APPUNTI DALLA SUA DIREZIONE, O IL CADAVERE NONCURANTE (PARTE 3)

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Mi comporto come qualcuno in un rifugio anti-bomba che cerca di sollevare il morale a tutti.

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È lontanissimo dall'essere uno stupido, non ci è per niente vicino. Io invece ci sono abbastanza vicino. Riesco a sentire la stupidità che è così lontana da lui con il fiato sul mio collo.

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Vorrei essere in grado di non sentirmi pensare. Sento costantemente la mia mente che chiacchiera e farfuglia là in alto da sola. Vorrei che potesse darmi una cazzo di pausa. Scrivi, non pensare, scrivi. Non stai pensando bene, Signor Skywalker, ti suggerisco di scrivere.

Se qualcuno dovesse leggere queste cosa quando sarò passato dall'altra parte sarò imbarazzato a scoppio ritardato. Spenderò la mia intera vita dopo la morte ad arrossire.

Sono spaventato. Spaventato che lascerò che il Consiglio mi ferisca. Che cambierò il vecchio semplice "lasciare"  nell'"abbandonare" di nuovo. Non è un'impresa da poco. Essere ferito potrà anche essere familiare, ma non è certamente divertente. È un po' patetico fare in modo che tu sia umiliato o ignorato o qualunque altra cosa e poi all'ultimo minuto decidere che non era davvero ciò che avevi in mente – forse mi può far vedere qualcosa di cotone.

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A nessuno di noi è mai stata la possibilità di contemplare la possibilità che, data la nostra situazione personale, potremmo scegliere di non vederci. Siamo buttati insieme e tiriamo fuori il meglio l'uno dell'altro per non altra ragione che la convenienza. Cercheremmo ancora la compagnia l'uno dell'altro nella "VITA REALE", quando avremo ritrovato la nostra prospettiva temporaneamente sospesa? Penso che a questo punto non possiamo dirlo. Potremmo essere facilmente ingannati dalla mera convenienza l'uno dell'altro e dalla mancanza di altre opzioni. A questo punto il tuo obiettivo principale sarebbe quello di trovare qualcuno – chiunque – che ti sia vicino, volontario e ancora in questo mondo. (non è difficile essere all'altezza di queste qualità.) Qualcosa a portata di mano, immediato e il più umano possibile. Non siamo nella posizione di essere pignoli. Il vero test è essere in una situazione dove non c'è solo la convenienza – dove c'è un significativo numero di alternative alla più che probabile possibilità di contrarre un caso di solitudine per 24 ore.

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Non voglio prendere parte alla mia vita. Può andare avanti senza di me; non le sto dando nessun aiuto. Non voglio vederla, non voglio parlarle, non la voglio da nessuna parte vicino a me. Richiede troppa energia. Mi rifiuto di esserne una parte. Se hai una vita, anche se sei abituato al fatto che ti rovini il sonno, ti rovini il divertimento, richieda la tua totale attenzione, quale sopraffacente sollievo uno deve provare quando questa finalmente si traferisce su un altro pianeta.

Non mi piace dover tenere i piatti rotanti a ruotare in cima alle loro varie aste bruciate dal sole. Da adesso in poi possono cadere dalle aste e rompersi, per quello che mi importa. Ho censurato me stesso e dove cazzo mi ha portato? A decorare i tuoi pensieri e a metterli sulla carta.

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Potremmo fare una vera pausa se pensi che possa aiutare. Perché come ogni altro eroe di un film di serie B, non riesco ad andare avanti così. Riesci a capire? Non voglio ferirti più di quanto non voglio che tu mi ferisca. Ora è una questione di sopravvivere la compagnia l'uno dell'altro invece di goderla.

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Cercando senza riposo di fare in modo che tu mi voglia bene, ma non voglio l'affetto – preferisco la ricerca di esso. La sfida. Sono sempre deluso da qualcuno che mi vuole bene – quanto potrà essere perfetto se non riesce a vedermi oltre le apparenze?

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