4. 𝓠𝓾𝓪𝓽𝓽𝓻𝓸

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Una settimana dopo..

Mi sto ambientando devo ammetterlo, all'inizio pensavo fosse molto più complicato cambiare radicalmente le mie abitudini di vita invece mi sto adattando alla grande.
Forse in parte è merito di Allison, da quando ha messo piede in quella stanza non ci siamo staccate un attimo e abbiamo approfittato di tutto il tempo possibile per conoscerci meglio.

«Bene ragazzi.» la signorina Storm ha appena concluso il suo monologo per il convegno al quale ha invitato la maggior parte delle matricole. «Settimana prossima, dopo quattordici giorni di orientamente dovrete effettuare la vera e propria iscrizione al corso che avete scelto.» ho l'ansia a mille. Sono indecisa tra sociologia o psicologia, amo entrambe, mi appassionano.
«Tu hai già qualche idea?» domanda Al osservandomi con il mio stesso terrore neglio cchi.
«Mi piacciono troppe cose.» aggiunge sbuffando.

«Sei molto brava in Filosofia.» cerco di darle qualche spunto su cui riflettere. «Si lo so, è quella che mi entusiasma meno ma in cui sono più brava.»
Dopotutto studiare qualcosa che non mi piace per me è fuori discussione, anche se dovessi studiare il triplo per riuscirci.

Camminiamo traqnuillamente verso il nostro appartamento. «Credo che mi guarderò un po' di tv.» ammetto svaccandomi sul divano. «Ti seguo a ruota.»
Afferra un pacchetto di pop corn prima di raggiungermi. «Vuoi?» non rifiuterei mai una di quelle schifezze.
Alle otto meno un quarto salto dal divano terrorizzata, qualcuno sta sbattendo violentemente i pugni sul legno della porta principale. «ARRIVO!» sbraita Allison aprendo con la sua chiave.
«Allora fanciulle come siete messe?» riconosco la voce di Mark.
«Ciao Mark, entra.» incrocio le gambe sotto la coperta in modo che la gonna che indosso non salga troppo lasciandomi scoperti altri lembi di pelle.

«Charlie!» mi saluta con un cenno della mano.
«Ehila, sei in anticipo.» in effetti siamo d'accordo per le dieci, due ore di anticipo.

«Mi annoiavo in confraternita.» scrolla le spalle. Allison ha di nuovo gli occhi a cuoricino, suppongo che in realtà volesse solo vedere Allison prima delle dieci.

Che cosa romantica!

«Beh allora accomodati con noi a guardare un film, sempre se Charlie si degna di sceglierlo.»

«Non è colpa mia se non fanno nulla di interessante.» cerco una scusa.

Proprio in quell'istante il mio computer emette un sonoro: BIP, BIP, BIP.

Lo afferro aprendolo con delicatezza.

Skype: chiamata in arrivo Sara Nenni.

«Chi è?» domanda Allison sbirciando sopra la mia spalla. «Il tuo ragazzo eh!» mi prende in giro Mark pizzicandomi il braccio. «Ahi.» mi massaggio per qualche istante. «La mia migliore amica, Sara!»

«Voglio conoscerla!» noto subito un'ombra sul viso di Al, che cretino. Rispondo alla chiamata sapendo esattamente come risolvere la situazione.

«Ciao Sara!»
«Ciao splendore! Come stai?»

«Tutto bene grazie tu? Com'è Oxford? Non mi hai ancora mandato nemmeno una foto.»
«Mi ammazzo di studio, non pensavo di incominciare già così.» non sembra molto felice ma cerco di non darci peso magari è solo stanca.
«Vedrai che le cose miglioreranno.»
«Forse ho sbagliato, non sono poi così sicura di voler frequentare gli studi in questo posto.»
La sua ammissione mi lascia senza fiato per qualche istante. «Ma è ciò che hai sempre voluto.» non riesco a capire, dal primo anno mi assilla con la storia di Oxford e adesso che ce l'ha fatta? Non ha senso buttare tutto all'aria.

IL MIO CASO PSICOLOGICO PERSONALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora