Disgusto, questo è ciò che provo adesso. Ad ogni respiro sento un fuoco che mi brucia dall'interno e mi toglie il fiato. E poi una serie di fitte. Sono veramente disgustata, sia da me stessa che dagli altri. La vita ci riserva molte sorprese: chiudi gli occhi e all'improvviso le poche persone che c'erano nella tua vita scompaiono. Mi sento ridicola pensando che le ritenessi amiche.
Guardo le nostre conversazioni e la consapevolezza di essere ignorata mi colpisce ancora una volta. Non me n'ero resa conto nel corso delle settimane, ma la cosa è peggiorata ultimamente, immagino.
Tutti i messaggi che ci siamo inviati, tutte le dolci parole dette nei momenti di sconforto adesso appaiono solamente bugie che ho già sentito, una recita di cui sono stata spettatrice troppe volte.
"Sorella" mi definiva la stessa persona che adesso non mi parla da giorni e mi tratta come un'estranea. In fondo sapevo che con l'arrivo dell'estate sarei stata scartata e messa in un angolino, ma mi piaceva crogiolarmi nell'idea che potessi avere un'amica sincera.
Vivo in un dejavu perpetuo e non mi convinco mai del fatto che non sarò la prima scelta.
Impotente nella mia stanza guardo le facce di chi mi aveva promesso di non andarsene, andare avanti senza di me, che apparentemente ero solo un personaggio secondario nelle loro vite. Magari potrei esagerare, ma questa situazione mi è così familiare che non riesco più a ragionare in maniera razionale. Il mio cervello è offuscato dal senso di delusione e rabbia.
I libri d'amore non mi sono mai piaciuti, danno solamente false speranze a ragazzine affamate d'affetto. A quanto pare, però, sono caduta nella loro trappola. Leggere di quei meravigliosi rapporti di complicità tra le protagoniste mi ha solamente illusa, alzando le mie aspettative. E ho finito col ferirmi, con lo scontrarmi con la realtà, una realtà che mi urla che forse non tutti sono destinati a trovare la loro persona speciale.
Ma, beh, non dovrei proprio lamentarmi di questo. Non dovrei lamentarmi affatto. Ci sono persone che stanno molto peggio, non ho il diritto di provare questi sentimenti infantili.
Non so più che fare.
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Un diario.
PoetryQuesta pubblicazione non può essere definita "libro". È solo un diario di una persona invisibile che sussurra la sua storia in un mondo sempre più rumoroso .