Buio

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Sta sera la notte sembra un po' più scura. Sta sera la luce delle stelle non mi fa sognare, ma mi ricorda quanto in realtà lontano sia dal successo. Questa è una di quelle notti in cui scrivo alimentata da sentimenti negativi che temo persino di nominare. Per fortuna non sono al mio stato peggiore, ma, beh, ho passato momenti migliori. Oggi il peso di tutto ciò che c'è di brutto in me si fa sentire, ricordandomi quanto sia inutile. Ho la sensazione di essere un fallimento su ogni fronte. Mi ricordo che ne parlai di questo, con la psicologa: mi disse che se avevo la seconda media più alta della scuola non potevo di certo essere un fallimento. Quelle parole, sorprendentemente, non fecero altro che peggiorare la situazione. Come se tutto il mio essere fosse ricondotto alla carriera scolastica. "Ma non è forse questo ciò che hai sempre  creduto tu in prima persona?" dico tra me e me. Non so più che pensare.
Da un lato mi rendo perfettamente conto di non possedere nessuna qualità: in questa società dove ognuno ha una posizione, io mi aggrappo all'unico ruolo che possa assumere ossia quello di persona acculturata. So bene che tale appellativo non mi appartiene, ma non posso rischiare di diventare un nulla e vivere ai margini della società e della sanità mentale. Dopotutto non appartengo a nessuna "classe sociale": non sono bella, nè simpatica, nè ho tanti amici, nè ho carisma o un talento, nè rientro nei canoni di normalità dei ragazzi.
Ma una parte di me sperava che con il duro lavoro avrei potuto riuscire a coltivare qualcosa nell'infertile campo del mio essere. Come quando scioccamente credevo avrei potuto ottenere consensi e affetti scrivendo storie su wattpad. Leggere le opere di altri utenti mi ha sbattuto definitivamente in faccia la verità che avevo temporaneamente accantonato nella mia mente, e cioè che non c'è una possibilità per me. Non sono abbastanza normale, nè abbastanza diversa. Fluttuo nel mezzo di ogni categoria, non potendo essere classificata in maniera definita. Il mio stile di scrittura non ha nulla di particolare, così come i miei contenuti non hanno il benché minimo impatto. E tutto ciò è solo lo specchio di ciò che sono. Chi sono io? Cosa voglio veramente? Mi sento un involucro vuoto modellato dalla società senza desideri propri, uno spazio vuoto che esiste perché definito da ciò che gli sta intorno. Il mio destino è correre, correre verso ciò che è ritenuta la perfezione, vivere una vita secondo le buone norme del senso comune e poi morire. Voglio altro? Non lo so. Sono una schiava? Non so nemmeno questo. Vorrei solamente abbandonare qualsiasi speranza e desiderio, qualsiasi cosa che mi renda "umana" e raggiungere il mio obiettivo. Forse così non sarò dimenticata.

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