5. 𝓒𝓲𝓷𝓺𝓾𝓮

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Forse devo rivedere il punto in cui ho 'deciso' di non partecipare alle feste.

Ammetto a me stessa che tutto sommato sono riuscita a distrarmi senza pensare troppo a tutto quello che è successo con quello stronzo di m****!

Sorrido trascinandomi lentamente verso il frigo in cucina.

Il pavimento freddo mi provoca lunghi bricivi sulle gambe facendomi pentire di non aver indossato le pantofole.

La mia pancia brontola tremendamente quando apro l'antallo.

«Buongiorno.» mi volto di scatto, Allison è di fronte a me.
«Giorno.» osservo il suo viso rilassato. «Da quando ti alzi con quel sorriso?» avvampa.
Ammetto di essermi alzata bene anche io ma non sono così rigenetata e smagliante, da quando è entrata nella mia vita la mattina è sempre stata lei quella del 'non toccarmi', 'non guardarmi', 'non parlarmi'.

Che diavolo sta succedendo?!

«Mi devi dire qualcosa?!» evita la mia domanda per la seconda volta, la fisso canticchiare con un sopracciglio alzato mentre immergo la cannuccia nello scatolino del succo.
«Sai stavo pensando a ieri sera, il soprannome che gli hai dato è davvero originale, ti piace per caso?» per poco non mi strozzo con la cannuccia. Tossisco cercando di riprendere fiato mentre Al ride. «Scherzi vero?»

Stavolta è lei ad alzare un sopracciglio e puntarmi il dito contro.

Mi sorpassa aprendo il frigo e catturando uno yogurt. «Che fine hanno fatto bacon e uova?»
Scrolla le spalle ignorandomi di nuovo. Okay, c'è qualcosa che non va.
Mi siedo sul tavolo accanto a lei insistendo, passano almeno venti secondi prima che si degni di rivolgermi un'occhiata. «Hai bisogno di qualcosa?» è completaente persa.

«Terra chiama Allison.» le sventolo la mano davanti alla faccia.
Ancora una volta evita la mia affermazione. «Okay adesso basta.» la trascino sul divano sedendomi accanto a lei. «Allison.» la metto alle strette quando diventa rossa come un peperone. «Beh io..» si passa una mano sul collo. «..davvero io..» si osserva le unghie. «..non so come dir..» la porta della sua stanza si spalanca e solo allora capisco.. Mark mezzo addormentato sembra totalmente a suo agio mentre si aggira nel nostro appartamento.

Sgrano gli occhi cercando di non arrivare a conclusioni affrettate ma non c'è molto spazio per fraintendimenti e dubbi.

CHE DIAVOLO MI SONO PERSA!?

«Wow..» non so che altro dire. Mark avvampa quando si accorge di me. «Charlie non pensavo che fossi già sveglia a quest'ora.» passa una mano nella chioma bionda e folta.
«Charlie..» Allison cerca di attirare la mia attenzione.

Un enorme sorriso si allarga sulle mie labbra. «WOW!» ripeto con pià convinzione. «Come diavolo..» non riesco nemmeno a parlare da quanto sono sbalordita.

Come ho fatto a perdermi una cosa del genere? Lo sospettavo certo, ma non pensavo succedesse tutto in così poco tempo. «Non era programmato.» ammettono entrambi all'unisono.
Perché mi guardano con quel muso lungo!?

«Beh è strano okay, ma perché sembrate così preoccupati?!» mi osservano sbigottiti. «Non sei arrabbiata?» domanda Allison.
«Dovrei? Avete per caso scopato sul mio letto?!» entrambi scoppiano a ridere e io con loro. «Cretina, volevo dirtelo giuro.»

«Beh non ci voleva un genio.» le do una piccola gomitata.

Mark si avvicina alla mia coinquilina. «Devo andare piccola..» che cosa romantica. «Ci vediamo dopo okay?!» annuisce.

Sono così complici che quasi mi fanno venire il diabete, sono estranea a questo tipo di amore incondizionato e ultraterreno. Mark si china dandole un bacio sulla fronte prima di raccimolare la sua roba e andarsene.

IL MIO CASO PSICOLOGICO PERSONALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora