Una spedizione con sorpresa -04-

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POV ESTERNO (EREN)

Mezzogiorno. Ore 12:00. Tutto l'esercito era schierato davanti al portone del distretto di Trost, una volta usciti di lì solo 100 km li avrebbero separati dal Wall Maria. Ogni soldato aveva un cavallo, alcuni di loro trasportavano le provviste per il viaggio grazie all'uso di una carriola legata all'equino. Si erano disposti con la formazione utilizzata  per contrastare  Annie, Eren si trovava nella retroguardia, scortato dal capitano Levi e da Hanji Zoe, il caposquadra. Erwin si trovava davanti a loro tre, quasi al centro dello schieramento, da quella posizione avrebbe potuto coordinare la maggior parte dei soldati. Le due estremità dell'ala sinistra erano occupate rispettivamente da Armin e Jean per quanto riguarda il fronte, mentre  in fondo vi erano  Connie e Historia. Infine le due estremità dell'ala destra erano affidate a un tranquillo Shawn e a una Mikasa preoccupata, loro dovevano proteggere il davanti, facendo chiudere tutto a Sasha e ad un altro cadetto. Eren era pronto, questa volta nessuno sarebbe andato all'altro mondo per colpa sua, lui non doveva essere protetto da nessuno e quindi poteva intervenire in caso di necessità. Sapeva la posizione di ogni suo compagno, se avesse visto qualche fumogeno di troppo sarebbe corso in suo aiuto. Levi voleva rendere sicuri i primi 35 km ripulendo la zona circostante dai giganti, così da poter continuare indisturbati la prossima volta. Inoltre aveva ordinato di non correre coi cavalli, facendo ciò avrebbero potuto saltare qualche gigante, cosa che non rientrava nei piani. Questa sarebbe stata anche un'occasione perfetta per verificare l'abilità delle nuove reclute. I preparativi erano terminati, il comandante avrebbe sparato un fumogeno appena aperte le porte. Quando l'enorme muro di pietra fu alzato Erwin diede inizio alla spedizione ed insieme a tutti i soldati uscì dal distretto di Trost. Eren era attaccato ai due superiori, con lo sguardo controllava gli altri soldati, sembravano preoccupati, "Probabilmente è la prima volta che escono dalle mura" pensò il ragazzo. I primi kilometri furono abbastanza tranquilli, ancora nessuno aveva incontrato dei giganti. All'improvviso 3 fumogeni rossi comparvero in cielo, provenivano dall'ala sinistra, "Armin..." disse Eren a bassa voce, stava già per mordersi la mano quando Levi lo interruppe:"Eren sono solo 3 giganti, non rovinare la formazione, ti ho già detto che puoi trasformarti solo se ci sono più di 5 giganti, fidati di Armin, avrà un piano..", Eren sapeva cosa era successo quando aveva riposto fiducia in qualcuno, quel qualcuno era poi morto per colpa sua, "Ma stiamo parlando di Armin, è molto intelligente, saprà cosa fare" pensò il castano, "oggi lui avrebbe dovuto dimostrare di potercela fare da solo, contando solo sulle sue forze" aggiunse.

POV ESTERNO (ARMIN)

"Tre giganti ad ore 9" disse Jean, i soldati erano già pronti ad utilizzare il movimento tridimensionale ma Armin li fermò:"Fermi! Siamo in campo aperto, il movimento tridimensionale è rischioso, solo persone esperte possono adoperarlo in questo ambiente così spoglio", "Cosa consigli di fare Armin?" chiese Jean, tutte le reclute si voltarono verso di lui, il biondo sentiva la pressione  farsi più forte, "Fatemi pensare" disse, poi continuò:"Quelli sono un classe 4 metri, un classe 7 metri e un classe 5 metri, per batterli basterebbe farli cadere, potremmo legare una corda robusta a quei due alberi laggiù, se i giganti ci inciampassero sopra sarebbe facile ucciderli", "Ottima idea!" esclamò Jean,i giganti si stavano avvicinando, avrebbero dovuto fare in fretta. Presero delle corde in metallo e le legarono attorno ai due alberi, Armin si offrì come unica esca, se il piano  fallisse sarebbe morto solo lui e gli altri avrebbero avuto il tempo di scappare. "Da quando sono così coraggioso?" si chiese il ragazzo, forse quel decimo posto lo aveva esaltato, dandogli fiducia in se stesso. Andò incontro alle loro prede, anche se tecnicamente era lui la preda, ma lo sarebbe stato per poco, appena videro quella testa bionda i giganti iniziarono a correre nella sua direzione. Armin fece dietrofront e galoppò  verso i due alberi, appena arrivato saltò col cavallo la corda mentre i tre giganti persero l'equilibrio e caddero sul terreno, a quel punto 3 soldati tagliarono la collottola con estrema facilità, il suo piano era riuscito. "ottimo piano Armin" disse Jean, "Grazie Jean, era un pò rischioso ma dovevo provare". Il biondo si sentì orgoglio in quel momento, aveva guidato un'operazione delicata con estrema lucidità e nessuno era morto, forse Eren aveva ragione, forse i suoi piani erano davvero geniali. Sparò un fumogeno blu, segno che stavano tutti bene. Vennero raggiunti dal resto dell'ala, fermandosi avevano rotto la formazione. Si rimisero in viaggio con una velocità maggiore rispetto agli altri, così da ritornare in posizione. Oggi Armin avrebbe guidato l'ala sinistra, e con lui a quanto pare non sarebbe morto nessuno.

Freddo come il ghiaccio, freddo come Froste {Eremika}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora