non sono più adatte alla tua vita' Questa è la mia storia. Ho voluto incominciare così perché credo che questa frase racchiude tutto quello che mi sta succedendo in questo periodo.