Domande irrisolte, misteri rimasti in sospeso e trame sbucate dal nulla?
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In una nuovissima veste, ripercorriamo la scoperta dell'identità di Charles DiLaurentis, il suo omicidio e la storia di A.D., come non li avete mai visti e con le risposte ai...
Perché Wren ha autorizzato Cece ad entrare nel Radley?
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- Non potevo fidarmi di nessuno dopo Bethany. - Charles appoggiò l'orsacchiotto dov'era prima. Alison, nel frattempo, si era seduta sul lettino. - Così ho trovato un modo per allontanarmi dal Radley, senza mai andarmene.
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- Toc, toc! - sentì quella voce e la riconobbi subito. Aveva interrotto il mio studio, ma non potevo non distrarmi un attimo per salutarla.
- Mamma, - feci io, girandomi verso di lei. Erano giorni che mi impegnavo sempre di più, con la testa sopra i libri. Essere un dottore è quello che ho sempre desiderato, sempre. - Ciao!
Mi abbracciò forte. Ogni volta che la vedevo, volevo che quegli attimi non finissero mai. Il suo profumo alla vaniglia profumava la stanza e rendeva tutto meno difficile e più sopportabile.
- Ho delle notizie fantastiche. - mi disse, subito dopo aver sciolto l'abbraccio.
- Mi lasciano uscire? - chiesi, quasi aspettandomi un miracolo.
- Beh, più o meno... - mi rispose, prima di sedersi al mio letto, e dare una pacca alle lenzuola, per invitarmi a sedermi con lei.
- O sono rinchiuso qui, o non lo sono. - dissi, deluso. Mi appoggiai accanto a lei. - Non c'è un "più o meno" nell'essere un paziente al Radley.
- La commissione ti ha accordato il permesso di frequentare il corso alla Hopkins. - srotolò quelle parole abbastanza velocemente da farmi sobbalzare.
- Alla Hopkins, in Maryland? Come ci sei riuscita? - fu la prima domanda che mi passò per la testa. - Come...
- Tu ci sei riuscito, Charles, - mi disse lei, accarezzandomi il viso. - mostrando quanto sei intelligente.
Non sono mai stato un tipo dal pianto facile, ma quella notizia mi emozionò. Non puoi immaginare quanto sia stato meraviglioso realizzare che sarei potuto uscire dall'ospedale. Era un sollievo immenso.
- Dai, non piangere. - mi sussurrò, asciugandomi gli occhi, prima di darmi un piccolo bacio sulla fronte. - Sono tanto orgogliosa di te.
- Lo sai che in realtà noi due ci siamo davvero incontrati? - fece Charles ad Alison, interrompendo il racconto. - Parlare della mamma me lo ha fatto subito ricordare.
- Cosa?
- Ti ricordi di Cece Drake? - lui riprese a camminare per la cella. - Beh, lei non è esattamente la persona che tu pensi che sia.
Alison aggrottò le sopracciglia.
- Credo che dovresti pensare al giorno in cui siete partiti a Cape May. Ti aiuterebbe.
