Ho imparato qualcosa dai miei errori invece di stabilire un nuovo record da battere. Forse dovrei smetterla di perdere tempo con tutti questi esseri umani e stringere amicizia con una sedia. Avrebbe tutto ciò che la situazione immediata ha da offrire, e meno, che è ovviamente ciò di cui ho bisogno. Meno influenza emotiva e intellettuale, meno calore, meno approvazione, meno pazienza e meno risposta. Meno è, meglio è.
Sedie. Sono sempre lì quando ne hai bisogno e, mentre il loro rimanere implica totale devozione, riescono comunque a rimanere distanti, non impegnative e insensibili. Inamovibili e leali. Affidabili e senza bisogno di conforto. Che siano le sedie. Dovrei arredare il mio cuore con sentimenti per l'arredamento.
Ma con gli esseri umani non sai mai. Potrebbero non volerti ferire. Potresti anche piacergli, e questa sarebbe la cosa peggiore che potrebbe accadere. Perché cosa puoi fare con le persone a cui piaci, eccetto, ovviamente, deluderle inevitabilmente?
È molto pericoloso avere qualcuno a cui piaci, perché un giorno scoprirà che tu non sei la persona che pensava che tu fossi. Un giorno finirà per avere solo una cosa in comune con te e sarà un condiviso senso di disprezzo e disgusto per te. Certo tu lo sapevi dall'inizio quanto stupido e senza valore tu fossi, speravi solo che se ti fossi accucciato bene dietro a te stesso lui non l'avrebbe visto. Ma un giorno quando la tua guardia prende un giorno di riposo, lo vedi che vede. Afferra il tuo comportamento. E allora sei perso. No. Lo eri fin dall'inizio.
***
Because of you
I never stray too far from the sidewalk
Because of you
I learned to play on the safe side so I don't get hurt
Because of you
I try my hardest just to forget everything
Because of you
I don't know how to let anyone else in
Because of you
I'm ashamed of my life
because it's empty
Because of you
I am afraid
***
Sono la sola persona che può salvarmi. Sono la sola persona che può venire in mio aiuto ora. Ma non so come aiutare me stesso. Ne deduco quindi che non voglio aiutare me stesso. Che voglio svuotarmi completamente di tutte le speranze, cosa che mi lascerà sicuro e secco con nient'altro da perdere. Il punto in cui può solo andare meglio, se permetti che vada meglio.
Non riesco a concentrarmi sulle cose belle. Ci sono cose belle che stanno succedendo intorno a me, ma io non mi fido di loro, non ho tempo per loro; sono troppo preoccupato con il mio prezioso panico. Sembra che richieda quasi tutta la mia attenzione. La mia collezione privata personale di panico.
Ho bisogno di scrivere. Mi mantiene concentrato abbastanza a lungo da completare i pensieri. Da lasciare ogni treno di pensieri finire la sua corsa e lasciare che ne inizi un altro. Mi fa continuare a pensare. Ho paura che se smetterò di scrivere smetterò di pensare, e inizierò a provare. Non riesco a concentrarmi quando sto provando qualcosa. Cerco di mettere le emozioni in pensieri o parole ma sembra sempre che vengano fuori frasi sconclusionate buttate lì. Gergo adolescenziale farcito con parole prese a caso da un vocabolario equamente volgare. Vorrei poter lasciar stare me stesso. Vorrei poter finalmente sentire che mi sono punito abbastanza. Che mi merito un po' di tempo di ferie per tutto il mio cattivo comportamento. Lasciare che mi stacchi dall'amo, che mi trascini via dalla cella dove sono sia chi tortura sia chi viene tormentato.

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THE KNIGHT DIARIST
FanfictionQuando Anakin Skywalker, ormai sessantenne (anche se a lui non piace ricordarlo) trova i suoi vecchi diari che ha tenuto quando era una Cavaliere Jedi della vecchia Repubblica, è stupito dallo scoprire cosa contengono -poemi d'amore, riflessioni sen...