Tre settimane. Erano passate tre settimane dalla cena con il padre di Matthew e praticamente non l'avevo più rivisto.
Io l'avevo evitato come la peste e lui... Beh, lui aveva fatto lo stesso. In casa nostra non aveva più messo piede e se ci incrociavamo nei corridoi dell'Università o mi faceva un piccolo cenno col capo oppure faceva finta di non essersi accorto di me.
Tutto questo non mi disturbava, tra due settimane sarebbero iniziati gli esami di metà semestre e poi finalmente le dovute vacanze di natale. Non vedevo l'ora di potermi rilassare e dormire."Ehi muso lungo", mi girai di scatto sentendo la voce della mia amica.
"Ciao Viky", la salutai con un sorriso.
"Sembri giù ultimamente, è successo qualcosa?", mi chiese con un cipiglio in fronte.
"No, probabilmente sono solo un po' stressata per gli esami", mormorai con un profondo sospiro.
In realtà gli esami non mi preoccupavano tanto, stavo studiando molto, ma non era un peso per me. Ed era vero, ultimamente ero un po' giù di morale, ma non sapevo neanche io il perché.
"So cosa fare per eliminare un po' di stress", mi rispose Viky con un sorrisetto furbo.
"Ovvero?", chiesi con la preoccupazione nella voce.
"Andiamo a una festa stasera", disse alzando un pugno in aria.
"Non credo sia il caso, devo studiare, ricordi?",
"Non mi interessa e di sicuro non studierai di notte. Saró a casa tua verso le cinque, per accertarmi che non ti chiuderai in casa con indosso il tuo pigiama rosa", concluse con un occhiolino, per poi girarsi e sparire tra la folla di ragazzi che riempivano l'università.Quando uscii dal bagno, dopo essermi fatta una doccia, trovai Viky spiaggiata sul mio letto.
"Sì, sono un po' in anticipo", disse alzando appena la testa per guardarmi, per poi tornare nella sua posizione iniziale.
"Ma volevo accertarmi che non mi bidonassi".
"Lo sai che non lo avrei mai fatto", mormorai e con un profondo sospiro iniziai a vestirmi.
"Ed dice che da quando siete tornati, dopo la cena a casa sua, tu e Matthew avete riniziato a ignorarvi. È per lui che sei sempre così, vero?", disse con un filo di voce e con un tono preoccupato.
Smisi di fare quello che stavo facendo e mi girai per guardarla.
"Lui non c'entra. Sono solo un po' stressata per gli esami, tutto qua". Risposi in tono deciso.
"E ora, dammi una mano a decidere cosa mettere", lei saltó giù dal letto e con un sorriso stampato sul viso si intrufoló nella mia cabina armadio.Una volta vestite e truccate, uscimmo di casa e andammo in un locale per mangiare qualcosa, prima di andare nella discoteca in cui aveva deciso di trascinarmi contro la mia volontà.
"Stiamo aspettando qualcuno?", chiesi alla mia amica, quando il cameriere ci portó verso un tavolo da quattro.
Lei si guardó in torno e un sorriso le si stampó in faccia prima di dire,
"Eccoli, ci siamo tutti", mi girai nella sua direzione e un senso di oppressione si impadronì del mio stomaco nel momento in cui vidi Ed e Matthew venire nella nostra direzione.
Il mio migliore amico corse ad abbracciare la sua ragazza, mentre Matthew rimase in disparte, con la testa china sulle sue mani, mentre si rigirava uno degli anelli che aveva.
La cena fu piuttosto imbarazzante, parlarono principalmente Viky e Ed. Io e Matt partecipammo solo se ci venivano fatte delle domande."Juliet, mi accompagneresti in bagno?", mi chiese all'improvviso Viky, alzandosi dalla propria sedia.
"Emh, certo", mi alzai anche io e la seguii.
"Ok, ora spiegami che succede?", sbottó appena varcammo la porta della toilette.
"Di cosa parli?",
"Lo sai benissimo",
"Scusami, ma non ti seguo", mentii.
"Dici che con Matt è tutto okay e poi oggi non vi siete guardati in faccia nemmeno per sbaglio, mi sta sfuggendo qualcosa?", abbassai lo sguardo verso i miei piedi, non sapendo come spiegare alla mia amica cosa fosse successo tra me e Matthew.
"Parla Juliet", mi ammonì.
"Io... Non lo so Viky. Mentre eravamo a casa di Ed mi ha baciata. E io ho baciato lui. Quindi non so proprio cosa pensare, non so come comportarmi con lui, capito?", mormorai, senza riuscire a guardare in faccia la mia amica.
"Ah. Sul serio? E non mi dici niente?", esclamó lanciando le braccia sopra la testa.
"Ma quindi ti è piaciuto, se l'hai baciato anche tu", mi attaccó, muovendo più volte le sopracciglia, guardando con uno sguardo -secondo lei- di intesa.
"Non ha importanza, non doveva succedere e non accadrà più. Quindi il problema non si pone nemmeno", sentenziai, per poi girarmi e tornare in sala, dove ci stavano aspettando i due ragazzi.La cena proseguì in un silenzio imbarazzante, spezzato solo da qualche tentativo di far conversazione da parte di Viky e Ed. Io e Matthew ci ignorammó, come d'altronde avevamo fatto nelle ultime settimane.
Sbuffai appena entrata nel locale in cui ci aveva portato Viky, mi era passata anche quella poca voglia che avevo di avere contatto sociale. La mia mente era proiettata ai personaggi del romanzo che avevo iniziato a leggere quel pomeriggio e la sola idea che in quel momento sarei potuta essere a casa, sotto le coperte e con il mio libro, mi faceva rimpiangere il momento in cui avevo accettato l'invito della mia amica. Che poi, pensandoci bene, non avevo avuto molta scelta.
Andai a sedermi su uno dei divanetti ai lati della pista da ballo e mi misi ad osservare i miei migliori amici ballare. Loro sì che erano una bella coppia, si vedeva il bene che si volevano. Spostai lo sguardo in tutta la stanza, finché non mi scontrai con lo sguardo di Matthew, seduto su uno degli sgabelli del bar. Distolse subito lo sguardo e ingurgitó il drink che teneva in mano, per poi chiederne subito dopo un altro.
A quel punto andai in bagno, per perdere tempo. Non avrei assistito alla sua sbronza.
Quando tornai ai divanetti, dopo una buona mezz'ora di fila, non trovai più i miei amici sulla pista, così iniziai a perlustrare la sala, per trovarli a lato del bar. Li raggiunsi, sgomitando in mezzo alla folla di corpi sudati, anche se probabilmente avrei fatto meglio a restare dov'ero.
"Non ci posso credere Matt, di nuovo?", stava dicendo Ed, mentre reggeva il corpo traballante del cugino.
"Cosa vuol dire 'di nuovo'?", chiesi corrugando le sopracciglia mentre spostavo lo sguardo dal mio migliore amico al corpo quasi esamine che teneva in piedi.
"È da un po' che questo idiota non fa altro che bere come una spugna", spostai lo sguardo verso Viky, per chiedere una spiegazione, ma lei alzó le spalle, per farmi capire che non aveva la minima idea del perché.
Facemmo appena in tempo ad uscire dal locale, prima che Matthew si piegasse in due, a vomitare tutto quello che aveva nello stomaco, sul marciapiede.
"Grandioso!", esclamai con ironia, alzando gli occhi al cielo, per poi storcere il naso, nel momento in cui l'odore del vomito raggiunse il mio naso.
"Mi dispiace Juliet", farfuglió lui, con tono ancora strascicante a causa dell'alcol.
"Come se ti importasse", mormorai appena, non volendo che mi sentisse.
"Matt, amico, ora vieni a casa con me, così posso tenerti d'occhio. Non ti permetterò di rovinarti per chi sa quale cazzata", esordì Ed, trascinando con se Matthew.
"Noi ti raggiungiamo subito", gli urló Viky, per poi prendermi per il polso e trascinarmi con se.
"So camminare da sola, grazie", mormorai scocciata da tutta quella situazione. Sarebbe stata una lunga nottata.-
Ecco il nuovo capitolo! Vogliate scusarmi per l'estremo ritardo, ma quest'estate è stata più movimentata del previsto e il tempo di scrivere è scarseggiato.
Volevo ringraziare tutti i lettori, perché la storia ha raggiunto più di 1000 visualizzazioni!
Spero che vi piaccia anche il nuovo capitolo!
Grazie ancora per tutto!
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A Stolen Kiss
Romance"Quindi è così che passi le tue serate? complimenti, il tuo status di asociale ha scalato le vette del successo". Mi girai di scatto al suono di quella voce e i miei occhi si persero in un immenso blu mare, ma nel realizzare chi fosse la persona che...