GIUSY
Dio sia ringraziato queste feste di Natale sono passate!
Ho sempre detestato il Natale, specie da quando mio fratello Ciro è morto.
Non ricordo mai un Natale sereno, come quello di quei maledetti film americani.
Quando ero piccola Babbo Natale era molto generoso con me, avevo sempre dei bei regali, mio padre non badava a spese vivevamo bene all'epoca. Mi sentivo una piccola principessa, invece mia mamma sembrava odiare tutto il benessere in cui vivevamo.
A distanza di anni ho scoperto il perché di quel suo comportamento.
I soldi che mio padre portava a casa erano soldi sporchi.
Denaro preso dal pizzo, dalla droga o dalla prostituzione, da tutte cose illecite.
Li sentivo litigate spesso, lei non ne poteva più di quella vita, aveva paura che un giorno lui non fosse più tornato a casa, o peggio che ci potesse succedere qualcosa.
Lui invece era così sicuro di se stesso che gli diceva che doveva stare tranquilla: << Ancora qualche altro anno poi sta vita finirà vi porterò via...>> E così passavano gli anni, un giorno lo arrestarono, mia madre colse al volo quella opportunità ci prese e ci porto via, avevo dieci anni quando lasciammo la casa di mio nonno che era un boss per venire in questo piccolo basso: a Rione Sanità.Ovviamente mio nonno fece di tutto per riportarci a casa ma mia mamma non si piegò al suo volere, gli disse che se non ci avesse lasciato in pace sarebbe andata dai carabinieri a dire tutto quello che sapeva dei loro sporchi traffici.
Allora lui ci lasciò in pace anche se qualche anno dopo riparti alla carica, voleva mio fratello dalla sua parte, voleva introdurlo nel sistema.
Mia mamma riuscì ad ottenere il divorzio da mio padre, e si trovò un lavoro.
La paga non era alta, ma almeno erano soldi puliti.
Con tanti sacrifici e difficoltà ci ha tirato su dandoci saldi valori.Mio fratello lavorava e andava a scuola, non ha mai voluto avere più rapporti con mio padre e con la sua famiglia, come me del resto.
Era quello che si dice nu brav guaglione.
Insieme ad un suo amico avevano messo su una piccola squadra di calcio nel oratorio della chiesa del quartiere.
Si laureò e divento un infermiere, frequentava ragazzi per bene, e si dava da fare per allontanare i giovani dalla droga facendo volontariato in una comunità.
Mia mamma ed io eravamo orgogliosi di lui.
Lui con i suoi soldi contribuiva alla famiglia, mi ha permesso di studiare, e provvedeva a ogni mia esigenza.
Sono più piccola di lui di sei anni.
Mi ha sempre protetto ed è stato più di un fratello per me.
Lui è l uomo più importante della mia vita.
Sono stata un po' gelosa quando capi che era innamorato pazzo di Rossella.
Per lei aveva rifiutato il programma di protezione che ci avevano offerto.
Quando mio padre uscì di galera, si mise a trafficare più di prima scatenando vendette
tra varie famiglie.
Io e mia mamma non eravamo un bersaglio ma Ciro si, in quanto primo figlio e primo nipote del boss.
Voleva andarsene con lei, ma non fece in tempo.Un altro anno è passato dalla sua morte, c'è l hanno ammazzato per fare un dispetto al boss.
Ma il dispetto lo hanno fatto a noi dato che mio fratello con mio nonno non ci ha mai avuto niente a che fare!.
Mia mamma da allora non è più la stessa, è come se le avessero spezzata in due, ma non l hanno piegata, ha messo in mezzo avvocati e vuole giustizia. Io francamente non credo più in niente, per me non esiste la giustizia.
Quei delinquenti sono ancora a piede libero.Sono qui adesso seduta fuori la porta del mio basso, non fa molto freddo indosso un maglione bianco e un jeans.
I bambini giocano per strada con i loro giocatoli ricevuti in dono. Di tanto in tanto una madre li richiama all'attenzione se li sente litigare o dire parolacce.
Da una finestra qualcuno sta ascoltando la musica da alto volume, dovrebbero ascoltare le canzoni tipiche della festa. Ma nel mio Rione nulla è scontrato, inizio a canticchiare il ritornello:<< Nuje vulimm' na speranza pe campa' riman'...>>
La speranza è questa la cosa che mi da la forza di andare avanti, la vedo negli occhi di questi bambini che giocano, nelle mani delle persone oneste che si danno da fare.
Questa è l'eredità che mi ha lasciato mio fratello, lui credeva che le cose potessero cambiare.
Continuo a canticchiare,
una voce mi chiama, ed io sobbalzo.
Conosco bene questa voce.
<< A ricciulella..come ti sei fatta grande! >>
I miei occhi si illuminano dalla gioia, sono anni che non lo vedevo e non so se essere felice o triste. Sono felice perché è una parte di me, ma sono triste perché vedere lui senza mio fratello al suo fianco è un pugno nello stomaco.
Mi tende le braccia Salvatore, ed io senza esitare mi tuffo su di lui adagiandomi sul quel ampio torace.
Per un attimo torno indietro a quando lui e mio fratello impennavano su un motorino per tutto il rione.
Ritorno a quando a Natale, Ciro si portava sempre Salvatore indietro per comprarmi un regalo, a quando mi seguivano se uscivo con qualcuno.
Salvatore il gigante buono amico di mio fratello che non vedevo dal giorno del funerale. Non ha più la cresta da cattivo ragazzo, non lo è mai stato, adesso è un uomo.
Mi stringe a se, una lacrima gli riga il viso. So quanto a sofferto per mio fratello, gli hanno tolto qualcosa anche a lui.
<< Scusami se ci ho messo tanto a tornare!>> mi dice.
Lo guardo, ha la barba folta, i suoi lineamenti sono marcati, ma i suoi occhi scuri sono sempre quelli del ragazzino che conosco gli faccio una carezza e poi lo abbraccio di nuovo.
<< MAMMA! >> urlo e mi precipito dentro casa trascinando per mano anche Salvatore.SIMONE
Manca una settimana alla mia partenza. Queste feste sono volate. Nonostante tutto non mi posso lamentare, è stato bello passare un Natale a casa con i miei parenti.
Per Capodanno siamo andati a ballare con i miei cugini, ci siamo molto divertiti, io ho rimorchiato una tizia.
Negli ultimi tempi non faccio che pensare a Giusy, non so come abbia passato le feste, avrei voluta invitarla al veglione, ma non l'ho fatto, per vari motivi.
Mio cugino Pietro mi chiedeva spesso di lei, conoscendolo non mi stupisco.
Quello che invece mi ha stupito è stato Filippo, mi ha chiesto di lei, voleva da me il numero di Giusy per invitarla al veglione.
"Hai capito qui il Filippo! Ficco piano ficco bene! Col cavolo che te lo do il numero di Giusy!"
Ho inventato una scusa, gli ho detto che ho cambiato telefono e che lo avevo perso.
Per fortuna Marta è all 'estero se no lo avrebbe chiesto a lei, ne sono certo.Io invece le ho mandato un messaggio di auguri, a cui lei ha risposto in maniera fredda. Non ci siamo lasciati bene.
La colpa è mia che non mi decido a dirle alcune cose sul mio passato.Decido di passare a casa sua, con la scusa di invitarla ad una piccola festa che i miei cugini vogliono farmi per il mio ritorno a Milano.
Non sto andando in guerra però loro ci tengono, e non voglio farli dispiacere.
Alla festa parteciperanno anche Damiano e Rossella, Marta e Pierre.
Sono certo che lei non rifiuterà quando saprà che c'è anche Rossella.
Mi vesto con cura, anzi sto troppo tempo davanti allo specchio.
" Ma quando mai ti sei creato questi problemi..."
Mi sento uno scolaretto al suo appuntamento.
Esco e arrivo al suo Rione.
Da lontano la vedo, sta seduta fuori al suo basso.
Indossa un maglione bianco e un jeans.
I suoi cappelli sono ricci, ribelli.
Mi soffermo a guardala in disparte, vedo le sue labbra muoversi conoscendola starà canticchiando questa canzone che riempie la strada.
Io non capisco una parola perché è una canzone rap per giunta in Napoletano.
Mi scappa un sorriso, "la mia piccolina è tornata.... " mi sento sollevato nel vederla di nuovo così, come è sempre stata.
Non mi sento per niente tentato dalla ragazza del matrimonio. Mi sento anche sciocco ad aver pensato che potesse accendere qualche mio istinto.
Mi sento molto sicuro e decido di avvicinarmi con passo sicuro."Non è niente di che Simone è sempre lei!"
Qualcuno mi precede mandando all'aria i miei piani, e soprattutto manda in fumo tutto il mio self control.
Un ragazzo più basso di me con barba e faccia da duro con un ampio torace si avvicina a Giusy, lei si gira e si lancia nelle sue braccia.
"Chi cazzo è Mo questo!"
Sento una rabbia scorrermi dentro.
La confidenza che c'è tra loro non mi piace, si guardano, lei che lo accarezza e poi lo riabbraccia.
Mentre decido se avvicinarmi o no lei lo prende per mano, la sento urlare ma non capisco cosa dice, mentre lo trascina dentro casa.
Sono rosso dalla rabbia a quanto pare ha il vizio di far entrare tutto dentro casa sua! Non è poi cosi ingenua.
Con i denti stretti dalla rabbia me ne vado.
Ritrovandomi di nuovo in preda a sentimenti che non dovrebbero appartenere.Buona sera ! Ho inserito questa canzone perché mi piace e perché rappresenta il contesto di Giusy e della sua famiglia.
Nel video ci sono Marco D'Amore che è Ciro e Salvatore Esposito che è Salvatore.
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Un Cuore Da Restaurare (#Wattys2017)
RomanceGiusy ha un sorriso che illumina i vicoli del suo quartiere. Una ragazza dalla folta chioma riccia che scalda ti scalda il cuore solo a sentirla ridere. Eppure Giusy di motivi per sorridere ne ha veramente pochi. Suo padre un uomo poco affidabile e...