Considerando la grande delusione...

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Data dalla morte del personaggio di Ale.

Mi sento in dovere di fare delle precisazioni, cioè esprimere i miei pensieri in merito.

Vero è che il suo personaggio è morto, ma diciamo che per me è come se fosse morto quando ha abbandonato la figlia o addirittura morto con la fine del quarto libro perché lo ritroviamo invecchiato.

Nella mia testa è come se l'Alessio Ferro dei precedenti quattro libri e questo fossero due persone diverse, si sono trasformati in due persone diverse.

Infatti ho scritto l'ultimo capitolo in uno stato di estraneazione totale.

Il mio consiglio è di non mischiare i due personaggi, sebbene siano la stessa persona.

Perchè l'uno è il ragazzo di cui innamorarsi pieno di vita, mentre l'altro per me alla fine è stato un personaggio secondario, un uomo di mezza età infettato da una routine, era un personaggio che non aveva più niente da darmi.

Come "padre"... Cioè, mi spiego meglio, già mi ha deluso quando ha abbandonato la famiglia per "capriccio" , e sapete che i libri non li pianifico fino in fondo perchè tanto non finiscono mai come li avevo pensati all' inizio.

Infatti qui avrebbero dovuto essere stati tutti felici e contenti, per l'arrivo delle nipoti e chiudere il cerchio con Adam.

Ovvero, una parte di Sharon inequivocabilmente si intreccia ad Adam per mezzo dei figli.

Infatti Kayne dice, noi siamo il conto in sospeso che i nostri genitori si sono lasciati alle spalle.

Ma la realtà è che ho pensato che non ci sarebbe stato niente di più artificiale e la favola l'abbiamo avuta con i quattro libri precedenti.

Ho cercato di pensare a tutto il contorno, cioè a ciò che ad Ale stava intorno, una famiglia da mulino bianco, tutto che va sempre bene, la stessa moglie da 25 anni, ma poi tutto cambia, la madre muore, la figlia è incinta e lui in un certo senso forse avrebbe bisogno di sentire di valere la pena.

Che lui ne vale la pena.

Vedetela un po' così... Ho intenzione di spiegarvi i messaggi che si nascondono dietro questo libro...

Adam ha perdonato anni di tradimenti, di comportamenti orrendi, quindi in una famiglia sfasciata forse c'è più del buono che in una da favola, perchè Sharon non ha perdonato il marito, per un solo errore, e se lo avesse fatto con molta probabilità non sarebbe andata così, ma l'errore più grande di Sharon è stato non lottare, perchè se non lotti, hai già perso in partenza.

Si è limitata a chiudersi nel proprio dolore e non ha lottato, non ha lottato per ciò che era suo.

E l'amore va protetto, va curato.

Alessio dal canto suo è stato sciocco a cercare qualcosa all'infuori di sua moglie (appunto perchè l'ho sentito infettato dalla routine dopo la morte di Ginevra).

È come se inconsapevolmente avessi punito i due personaggi della storia precedente per essersi dati per scontati. 😅

E poi c'è la contrapposizione Veronica / Sharon l'una si è curata fin troppo del marito, gelosa a tal punto da ucciderlo per fare in modo che a lui non passi per la testa di mettersi con la ex (cosa che Adam non avrebbe fatto, ma questi son dettagli) , mentre l'altra se ne è curata forse troppo poco per non rendersi conto che a suo marito stava iniziando a mancare qualcosa.

Probabilmente tutte queste cose non sono riuscita a renderle bene.

Mi dispiace che questo finale vi abbia avvilito.

Il mare negli occhi, un uragano nel cuore. [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora