6. 𝓢𝓮𝓲

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Non riesco a concentrarmi, non ho mai smesso di pensare agli occhi di Aiden per più di una ventina di minuti.

La frase Leonardo mi perseguita.

..il suo caso psicologico..

Fatico a dormire, non ho voglia di studiare, non ho voglia di uscire, mi chiedo se ci sia qualcosa in più sotto la maschera da stronzo patetico pieno di sé.
Ma la domanda pià sconcertante è: mi importa davvero scoprirlo?

Alzo la testa dai libri appoggiati sulla mia scrivania tanto ormai è chiaro che non riesco a mettermi nient'altro in testa.
Inclino lo schienale della seggiola all'indietro schiacciando la manopolina, osservo la mia immagine rifletta nello specchio mentre mordo il tappuccio della biro blu.

Cosa c'è che non va in me?
Perché devo sempre sbattere la faccia sulle cose che non comprendo appieno?

Faccio un profondo respiro.

Certo è un bel ragazzo ma come apre bocca vorrei ucciderlo, siamo incompatibili, entrambi devoti al 'comando', testardi con la necessità di avere sempe ragione.
Un'avventura nel caos più totale.

I suoi occhi mi torturano, il suo sguardo mi sta lacerando la mente.

Se ne stava li, seduto con quella bionda super figa perché fissarmi?
Cosa diavolo vuole da me?

Ignorandolo mi sono preclusa la possibilità di capire che cazzo ha in mente e questo ha causato l'esatto effetto contrario dentro la mia testa.

Non so definire il suo sguardo, interessato? Confuso quanto il mio? Divertito?
O si tratta semplicemente di un modo per darmi fastidio e innervosirmi?

La mia reazione non è stata amichevole ma che ci vuoi fare con uno così?

Al primo incontro non ti degna di uno sguardo trattandoti come se esistessi a malapena, al secondo ti insulta e al terzo? Che pretendeva? Che morissi dalla voglia di parlargli o chiacchierare amichevolmente come se niente fosse?

«Eila stai studiando?» per poco non cado dalla sedia. «Allison, non ti ho sentita arrivare.»
«Ho notato.» si siede sul mio piumino blu cobalto. «Allora hai scelto il corso?» fisso le coperte che si imbarcano.
«Credo che farò sociologia e come materia extra psicologia.» potrebbe aiutarmi a capire cosa ha in testa quello stronzo e soprattutto perché non riesco a studiare concentrata come vorrei nell'ultimo periodo. Sorrido del mio ultimo pensiero davvero fuori luogo.

«Davvero vuoi fare sociologia?!» sobbalzo. «Mark?» mi sporgo dalla soglia della porta e lo vedo sdraito sul divano. Ultimamente passa più tempo nel nostro appartamento che alla confraternita. «Si ho sempre voluto far quello, ciao anche a te comunque.» inclino la penna puntandogliela contro in segno di saluto.
I suoi occhi si spalancano. «Sei consapevole del fatto che è il corso più difficile con la materia extra più complicata vero?» annuisco. «Vuoi farlo lo stesso?» anche Allison sembra confusa.

«Mi piacciono le sfide..» faccio spallucce. «..e poi se non mi trovo bene con gli argomenti trattati a gennaio posso cambiare corso.» mi sdraio sul letto accanto alla mia coiquilina mentre la voce di Mark continua a raggiungermi dall'altra stanza.
«Tu sei sadica Charlie.» allarga le braccia come se ormai fosse una cosa scintificamente provata.

«Tu invece che corso frequenti?» solo allora mi accorgo che non glie l'ho mai chiesto realmente.
«Filosofia e lettere con poesia.» alzo un sopracciglio.
«Davvero?» annuisce. «Sono anche piuttosto bravo e adesso smettila di farmi la radiografia so che non l'avresti mai detto.» arrossisco. «Si, mea culpa.»
«Anche Allison lo vuole fare.» COSA!?
«Hai scelto..»
Mi interrompe. «Si mi piace molto e in caso io trovi delle difficoltà Mark può aiutarmi.»

IL MIO CASO PSICOLOGICO PERSONALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora