Pov's Fede
Torno in classe come se nulla fosse successo e mi siedo cercando di concentrarmi sulla lezione.
Infatti, è da quando sto con riccardo che non tocco un libro. O che studio.
Infatti abbiamo bisogno di una pausa.
Ho paura di non passare l'anno se andró avanti cosí.
Ma Riccardo, mi manca. Mi mancano i suoi baci, i suoi abbracci. Tutto. Non posso resistergli.
Tralaltro tra meno di una settimana ci sarà la gita.
Pov's Riccardo
Federica torna in classe e cerca di concentarsi sulla lezione.
Ha lo sguardo pensieroso, chissa a che starà pensando..
Non so perche l'ho lasciata. Non so che mi sia passato per la mente in quell'istante.
La verita è che già mi manca.
Comincio a canticchiare tra me e me, ma Federica si gira dalla mia direzione seccata.
"Poi mi fai un fischio quando hai finito" dice.
"Ragazza da top copertina e mai troppo coperta. Che ti fa girare indietro e poi girar la testa."
"Finito?" Chiede ancora seccata.
"Parigine come amiche e sulla gambe e lo sguardo da diva provocante..."
"La smetti?"
"Ho occhi solo per tee. Per tee." Le sorrido e noto che le scappa un piccolo sorrisetto.
Si copre il viso con le mani, ma io gliele tolgo.
Mi guarda.
"Dai vieni qui. Che mi manchi già" dico aprendo le braccia, come se stessi aspettando un suo abbraccio.
Le si avvicina e io, invece di abbracciarla, le prendo il viso tra le mani e la bacio.
"Signorino Marcuzzo! Signorina Carta! Ma che sorpresa! Ho visto che vi state annoiando! Fuori da qui!" Strilla la professoressa con la faccia da ratto e la voce stridula.
Sbuffo e mi stacco da lei. Mi alzo e mi dirigo verso l'uscita seguita da lei.
Ci sbatte la porta in faccia e continua la lezione.
"Ma tu sei scemo. Vaffanculo Riccardo ti odio."
Dice. Ma nel frattempo mi sorride.
"Fede. Il problema è che non posso levarti dalla mia testa. Sei sempre nei miei pensieri. Non puoi dirmi di dimenticarti. Sarebbe una cosa impossibile perche io non riesco a starti lontano neanche un secondo. Il fatto è che tu sei mia. E lo sarai sempre. Non me ne fotte un cazzo di quello. Io ti amo. E sí. Piú di me stesso."
Lei mi si butta addosso e comincia a baciarmi. Io la prendo in braccio e lei mi lega le gambe attorno ai fianchi.
"Mi sei mancata." Le sussurro sulle labbra.
"Anche tu piccolo Marc." Dice sorridendo.
Io mi stacco e la guardo.
"Ricominciamo coi soprannomi? No ti prego no daii" dico e lei scoppia a ridere.
"Sisi. Tu sei il mio piccolo Marc."
"E allora tu sei la mia piccola...
Piccola....
Albera!"
"Albera?" Chiede
"Si perche la carta deriva dagli alberi." Dico e lei scoppia a ridere.
"Certo che ne hai di immaginazione ti eh."
"Sempre" e le sorrido.
Le lascio un piccolo bacio a stampo e la faccio scendere dalle mie gambe.
"Che facciamo oggi?"
"Ah io oggi studio. E non ti azzardare a venire a casa mia perché ti uccido."
"Perché?"
"Perche da quando stiamo insieme non ho piú toccato nessun libro. E ho paura di non passare l'anno."
"Ma daii. Passeró per un piccolo bacino."
"Marc no."
"Eddai."
"No marco"
"Marco? Sai comincio a pensare che era meglio quando mi chiamavi per nome" lei scoppia a ridere e io faccio il broncio.
Lei mette una mano tra i miei capelli e comincia a scompigliarmeli.
"Noon toccaree ii mieii capelliiii" strillo io.
"Se no? Che mi fai?"
"Solleticooo"
"No ti prego noo"
"Ohh sii"
Comincio a farle il solletico fino a quando si sente la porta aprire e dei passi. Mi giro e trovo la professoressa che ci ha appena sbattuto fuori con le braccia incrociate.
"Allora. Cari ragazzi. Avete finuto di disturbare tutta la scuola? E di smetterla di fare i bambini? Ovviamente prenderó un provvedimento ad esempio, chiameró i vostri genitori, o sarete sospesi."
"La prego, ci scusi" dice federica.
Cocca della prof.
Mentre io me ne sto li, zitto. Senza dire nulla e a guardare negli occhi la professoressa.
"Okay. Ora entrate dentro e non fate casino. Perche poi prenderó davvero dei seri provvedimenti. Per ora vi perdono. Ma se succede un'altra volta..-"
"Ci stavamo solo baciando. Non abbiamo mica rotto qualcosa eh" dico io.
"Shh." Mi dice Federica sottovoce.
"Signorino Marcuzzo, le conviene non parlare perché ho saputo che sta rischiando molto." Io faccio le spallucce e lei continua a guardarmi male.
Ma che cazzo vuole questa?
"Entrate dentro, prima che vi veda qualcuno va."
"Ok." Diciamo io e Federica.
La prendo per mano ed entriamo in classe seguiti dalla professoressa.
Ci sediamo e non parliamo per il resto delle lezioni.
Appena usciamo da scuola saluto con un bacio a stampo a Federica e mi incammino verso casa mia.
Sento qualcuno tirarmi per un braccio da farmi girare.
"Ma chi cazzo è?" Dico io incazzato.
"Sorpresa!" Vedo Gabriele.
"Che cazzo vuoi da me?"
"Stai attento a come parli! Ho visto che ti sei riappacificato con la tua amica. Pessima mossa amico"
"Ma stai zitto va."
"Io ti ripeto che se non la lasci; te la porteró via.
"Non me ne frega un cazzo di quello che farai. Federica rimane come me e sarà sempre mia. Non la dovete toccare."
"Bene Riccardo, vedo che non hai intenzione di lasciarla, bene. Avrai presto mie notizie"
Mi avvicino a lui e lo afferro per il colletto della maglia e lo alzo.
"Sentiamo che vuoi fare?"
"Mettimi giú. Che finirai in seri quai senno."
"Ah. Perche io giustamente ho paura di te."
"Riccardo lasciami o giuro che faró del male a Federica."
Lo lascio andare e lo spingo a terra.
"Vattene va."
"Ci vediamo presto caro amico."
"Vedremo. Giuro che se la tocchi, vengo la da te e ti ammazzo!" Strillo.
Mi giro e continuo a camminare verso casa mia. Quando mi ricordo che Fede deve studiare, quindi, cambio direzione e mi dirigo a casa sua.
Suono al campanello e viene ad aprirmi Lorenzo.
Ah è vero che c'è anche lui.
Solo che ora è strano. Ha tutti i capelli scompigliati.... bah. Si sarà appena alzato... probabile.
Federica scende e mi lancia uno aguardo suicida.
"Ti avevo detto che avrei dovuto studiaree." Dice lei esasperata.
"Io ti avrei detto che sarei passato." Dico e le sorrido.
Lorenzo mi continua a fissare, poi mi fa passare per entrare e va a sedersi davanti alla televisione, come se noi non ci fossimo.
Lui si gira dalla direzione di Fede e si scambiano uno sguardo imbarazzante.
Ma che sarà successo?
Booh.
Continuo a pensare a cosa potrebbe essere successo fino a quando Fede mi trascina su per le scale in camera sua.
Entriamo e mi fa sedere sul letto, mentre lei si siede sulla scrivania a gambe incrociate che comincia a ripetermi inglese.
Io la ascolto. È molto brava. Ha una pronuncia perfetta.
Capisco perfettamente quello che dice.
"Wow. Vorrei che fossi tu la mia insegnante. Imparerei molte cose all'istante"
"Scemoo. Smettila!" Dice tutta rossa tirandomi una penna.
"Ora che hai studiato e me lo hai ripetuto perfettamente, ci guardiamo un film?"
"Okayyyy" dice fiondandosi tra le mie braccia e facendo partire il film.
La guardo per tutto il tempo, fino a quando sento le palpebre pesanti e mi addormento.
Pov's Fede
Torno a casa e butto lo zaino nell'ingresso seguita da Lorenzo che per il resto del ritorno continuava o a farmi inciampare o a mettere la gambe in mezzo alle mie.
Questo ragazzo mi porterà al manicomio. Lo sento.
Vado in cucina e cominciamo a mangiare. Tra di noi cala un silenzio tombale.
Appena finito di mangiare lavo i piatti. Dopo averli riposti nei loro rispettivi mobili, sento prendermi i fianchi.
Mi giro di scatto e vedo Lorenzo che si avvicina sempre piú alle mie labbra.
"Ma che cazzo fai? Levati!" Strillo io.
"Shh." Dice premendo le sue labbra sulle mie.
Mi prende in braccio e per non cadere, lego le mie gambe attorno ai suoi fianchi. Cerco di staccarmi, ma lui continua a baciarmi. Sono obbligata a sentire la sua lingua scorrere sulla mia.
Lui si spinge contro di me e continua ad accarezzarmi il culo.
Lo vorrei uccidere, ma non lo faccio.
Infondo infondo bacia bene, ma appena si stacca mi sentirà.
Sentiamo il telefono squillare e finalmente Lorenzo si stacca.
Si stacca da me e va a rispondere. Ma richiude subito dicendomi che saranno stati i ragazzini che fanno scherzi.
Io sono ancora seduta sul mobile della cucina traumatizzata.
Lui mi apre le gambe e si piazza in mezzo.
"Dove eravamo rimasti?" Dice annullando di nuovo la distanza tra noi.
Io metto una mano sulla sua bocca.
"Non siamo rimasti a niente. Ora levati di dosso."
"Io pensavo..."
"Pensavi troppo. Io sto con Riccardo. E nulla o nessuno me lo potrà impedire, okay?"
"Okay. Capito." Dice allontanandosi da me.
Lo avró ferito, ma non potevo lasciare che mi baciasse di nuovo.
Io sto con Riccardo. Ed è la verità.
Nessuno ci potrà separare. Ne abbiamo passate tante insieme.
E ora nessuno si deve mettere tra di noi e farci litigare. Perche io lo amo infondo. E non lo vorrei mai lasciare.
Vorrei che fosse mio per il resto dell'eternità. Ma è chiaro che questa cosa non potrà succedere. Ma ora non ci voglio pensare... voglo pensare al presente.
Scendo dal mobile e mi dirigo su per le scale in camera mia.
Dieci minuti dopo, sento il campanello di casa suonare e subito dopo la voce di Riccardo. Cosí scendo e me lo ritrovo davanti.
All'inizio vorrei insultarlo per essere venuto quando sapeva perfettamente che avrei dovuto studiare. Ma subito dopo lo trascino in camera mia e gli comincio a ripetere la parte che dovevo studiare in inglese.
Poco dopo avergli ripetuto, ci stendiamo sul letto e dopo neanche una decina di minuti, Riccardo si addormenta tra le mie braccia e lo stesso io.SPAZIO AUTRICE
CIAO ABITANTI TERRESTRI.
MI SPIACE PER NON AVER POSTATO PRIMA E ANCHE PER L'ORA. MA HO FATTO UN CAPITOLO UN POCO PIÚ LUNGO. EH NIENTE.
AL PROSSIMO CAPITOLO!
ALL THE LOVE ONLYFUCKKKK 💎
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SCUSA MA NON RESISTO #Wattys2017
FanfictionÈ il terzo anno di liceo linguistico. Federica con i suoi migliori amici Shady, Mike e Vittoria, sono pronti per affrontare questo nuovo anno di scuola. Solo che stavolta il professore coordinatore della classe la fa sedere accanto a Riccardo Marcuz...