Capitolo 3

372 10 6
                                        

Dopo parecchi anni i nuovi arrivati erano diventati diciassettenni.

Clarice aveva assunto i tratti del viso dolci della madre, la capacità di farsi amare del padre, l'infinita modestia ed un infinità quantità di timidezza.

Edward era diventato un giovane molto affascinante, elegante, educato e carismatico. La tenacia e l'allegria ereditate dalla madre, fuse con il portamento e la razionalità del padre lo rendevano un ottimo partito ed una fantastica persona.

***

Clarice aveva deciso di fare visita al cugino, così fece preparare la carrozza e partì alla volta di Pemberley. Non vedeva l'ora di poter passare del tempo con Edward, lui la faceva sempre divertire ed era intelligentissimo. Molte ragazze la avevano pregata di presentarglielo, ma lei era sempre riuscita a sciare il discorso, cercando di eclissarle con gentilezza. La più insistente, per ora, era stata Hanna, la figlia di sua zia Lidya e di suo zio Wickham. Desiderava ardentemente sposarlo, ma non per amore: solo per soldi. Clarice trovava questa cosa subdola e meschina, ma considerando il carattere dei suoi genitori, in particolare di suo padre, non c'era da sorprendersi.

Giunse a Pemberley dopo un ora di carrozza, attraversando i magnifici boschi che circondavano l'imponente tenuta. Chiese subito notizie di suo cugino, comprendendo sconfortata che era andato a fare una cavalcata e che non sarebbe rientrato prima di due ore.
Mentre attendeva nella grande sala da pranzo osservava il paesaggio da una finestra. Era così concentrata che l'udire il rumore della porta d'ingresso le fece prendere un colpo. Si girò immediatamente, credendo di trovarvi il cugino, ma invece entrarono i suoi zii: i coniugi Darcy. Clarice non poté far a meno di notare le differenze che caratterizzava quella coppia assai insolita.
La composta pacatezza di Mr Darcy si scontrava perfettamente con il carattere vivace ed orgoglioso di Elisabeth, rendendo i due opposti, ma allo stesso tempo incredibilmente uniti. Lì osservò sedersi sul divano di fronte a dove si trovava lei, facendola abbassare lo sguardo: suo zio le metteva molta ansia e la intimidita, mentre sua zia la imbarazzava con la sua vivacità e Clarice invidiava la sua intelligenza e la capacità di avere sempre la risposta pronta in qualsiasi contesto.

<<Clarice, tesoro, che bello averti qui. Come stai, cara?>> Chiese Lizzy.

<<Magnificamente zia, sto attendendo Edward per passare un po' di tempo con lui.>>

<<Edward? Ma non dovrebbe avere lezione di scherma ora?>> Chiese confuso Fitzwilliam.

<<Mi ha detto che oggi l'insegnante non è potuto venire.>> Esclamò Lizzy.

<<Lizzy...>> le disse sconsolato Mr Darcy, <<L'insegnante vive a Pemberley, e se ci fosse stato qualche disguido me l'avrebbero comunicato.>>

<<Lo so benissimo amore, ma questa era la sua prima bugia, e se gliel'avessi fatto notare avrebbe perso fiducia in se stesso e nelle sue capacità e sarebbe diventato il classico damerino "sono-perfetto-ma-non-ho-un-opinione", come eri tu prima di conoscermi. Quindi ho deciso di credergli e gli ho dato il permesso di fare una cavalcata.>>

<<Ma non imparerà mai a tirare di scherma se non si esercita.>>

<<Neanche tu sei in grado tesoro, ma mai nessuno te ne ha fatta una colpa.>>

<<Io sono eccellente nella scherma.>>

<<Talmente eccellente che se ti sfidarsi avrei già vinto.>>

<<Stai esagerando Lizzy.>>

<<Io? Tu ti credi superiore alle tue capacità e stai rovinando mio figlio.>>

<<È anche mio figlio e sto solo cercando di educarlo al meglio, cosa che tu non fai mai.>>

<<Allora sai che facciamo? C'è la giochiamo di scherma.>> E detto questo lasciò la stanza, inseguita da un marito che la supplicava di lasciar perdere. Ma oramai tutti sapevano come era fatta Elisabeth Bennet Darcy: quando si metteva in testa una cosa era impossibile farle cambiare idea.

***

Nel frattempo, lungo i sentieri diramati nei boschi di Pemberley, un giovane gentiluomo cavalcava il suo fidato destriero grigio, mentre giungeva nei pressi del fiume. Lì vi era una radura, sotto una delle tenere cascate della sua tenuta. Gli alberi accarezzavano quel magico luogo e l'erba curata lo rendeva molto accogliente. L'atmosfera aveva qualcosa di magico e lì, il giovane Edward, mai aveva condotto qualcuno. Quel posto aveva un significato molto importante per lui. Lo aveva scoperto quando aveva solo quindici anni, e da allora era diventato il suo luogo preferito. Si sedette sotto l'albero e si perse nei ricordi che l'avevano portato ad incontrare tanta meraviglia.

Qualche anno prima era, come sempre, stava andando a pesca con suo padre ed il signor Grandiner, lo zio di sua madre. Erano ormai ore che attendevano che qualcosa abboccasse, ma quel giorno non era destino. Stavano per arrendersi, quando la canna del padre iniziò a tirare. Tutti e tre accorsero ad aiutare Fitzwilliam, e dopo minuti di fatica fecero uscire la preda dall'acqua. Appena il pesce toccò il terreno, però, vomitò alghe e fango sull'erba. Il giovane Darcy, disgustato dalla scena, scappò nel bosco, incurante dei richiami del padre e del signor Grandiner.
Dopo ore di corsa si ritrovò in una zona del bosco che mai aveva visitato. Era stanco ed affaticato, oramai era buio. Camminando nell'oscurità non si accorse di una radice, che lo fece inciampare e rotolare giù per un pendio. Quando finalmente si fu fermato si rese conto di trovarsi in una fantastica radura illuminata da sole lucciole. La luna era timida nel cielo, circondata da centinaia di stelle: uno spettacolo magnifico.
Quella notte rimase lì, ed il giorno dopo ripercorse il fiume sceso dalla cascata, riuscendo così a giungere a casa. Appena varcata la soglia della villa venne subito abbracciato da sua madre, che gli trasmise tutto l'amore che aveva.
Suo padre invece lo guardò con astio. All'inizio pensava che fosse arrabbiato per la pessima figura che gli aveva fatto fare con il signor Grandiner. Solo successivamente scoprì che sua madre aveva invieito contro di lui per tutta la notte. Fortunatamente​alla fine fecero pace, e tutto tornò come prima.

Si risvegliò dai suoi ricordi, accorgendosi che ormai era uscito da troppo tempo, quindi montò in sella al suo cavallo e galoppò fino a Pemberley.

Becoming DarcyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora