Incontri inaspettati -06-

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POV ESTERNO (EREN)

Erano le 7 del mattino quando il castano si svegliò. Diede un'occhiata in giro e notò gli altri letti vuoti, "Devono essere già usciti" pensò Eren. Approfittò della finestra aperta per affacciarsi, c'era poca luce che illuminava fiocamente i dintorni, "Come cavolo si fa a vivere in questo posto con questa scarsa visibilità, si vede proprio che siamo a Nord" affermò il ragazzo, appena pronunciò queste parole qualcuno da sotto lo richiamò, "Eren, dai scendi giù dobbiamo andare", riconobbe subito quella voce, era quella di Armin, abbassò lo sguardo e vide il biondo insieme a Mikasa e Shawn, questo ultimo un pò più lontano dagli altri due, Eren non ci fece caso e obbedì all'ordine dell'amico. Appena raggiunto il gruppo diede il buongiorno a tutti e insieme si avviarono verso il campo d'allenamento, anche se non sapeva quale. A quanto pare mentre dormiva era passato Levi e aveva dato istruzioni a tutti riguardo la nuova zona di esercitazione, o almeno è questo che gli disse Armin mentre camminavano verso una direzione estranea al castano. Durante il cammino il ragazzo parlò la maggior parte del tempo col biondo, Mikasa era accanto a loro e ascoltava in silenzio, mentre Shawn stava poco più dietro di loro, lo sguardo del tutor veniva rivolto verso il basso, era impossibile dunque decifrare la sua espressione e capire cosa avesse. Sempre a detta di Armin erano prossimi alla famosa zona d'allenamento, Eren poteva già scorgere in lontananza qualche soldato del suo plotone, più vicino allo sguardo del ragazzo vi erano invece due individui, tutti e due poggiati sul tronco di un albero oramai morto da tempo. Appena entrati nel loro raggio visivo la coppia si posizionò davanti al gruppo, ora si potevano vedere chiaramente chi erano, uno era un ragazzo biondo,alto, con dei capelli rasati alla militare, portava degli occhiali da sole (inutili in un luogo come questo) e una medaglietta d'oro, il suo corpo abbronzato e la sua massa muscolare lo facevano sembrare un vero e proprio armadio. L'altra invece era una ragazza bionda, alta più o meno quanto noi, i capelli lunghi erano raccolti in una coda di cavallo altrettanto lunga, i suoi occhi verde acqua erano magnetici, possedeva una carnagione molto chiara ed era quasi una donna data la sua prosperità. Tutti questi accorgimenti vennero fatti in pochissimi secondi, il castano stava per parlare ma venne scaraventato a terra insieme ad Armin, mentre Mikasa rimase dove era senza nessuna fatica, la coppia era diretta verso Shawn. "l'armadio" si fermò non appena ebbe raggiunto il ragazzo, mentre la sua compagna fece un balzò e abbraccio Froste in una stretta mortale. Eren si rialzò e insieme alla corvina e al biondo andarono a vedere che cosa stessere facendo quei tre. "Da quanto tempo Shawn, mi sei mancato così tanto!" urlò la bionda, mentre il tipo con gli occhiali da sole si limitò a dire:"Ti abbiamo trovato ghiacciolo". I due nuovi arrivati sembravano felici, l'unico triste era proprio il diretto interessato di quella conversazione, Shawn, "Sembra più preoccupato che felice" pensò il castano. "CHE CAVOLO CI FATE QUI! Vi avevo detto già che non volevo avere a che fare con voi, sparite vi prego... se rimanete creerete soltanto guai. Prima di andarvene presentatevi almeno", la coppia si girò verso il trio con fare interrogativo, poi la loro espressione cambiò in disprezzo, il biondo parlò per primo:"Ah questi sono i tuoi nuovi amichetti Froste? Va bene se proprio insisti allora... Io sono Joltar, siate onorati di sapere il mio nome mentre lei è..." "Io sono Uthys... ciao" concluse freddamente la ragazza per poi ritornare a stritolare il tutor di Eren. Successivamente Il castano insieme ai suoi amici si presentarono uno alla volta "Ehi Froste vogliamo proprio unirci alla vostra armata, quello è il vostro campo? Portaci dal vostro capitano e senza fare storie" ordinò Joltar con autorità, "Voi siete pazzi... ma non mi rimane altra scelta" disse Shawn a bassa voce, visibilmente preoccupato e soffocato dalla stretta dalla bionda, "Ma che è la tua ragazza?" chiese Armin senza pensarci troppo, il ragazzo urlò un "NO" secco, al contrartio di Uthys che fece vari accenni con la testa. Tutto il gruppo giunse al campo, Froste indicò la strada per l'ufficio di Levi ai suoi due amici e poi si unì al trio, "Questo non va bene... non va per niente bene" sussurrò a se stesso il tutor, "Perchè sei preoccupato Shawn? Non sono tuoi amici?" chiese Mikasa in modo sospettoso, "Be amici è una parola grossa da come ho potuto vedere ieri...ma si li conosco, forse devo essere meno paranoico" rispose il ragazzo concludendo il discorso con uno dei suoi soliti sorrisi abbozzati. Una volta effetuata la solita routine di allenamenti i quattro andarono verso la sala pranzo, ad interrompere il loro tragitto fù nuovamente la visione di quei due, si stavano nuovamente avvicinando, "Devono essere tornati dall'ufficio del capitano" pensò Eren, questa volta fu Froste ad andare incontro a loro con passo veloce. Sebbene non fossero vicini Mikasa Armin e il castano poterono udire la maggior parte della conversazione, "Il tuo capitano è una vera palla al piede lo sai? Non ci ha permesso di entrare perchè (parole non udibili) , non capisco quindi perchè abbiano preso solo te!" disse Joltar, Uthys invece era solo un pò abbattuta ma non partecipò alla conversazione, il tutor rispose con un alto tono di voce, cosa rara da sentire:" So perchè siete venuti qui, e forse anche (parole non udibili) per questo vi ha cacciato, se volte fare quello che penso io dovrete prima passare su di me!", "Ah quindi non lo farai... va bene, come vuoi tu, aspetta e vedrai Shawn Froste", detto questo una bufera di neve ricoprì i tre ragazzi, alla fine di quella piccola tempesta la coppia era scomparsa senza lasciare traccia. Eren si avvicinò in fretta e furia a Shawn e gli chiese:"Cosa hanno intenzione di fare? Perchè volevano te? E perchè Levi li avrebbe respinti?Sembrava Serio Joltar mentre parlava", il coetaneo allora rispose in maniera frettolosa:"Gli ha cacciati perchè erano deboli, credo... e per il resto tranquillo Joltar è uno che parla molto... semplicemente volevano che restassi qui nella mia città Natale con loro, ma io non voglio, semplice", "Sarà... ma a me pare esagerato" concluse il castano. Arrivati alla sala pranzo e consumato il loro pasto caldo i quattro si avviarono verso l'uscita ma Levi chiese l'attenzione di tutti per far recepire il messaggio del comandante Erwin, appena raggiunto il silenzio l'uomo si alzò in piedi ed iniziò a parlare:"Soldati, ci è stato appena rivelato un problema presente in questo distretto, è avvenuto appena qualche minuto fa, un buco nelle mura ha permesso ad alcuni giganti di entrare, il corpo di Hokkaido ci ha chiesto assistenza, quindi entreremo in azione subito, voglio attuare un piano simile a quello applicato durante la catastrofe del Wall Rose, Jaeger quindi prenderà le macerie di alcune case per tappare il buco, gli altri dovranno dare assistenza affinchè possa agire indisturbato." detto questo iniziarono a partire i vari schiamazzi dei soldati, Eren invece era concentratissimo, sarebbe stata un'altra missione importante e tutti contavano su di lui. Sistemata fuori l'organizzazione dell'esercito Levi diede l'ordine ad Eren di trasformarsi e di andare dritto al distretto, il resto del plotone lo avrebbe raggiunto di lì a poco. Prima di andare il castano avvertì Armin e Shawn di fare attenzione, poi si spostò su Mikasa, gli mise due mani sulle spalle, la guardò dritto negli occhi e disse:"Vedi di non ridurti come l'ultima votla, se parte il panico generale mettiti sopra le mura, io ti raggiungerò subito", la corvina arrossì appena e concluse la discussione con un "Lo stesso vale per te". Eren si trasformò in gigante e partì verso Hokkaido, "Andiamo ad ammazzare un pò di giganti" pensò entusiasta.

Freddo come il ghiaccio, freddo come Froste {Eremika}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora