39. C'è sempre un grano di logica nella pazzia. ♂

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Apro gli occhi di scatto.

“Ma che cazz...”

Sento, una voce che urla di sotto.

«No, no, no!»

Sbatto le palpebre confuso.

Cosa sta succedendo?

Sento un frastuono sulle scale, ma nonostante ciò è come se non riuscissi a carburare.

Sento una morsa gelida che mi prende il piede e mi trascina fuori dalle coperte.

Sbatto la testa e vedo letteralmente le stelle.

Sento un ringhio di rabbia e mi ritrovo le sue mani a meno di dieci centimetri da me.

«No, Ale, no!» urla l'uomo alle sue spalle.

«Fuori da casa mia!» mi ringhia contro, il suo corpo vibra da quanto è arrabbiato.

Se non fosse per il tizio dietro di lui che lo sta trattenendo penso che mi avrebbe già messo le mani addosso.

«Non ti voglio qui, non sei il benvenuto.»

Sollevo lo sguardo oltre di lui e trovo gli occhi di Shay terrorizzati.

Sguscio lontano dal suo raggio di azione e Shay mi scruta dolcemente preoccupata, mentre invece gli occhi di suo padre mi trafiggono.

Lo guardo, il tipo dietro di lui ora non lo tiene più per la t-shirt fradicia, gli blocca le braccia dietro la schiena con forza.

Perchè è fradicio? È stato sotto la pioggia? Ha i capelli incollati alla fronte.

Se Alessio Ferro avesse facoltà di muoversi penso proprio che mi ucciderebbe con le proprie mani.

«Uscite.» ci ordina l'uomo alle sue spalle, penso sia lo stesso che c'era qui ieri sera, ma non ne sono certo, gli ho prestato troppa poca attenzione.

Shay mi prende la mano e suo padre trafigge la nostra stretta con uno sguardo omicida.

Scendiamo le scale e inaspettatamente trovo il soggiorno vuoto, a parte sua madre con la testa china mentre è seduta sul divano, che le succede?

Sento dei passi veloci che scendono le scale e rabbrividisco trovandolo alla fine delle scale.

Sua moglie alza lo sguardo, sta piangendo, Shay si piazza davanti a me.

«Tu osa solo toccarlo...» lo minaccia la figlia.

Lui mi guarda davvero in collera e fa per muovere qualche passo nei miei confronti, ma sempre l'uomo di prima si piazza davanti a lui.

«Ale, calmati.»

«Deve uscire da casa mia.» dice lui in tono grave e mi incenerisce con lo sguardo.

Perchè mi odia così tanto?

L'uomo accanto a lui si volta e ci fa cenno con la testa.

Il mare negli occhi, un uragano nel cuore. [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora