Capitolo 1.

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Tutto ebbe inizio in una mezza mattinata di fine gennaio, la fine del primo quadrimestre, quando il professore di letteratura e lingua inglese a fine lezione mi ricordò dell'incontro genitori-insegnanti.

"A proposito, signorina Montgomery, faccia che quest'anno un suo genitore venga all'incontro"

Disse il professore Peter Fitzgerald quando stavo uscendo dalla classe a fine lezioni.

Erano 3 anni che studiavo in quel liceo, ma ai miei genitori non importava affatto, non sono mai venuti ad un incontro genitori-insegnanti, e questo insospettiva molto i miei insegnanti.

Mentre tornavo a casa sentii il mio cellulare squillare
«Pronto?» chiesi
«Aria sono la mamma, mi spieghi perchè la scuola mi ha chiamata?!»

Credevo che i professori sospettassero ma arrivare a chiamare mia madre...

«Mamma mi sorprende e mi rallegra assai il fatto che ti ricordi che vado a scuola, mhh... Forse sarà che non sei mai venuta ad un incontro genitori-insegnanti? Poi perché mi chiami adesso, sono arrivata a casa!»
Dissi mentre infilavo le chiavi nella serratura di casa.

"Allora verrai?" dissi infine alla donna che con fare frettoloso preparava una torta di compleanno per mio padre, David Montgomery.

Certo mio "padre"...

"Sì, verrò altrimenti i tuoi professori penseranno che io sia una specie di evasa o qualcosa del genere... Ma adesso aiutami a preparare la torta per papà"

Questo "sí" cambiò completamente la mia vita.

"Andiamo o arriveremo in ritardo!"
urlai dal piano di sotto a mia madre
"Eccomi! "

Arrivammo a scuola, dovevamo parlare solo col professore Fitzgerald dato che passo più ore con lui ed è quello che potrebbe giudicarmi meglio.
Entrate in aula, il professore mi sorrise ma cambiò completamente espressione quando vide il volto di mia madre.
Pure mia mamma divenne leggermente pallida, non riuscivo a capire...
"Aria potresti andare fuori" disse il professore
"Si Aria vai un attimo fuori" contribuì mia mamma.

La situazione era tesa, andai fuori, ma non servì a molto.

Perché, il motivo non lo so, ma da quando sono piccola ho un udito decisamente sopra sviluppato e fuori dalla norma, quindi iniziai ad ascoltare...

"Peter da quando sei un insegnante?" disse in tono divertito mia madre
" Samantha da quanti anni non stiamo più insieme?" disse il professore
"sono sedici anni"
" Quindi da quando mi hai lasciato sono passati esattamente sedici anni, non ho mai capito il motivo fino ad oggi, perchè mi hai lasciato con una semplice lettera, adesso so il motivo...Aria." affermò Fitzgerald

"Non so cosa tu stia isinuando" disse ironicamente la donna.
"Vorresti dire che Aria non è mia figlia?!!" urlò,
tant'è che persino un signore che passava guardò verso la mia direzione.

Non stavo capendo niente.

"Ma certo che è tua figlia, Peter, me ne sono andata perchè tu sei una bestia! Perché volevo tenerla fuori da questo mondo!"

Peter Fitzgerald è mio padre?

"E nel mentre ti sei risposata col primo uomo che incontravi nei paraggi eh? " rispose di rimando lui.

"David non l'ho pescato a caso, presto capirai... "
La conversazione finì.

Non ricordo bene quel che pensai in quell'istante ero enormemente confusa, non riuscivo a capire chi fossi io e chi fosse mio padre....

La porta venne aperta violentemente dalla donna che mi ha cresciuta...

"Aria, andiamocene a casa, è stato già detto tutto"
Mi prese la mano, ma io la ripresi con violenza a feci un paio di passi indietro.
"Tu... " bisbigliai
"Aria cosa ti prende? "
"Dimmi la verità... Cosa vi siete detti? "

Volete sapere se mi disse la verità? Beh certo che no, disse semplicemente che lui disse che il mio comportamento era ottimo ed il migliore della classe, che i miei voti erano nella norma e che la mia partecipazione era eccellente.
Decisi di non insistere ed andai via con lei, ma prima di uscire dalla porta, volsi uno sguardo a Fitzgerald e bisbigliai

«Ho sentito tutto»

Il giorno dopo i colloqui avevo due ore con il professore di letteratura ed ero assente... Completamente...

"Aria" una voce maschile mi risvegliò da quella mia specie di ipnosi.
Ero seduta nel mio banco, la classe era vuota, c'eravamo solo io ed il mio presunto padre.
"La lezione è finita dovresti... Tornare a casa" disse
"certo si, scusi" sussurrai
Presi le mie cose e mi diressi verso la porta ma mi bloccai.

"Aspetti! " dissi
"Può dirmi cosa è accaduto ieri? Può dirmi la verità? Perché ho sentito tutto e non ci sto capendo davvero niente" dissi, senza accorgermene delle lacrime iniziarono a scendere sulle mie guance.

Rimase muto, ma con la bocca semiaperta, stava cercando le parole...

"Allora?! Perché non mi risponde? È vero?! Lei è mio padre?" cercai di dire scendendo bene le parole, che uscivano strozzate per colpa del pianto.

"Sì"

Vi risparmio i noiosissimi particolari di quel giorno, venne mia madre,
ed insieme a Peter mi dissero mezza verità:

Peter era mio padre e David no.

Non sapevo davvero che cosa fare, non volevo stare con la donna che mi ha mentito per sedici anni...perciò lei è lui decisero questo:

Dovevo passare un mese insieme al mio padre biologico, scoprire chi fosse, e infine decidere con chi stare.

Perciò scelsi lui.

Mia madre disse che viveva in montagna, circondato da altissimi pini e abeti, che se stavi per un bel po' a guardare il pineto riuscivi a scorgere i cervi ed altri animali giocare a rincorrersi.
Disse inoltre che non sarei andata a scuola per un mese, mi disse che dato che questa era una situazione molto complicata, stressante, non avrei avuto la giusta concentrazione per reggere la scuola.
Quindi richiedemmo il modulo per abbandonare gli studi.

Ero decisamente d'accordo, ho sempre voluto abbandonare la scuola perché pensavo fosse inutile, se tanto i miei obbiettivi erano mirati al di fuori dalla matematica, musica, scienza... A cosa mi serviva la scuola?

Perciò feci le valigie ed andai a casa di mio padre.

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