Capitolo 41

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GIUSY

Che brutti scherzi ci fa la mente, quando mi sono alzata ho cercato Simone con la mano, convinta che stesse dormendo vicino a me.
Poi di colpo ho ricordato tutto quello che era accaduto, la scoperta della scommessa io che lo mando via.
Devo essermi addormentata sfinita dal pianto, e lo specchia riflette bene i segni del pianto e della notte agitata è passata.

Mio Dio! Se la morte mi vede mi scansa!

Ho tutto il trucco sciolto e sembro un panda, i capelli sono più ribelli e crespi del solito, il mio viso è bianco e sembro di cera.

A tutto ciò si può porre rimedio.
Non c'è soluzione per il dolore che dentro mi sta lacerando.

Inizio la mia cura quotidiana e poi mi dirigo in cucina.

Mia mamma è già tra i fornelli, sta preparando la colazione.
Un evento più unico che raro, dato che in genere facciamo sempre colazione al bar.
Mi da il buongiorno, e quando si gira verso di me stento a riconoscerla.
<< Mamma! >> esclamo.
È truccata, certo non in maniera eccessiva ma lo è, i capelli sono ben acconciati ed è vestita bene.
Sembra diversa, no lo è!
È più radiosa, brillante.
Oserei quasi dire che è il ritratto della felicità.

Che ci sia di mezzo un uomo?

Mi suggerisce il mio intuito.
Arrossisce come una quindicenne, e mi dice di andare a chiamare Simone che è pronta la colazione.

Perfetto devo dirle che non c'è e che abbiamo litigato!
Ma non ho altra scelta.

<< Mamma Simone non ha dormito qui. Abbiamo litigato.>>
Sono ancora arrabbiata quindi lo dico con un po' di stizza.
E mi preparo al suo terzo grado.
<< Tesoro so cose che succedono! Farete pace! L'ammore non è bello se nun è appiccicarello.>>
Incredibilmente chiude lì la questione senza chiedermi il perché del nostro litigio.
Si mette seduta mi serve il caffè e non smette di sorridere con aria sognante.

Ma che è innamorata?
Non so perché ma ho paura che il Vesuvio ci ridurrà tutti in cenere.

Bene adesso che non posso sfogarmi nemmeno con mia mamma posso ufficialmente dichiarare che sta iniziando in altra giornata del cavolo.

Gli racconto del matrimonio e di Rossella che è dovuta correre in ospedale, ciò mi fa ricordare che non ho notizie di lei.
Vado a prendere il cellulare, e resto delusa nel vedere che non c'è nessun messaggio di Simone.

Fa pure l'offeso mo!

Passo oltre e trovo invece le chiamate di Marta e Diana.
Trovo strano che non mi abbiano mandato una foto della bambina, non so perché ma ho una strana sensazione.
Chiamo subito Marta, dopo pochi squilli risponde.
"Ciao Marta. Come va?"
Chiedo.
"Ciao, ancora nessuna novità. La bambina è in incubatrice e Rossella è a pezzi."
Ma di cosa sta parlando? Incubatrice...
" Scusa Marta ma cosa è successo?" Chiedo con voce tremante, il mio intuito non sbaglia mai qui è successo qualcosa!.
" Pensavo che Simone te ne avesse parlato. La bambina è nata prematura e ha un problema respiratorio dovrà stare in terapia intensiva per un po' di tempo."

Simone!!! Sempre lui! Se lo prendo lo faccio nero. Doveva precipitarsi qui a dirmi cosa fosse successo.

"Ho capito! Mi dispiace adesso mi preparo e vengo in ospedale. No Simone non mi ha detto niente."
"Forse non voleva farti preoccupare! Mi raccomando non agitarti non ti fa bene.
Ci vediamo dopo."

Per quanto dovrà andare ancora avanti questa storia che sono malata? Sto bene e posso affrontare tutto. Non tollero più questo continuo volermi proteggere a tutti i costi.
Anche prima avevo un cuore eppure nessuno mi ha risparmiato un po' di dolore.

Un Cuore Da Restaurare (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora