Capitolo 2

1.7K 140 123
                                    

At a dusky park

A nameless bird that sings

Where are you

Oh you








"Sei sicuro che per te vada bene?" Chiese sua sorella.

"Ma certo noona. Non è un problema per me."

"Allora va bene, grazie mille Taehyungie."

Così da quella mattina in poi Taehyung avrebbe accompagnato a scuola suo nipote, ogni giorno. Erano le sette quando il ragazzo lasciò l'appartamento per andare a prendere Jung-Su e insieme si diressero verso la scuola. Scese dalla macchina e salutò lo zio, il quale ricambiò distrattamente, impegnato com'era a intravedere una chioma argentea che si muoveva tra gli studenti. Finalmente lo intercettò e Jimin come preso da un richiamo si voltò nella sua direzione, regalandogli un dolce sorriso. Si avvicinò alla macchina e Taehyung pensò di morire. Jung-Su seguì lo sguardo di suo zio e fece un sorrisino malizioso.

"Professor Park." Salutò educatamente, rivolgendogli un inchino.

Era il suo professore?

"Jung-Su buongiorno!" Esclamò con voce soave. Taehyung stava per sciogliersi.

"Quindi è lui il tuo nipotino."

"S-Si." Balbettò.

Cavolo Taehyung, hai 23 anni! Non balbettare, sii uomo!

"Vi conoscete?" Chiese Jung-Su.

"Oh si. Tuo zio è stato così gentile da aiutarmi, ieri."

"Davvero? Ah lo zio Tae è così altruista." Il ragazzino si volse verso di lui, lo sguardo malizioso.

Purtroppo la campanella che annunciava l'inizio delle lezioni suonò e Jimin e Jung-Su dovettero allontanarsi. Taehyung osservava la figura di Jimin che pian piano si allontanava, il portamento elegante, le forme sinuose. Sospirò e si rimise in macchina, deciso nel continuare a scrivere.











"Cosa ti porto Tae?" Gli chiese Hoseok.

"Solo un po' d'acqua, grazie. Comunque scusa per ieri, ho trovato finalmente l'ispirazione per un romanzo e ne ho approfittato, trascorrendo tutto il pomeriggio nel mio studio." Disse.

"Va bene, scuse accettate ma la prossima volta devi venire per forza!"

"Mmh d'accordo." Acconsentì.

"Fantastico! Comunque, cosa stai scrivendo?" Chiese con curiosità.

"Una storia."

"Questo l'avevo capito. Di cosa parla questa storia?" Ridacchiò.

"È un segreto."

"Ma come un segreto? Almeno dimmi da chi o da cosa hai preso ispirazione." Sbuffò il ragazzo.

"Dalla luna."














«Non giurare sulla Luna! Quella bugiarda incostante, che girando cambia faccia ogni mese. Anche il tuo Amore così sarebbe variabile».  La voce del professore echeggiava per la classe, cristallina, dolce, piena di sentimento. Gli alunni ascoltavano attenti, gli occhi seguivano la figura che leggiadra si muoveva per la stanza, recitando dei versi tratti dall'opera di Shakespeare, Romeo e Giulietta.  Posò il libro sulla cattedra e si voltò entusiasta verso i propri studenti.

"Bene ragazzi, chi è che vuole-"

La campanella che annunciava la fine delle lezioni interruppe l'insegnante che sospirando osservava i suoi alunni precipitarsi fuori dalla classe, desiderosi di tornare a casa. Solo un ragazzo tardò ad uscire dall'aula e si avvicinò a lui, titubante.

𝒮𝓊𝓃 𝒶𝓃𝒹 ℳ𝑜𝑜𝓃  ➵  𝒱𝓂𝒾𝓃Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora