IX

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8 di mattina. Qualcuno stava cercando di rompere il campanello. Luca si alzò dal letto, si trascinò giù per le scale e arrivò alla porta. Chiunque stesse suonando sembrava avesse una paresi al dito, non aveva smesso di suonare per tutto il tempo che Luca aveva impiegato per scendere giù.

Aprì la porta e si vide arrivare un pugno, talmente forte che stramazzò a terra.

"Mi fai schifo, sei solo un frocio di merda. Tornerò, e non sarò solo."

Luca non riuscì a vedere bene chi fosse, un po' per la vista annebbiata, un po' per la sciarpa che copriva il viso del suo aggressore. Ma riconobbe quella voce, e sapeva che non mentiva. Quando se ne andò, si rialzò da terra per pulirsi il viso pieno di sangue. Mentre guardava allo specchio il naso rotto, gli venne in mente Giacomo. Si disinfettò il naso alla bene meglio, e uscì subito, e prendendo l'auto corse verso casa sua. Scese dalla macchina, bussò come un pazzo alla sua porta. Giacomo gli aprì.

"Luca, che ci fai qu-"

"Sta arrivando, lasciami entrare! Sta arrivando, non deve prenderti!"

"Luca, ma di chi stai parlando? Chi sta arrivando?"

"Devi salire, devi nasconderti! Non farti vedere, non deve trovarti!"

Luca spinse Giacomo su per le scale, poi si mise davanti alla porta, in attesa.

Il rumore di una Ford, prima più lontano, dopo sempre più vicino.

"È qui."

Il rumore della porta contro il muro.

"Ne vuoi ancora? Non ti sono bastate?"

"Prenditela con me, ma non toccare lui."

"Dov'è?"

"Prenditela con me. NON.TOCCARE.LUI."

Tirò fuori una pistola.

"Non farmela usare. Lo sai che ne sono capace."

"Fallo. Sparami addosso. Fallo."

Giacomo sentiva tutto dal piano superiore, piangendo e tremando. Vedeva Luca, con la fermezza nel suo sguardo, il coraggio e la paura, la voglia di non morire e quella di salvarlo. Un omino fermo di fronte ad una pistola, come il Rivoltoso Anonimo di fronte i carri armati a Pechino.

Giacomo, invece, a guardarlo da lontano, senza agire, lasciando che sia lui a rischiare. Tremante dalla paura, ma quale in fondo? Non certo quella di morire, lui era al sicuro lì. La sua paura era di vedere morire l'unica persona che si stava sacrificando per lui, che stava sacrificando la sua vita per lui.

Furono attimi che sembrarono durante secoli. L'uomo con la pistola continuò a intimare Luca di togliersi dai piedi ma Luca continuava a chiedergli di prendersela con lui, invece che con Giacomo.

"Sei anche masochista oltre che frocio, grande pezzo di merda? Non finisci mai di sorprenderti. La tua dose per oggi l'hai avuta, tocca a Giacomo adesso."

Luca continuava a restare fermo sbarrandogli la strada.

"Non ho altra scelta, Luca."

"Sei sempre stato un padre di merda. Voglio solo che tu sappia che ti odio."

Un colpo, un solo. Esattamente sul cuore.

Giacomo scese di corsa le scale, si precipitò piangendo e urlando sul corpo di Luca, abbracciandolo e scuotendolo.

"Luca, ti prego... Luca, per favore, ho bisogno che possa sentire le mie ultime parole, ti prego, non morire adesso... Io ti amo."

"Anch'io ti amo, Giacomo."

L'ultimo colpo, invece, toccò a Giacomo, che si svegliò di soprassalto.

Road to somewhere.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora