Capitolo 6

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Lunedì. Di nuovo. Suona la sveglia, ma io sto fissando il soffitto già da venti minuti.
Decido di alzarmi, mi preparo, faccio lo zaino, salgo su silenziosamente ed esco di casa.
L'aria pungente di novembre mi pizzica il naso, mi stringo di più nel mio cappotto nero, tiro sulle orecchie il mio cappellino di lana bianco e stringo la sciarpa. Il freddo, altra cosa a cui non sono abituata e che non mi appartiene.
Alla fermata raggiungo a sedere Ludovica che stranamente oggi non è in ritardo, anzi abbiamo ben 10 minuti prima che arrivi il pullman. Sta ripassando qualcosa, alza lo sguardo e mi sorride
<Buongiorno tesoro!>
<Giorno anche a te Ludo>
Detto questo mi infilo le cuffiette e quando arriva il pullman saliamo entrambe, Manola ha preso i posti a 4 e ci aspetta.
<Buongiorno>
<Ma cosa avete da sorridere così tanto? Deprimetevi, è lunedì cavolo>
Manola mi guarda con un sorrisetto furbo, è sempre più strana ultimamente
<Quindi?> mi chiede
<Ma quindi cosa?> la guardo senza capire
<Daii per quanto vuoi fare il gioco del silenzio? Guarda che io so tutto!> Dicendo questo guarda Ludovica e le fa l'occhiolino. Mi sta snervando questa situazione, di cosa sta parlando? Sembra prendermi in giro
<Manola, una volta per tutte, di cosa parli?>
<Ti ha scritto si o no?!>
Eh? Ma di chi parla?
Sto per chiederlo ma poi una lampadina si accende nella mia testa..
Abbiamo qualche amicizia in comunqe
Non ci voglio credere, non può essere così!
<Manola perché cazzo gli hai dato il mio numero? Quante volte te lo devo dire? Il ragazzo me lo trovo da sola se e quando voglio!>
Ci rimane male, lo vedo, ma non mi interessa. Doveva chiedermelo.
<Voleva conoscerti.. L'hai colpito>
<Bene tu avvisalo che se continua lo colpisco veramente, nel vero senso della parola, in faccia!>
Abbassa lo sguardo e sta zitta. Non mi sta bene.
<Come lo conosci?>
Mi guarda, sembrano brillarle gli occhi.. che non si illuda.
<Beh sai.. anche Ludovica lo conosce, tutti lo conoscono>
<Abbiamo fumato con lui la prima volta> Aggiunge poi a bassa voce.
<Ah beh! Allora cambia le cose, proprio un bel tipo, raccomandabile>
Le rispondo in modo ironico, la guardo con scettiscismo.
<Eddai Eryn! Mi dispiace ok? Gli dirò che non ti interessa, di lasciar perdere. Non pensavo potesse darti così fastidio, scusaa>
Mi fa la faccia da cucciolo, mi fa ridere.
<Perdonata, ma levati quell'espressione dalla faccia perfavore>
La vedo che sorride. Mi metto le cuffie e guardo fuori dal finestrino, non che ci sia molto da vedere.

Arrivo al cancello della scuola e scorgo Alberto.
<Ehi>
<Buongiorno anche a te>
<Sisi.. Ric non c'è?>
<Mah chi lo sa, forse ha bucato>
<Uomo di mala fede!> Ci giriamo, ci guarda, tira fuori una sigaretta e l'accende senza aggiungere altro. Io faccio lo stesso.
Stiamo per entrare in classe quando mi accorgo di avere uno sguardo addosso, mi giro leggermente, eccolo lo stalker! Mi sta fissando ma non fa trasparire nessuna emozione, osserva e io lo lascio fare, poco me ne importa.
La Lupa entra in classe in ritardo come sempre. Ci guarda, si sofferma a guardare Marco
<E tu chi sei? Nuovo? Quando sei arrivato? Come ti chiami?>
Ma come fa ancora ad insegnare, Marco c'è sempre stato dall'inizio dell'anno. Infatti lui la guarda e ridendo le risponde
<Prof. ci sono sempre stato, sono Marco e lei insegna italiano e storia>
<Va bene Carlo, capiscimi con tutte le classi che ho posso anche confondermi>
<Prof. sono Marco>
<Si Carlo ho capito! Me l'hai appena detto, mi dimentico le cose ma non nell'arco di due minuti>
Inutile discutere, è svampita. Marco si gira, ride con noi altri, fa spallucce e lascia perdere.

Siamo fuori alla ricreazione, Riccardo oggi ha la luna storta, parla meno del solito e guarda male tutti. Mentre fumo la mia sigaretta mi giro verso Alberto gli indico con la testa Riccardo e gli chiedo con lo sguardo cos'abbia. Alberto mi risponde facendo girare il suo dito intorno alla tempia, è pazzo mi dice a gesti. Mi fa ridere. Sto per aggiungere qualcos'altro quando sento il telefono vibrare.
<Perché non ridi di nuovo?>
Leggo il messaggio, non è possibile! Ma perché gli stalker tutti a me? Cos'ho un cartello in fronte con scritto "OSSERVATEMI, SEGUITEMI"?!
Mi guardo intorno e lo vedo, è appoggiato alla ringhiera della scala del professionale, mi guarda con un sorriso strafottente. Lo guardò indifferente, e piano alzo il dito medio verso di lui. Scoppia a ridere scuotendo la testa.
È una visione mi viene da pensare. Vaffanculo, cosa vado dicendo?! Mi giro, sono nera, non so se più per lui o per quello che mi passa per la testa. Nel frattempo incrocio lo sguardo di Ric, ha visto tutto, scuote la testa.. cos'è quello uno sguardo deluso?
Non ti preoccupare, vorrei dirgli, non sono stupida, non ci casco nella sua trappola.

Ti salvo ioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora