Il mattino seguente Clarice si svegliò determinata a zittire il cugino. Si vestì comodamente e scese in sala da pranzo per la colazione. Incontrò i suoi genitori e passarono il resto del pasto a conversare allegramente sulle novità politiche della settimana.
I signori Bingley uscirono a fare una passeggiata, lasciando casa libera alla giovane, che poté recarsi indisturbata alle stalle. Li avrebbe implorato il pulisci-cacca-cavalli per farsi dare lezioni in incognito.
Giunta a destinazione entrò in quel luogo angusto e puzzolente. I cavalli avevano un odore terribile, ma a suo papà piacevano. Decise che si sarebbe fatta comprare un criceto, non sapeva il perché, però lo voleva e lo avrebbe avuto.
Raggiunse le stalle preparandosi mentalmente un discorso che avrebbe potuto fare a Greg, il pulisci-cacca-cavalli. Era un omone grasso, tozzo, brutto ed antipatico. Aveva la bocca larga, con i denti tutti sporchi e storti, il suo naso bitorzoluto era enorme ed aveva brufoli verdognoli su ogni centimetro della faccia. Non sorrideva mai ed i suoi occhi erano dello stesso colore degli escrementi dei cavalli. Soltanto andare a parlargli le faceva schifo, ma aveva davvero bisogno d'aiuto, quindi entrò nelle stalle cercando di trattenere connati di vomito.
Con suo grande sgomento però non trovò Greg ad attenderla, si ritrovò davanti ad un bellissimo ragazzo, che avrà avuto più o meno la sua età. Rimase incantata a fissarlo, ed anche lui fece lo stesso. La guance della ragazza diventarono viola dall'imbarazzo, mentre lui sorrideva divertito.<<Scusatemi, saprebbe dirmi dove posso trovare Greg, lo stallatore?>>
<<Si dice "stalliere" signorina. Posso sapere cosa vi porta qui?>>
<<Venivo per incontrare Greg...>>
<<Mi dispiace deludervi, ma è stato licenziato ieri sera. Ho sentito a causa di una lettera arrivata al padrone da un certo "signorino Darcy". Che individuo singolare.>> Sentendo queste parole la ragazza non poté fare a meno di infuriarsi e si ripromise che avrebbe ucciso il cugino appena ne avrebbe avuto l'occasione.
<<E sapete dirmi se è stato assunto un nuovo stalliniere?>>
<<"Stalliere" prego. E sì, lo avete davanti Milady.>> Esclamò il giovane eseguendo un perfetto bacia-mano, che fece arrossire ancora di più la ragazza.
<<E voi sapete cavalcare?>>
<<Certo, molto bene oserei dire.>>
<<Ne siete sicuro?>>
<<Certo... Ma perché tutto questo interesse?>>
<<Beh... Ecco... Io voglio imparare a cavalcare.>> Sussurrò abbassando lo sguardo.
<<Davvero? E perché mai, se posso chiedere, Milady?>>
<<Mi sono ripromessa di imparare.>>
<<Non sono sicuro che il padrone mi lasci fare lezioni di equitazione.>>
<<Per favore...> Lo pregò lei, <Mio padre non lo verrà a sapere.>>
<<Vostro padre?>>
<<Sì, il signor Bingley.>>
<<Vostro padre è il signor Bingley? Ed approvato questa vostra decisione?>>
<<Non ne è al corrente.>>
<<Non credo di potervi insegnare senza la sua autorizzazione.>>
<<Vi prego, io ho bisogno di queste lezioni.>>
<<Va bene, vi insegnerò in segreto.>>
<<Grazie mille!>> Sorrise lei e lo abbracciò di slancio. Lui ricambiò il gesto è restarono in quella posizione per svariati minuti. Poi si staccarono lei al culmine dell'imbarazzo, e lui molto divertito.
La prese per mano e la accompagnò fuori dalle scuderie. Le disse di aspettare sul retro della villa, mentre lui rientrò per attrezzarsi. Uscì dieci minuti dopo, trascinando un poni già sellato e con le briglie.
<<Perché un poni?>>
<<Perché per imparare è più comodo e sicuro questo. Quando avrete fatto abbastanza pratica vi insegnerò a montare un cavallo.>>
La ragazza era molto emozionata all'idea di cavalcare, e non vedeva l'ora di vedere la faccia del cugino una volta che l'avesse vista.
Il ragazzo l'aiutò a salire in sella ed in seguito, tenendo il cavallo per le briglie, le fece fare il giro di un boschetto. Clarice era molto agitata, non era mai stata in quella posizione ed aveva il terrore di cadere. Restarono in silenzio durante tutto il percorso, lei per la paura e lui per la concentrazione. Sapeva che se fosse caduto da cavallo il padre della fanciulla lo avrebbe licenziato sedutastante, ma non aveva saputo negare il suo aiuto alla ragazza, così ora si trovava in quella strana, ma piacevole, situazione. Quella giovane lo incuriosita, non era arrogante, viziata e spocchiosa come tutte le nobili, anzi era timida e dolce. Sperava davvero di poterla conoscere meglio. E poi non poteva non notare la sua bellezza.
Finito il giro, l'aiutò a scendere.<<Grazie mille signore, è stato veramente emozionante salire su un cavallo, nonostante più piccolo. Spero che vogliate continuare ad insegnarmi.>>
<<Con piacere Mylady, sarà per me un vero piacere.>>
<<E ditemi, dove avete imparato voi l'equitazione?>>
<<Mi è stata insegnata da mio padre, lui è un avvocato, ma fa giovane amava molto fare lunghe passeggiate a cavallo. Non ha mai perso questa passione, così l'ha trasmessa hai suoi figli. Impareremo non è stato così facile, ma dopo essersi esercitati ci si prende la mano.>>
<<Quindi avete dei fratelli, fantastico.>>
<<Solo una sorella gemella, io e lei andiamo molto d'accordo.>>
<<Ma voi quanti anni avete?>>
<<Diciassette, sono nato il quattordici febbraio, voi?>>
<<Che coincidenze, stessa età e stesso giorno. Anche mio cugino, direi che in questo caso il destino gioca a nostro favore.>>
<<Già... Non ho mai creduto nel destino, ma adesso sta iniziando a piacermi. Dopotutto non succede mai niente senza un motivo, quindi il nostro incontro non è stato casuale.>>
<<Esatto, potremmo diventare ottimi amici.>>
<<Attenderemo un secondo.>> Disse il giovane, per poi tornare nelle scuderie e riporvi il poni con l'attrezzatura.
Tornò dieci minuti dopo, sorridendo alla giovane. Si trovavano sotto un grosso albero secolare, una quercia per l'esattezza. Il cielo era oramai scuro e si preannunciava una tempesta. Rimasero a fissarsi in silenzio per interminabili minuti, fino a quando un tuono squarciò la quiete del momento, alché Clarice decise che era giunto il momento di tornare a casa. Iniziò ad incamminarsi verso la villa, quando venne bloccata per il polso. Si girò, trovandosi davanti il giovane, mentre le sorrideva.
<<Mylady, prima di andare potete dirmi il vostro nome?>>
<<Mi chiamo Clarice Cassidy Bingley, e voi?>>
<<Valentin Lefroy.>>

STAI LEGGENDO
Becoming Darcy
RomansaE se Elisabeth Bennet Darcy e Fitzwilliam Darcy avessero avuto un figlio? E se questo figlio rivivesse la storia d'amore dei suoi genitori, ma con qualche variante? Edward Edmund Elgar Darcy fu un gentiluomo precoce, infatti fu inserito in società...