Sunrise (Pescoluse)

158 17 16
                                    

Era passata un'ora da quando Mia era andata via con Davide e Riccardo.
Già mi mancava. Stasera l'avrei rivista di nuovo, ma domani come avrei fatto ha lasciarla andare?
Avrei girato l'Italia in lungo e in largo, come avremmo potuto gestire un'amicizia ha distanza?.
Un' amicizia poi, si amicizia.
I criceti nella mia testa ora mi suggerivano, che quello che avevo provato per lei in queste poche ore che ci siamo conosciuti, non poteva essere solo definita "Amicizia".
Mi piaceva per caso?!
Certo non potevo ignorare I brividi e le emozioni provate, quando per esempio l'avevo stretta in aeroporto, oppure quando sentivo il suo cuore battere contro la mia gabbia toracica, era il più bel suono della terra.
Per non parlare poi di quando si era sentita male, gli avevo perso la ragione.
Sentivo il bisogno di proteggerla, di prendermi cura di lei, nonostante non sapessi quasi nulla sulla sua vita.
Erano le 19:30 ormai. Che fine aveva fatto il mio produttore?.
Sicuramente l'instore non sarebbe terminato prima di mezzanotte.
C'erano ancora migliaia di fan .
Finalmente si fa vivo sul palco Riccardo.
Volevo sapere come stava Mia, avere sue notizie.
"Allora sta bene Mia? Gli manco?".
"Si Riki sta bene, ora sta riposando, ha detto che gli manchi tantissimo e che vuole vederti stasera".
Ora che Riccardo mi aveva detto che stava bene e riposava, il mio cuore si stava finalmente rilassando.
Per tutte queste ore era esploso, batteva ad una velocitá che mi faceva paura, ero stato veramente male. Ora ero molto più tranquillo.
La mezzanotte era arrivata finalmente, ringraziai per l'ultima volta le mie fan, che come sempre erano state molto calorose e dimostravano affetto nei miei confronti.
Arrivato in hotel, corsi subito in camera e appena la vidi il mio cuore inizia ha fare le capriole, mi manca il respiro.
Rimango fermo, sullo stipite della porta, e mi incanto ha guardarla .
Sono immobile, una statua di marmo.
Perdo le parole di fronte a tanta bellezza.
Mia vedendo che non mi muovo da li, e che non dico nulla, mi viene incontro e salta sulle mie braccia.
Io la afferro immediatamente e la stringo ancora più forte.
Non c'è nulla da fare, tra le sue braccia mi sento in paradiso.
Mi sento in pace col mondo e l'universo.
"Sei stupenda Mia".
"Grazie". Era diventata rossa, era bellissima anche così.
Indossava un abito di seta rosso, e le stava da Dio.
"Vado a farmi una doccia veloce e poi usciamo insieme?".
"Si per me va bene. Dove vorresti andare?".
"Non lo so Mia, tu dove proponi di andare?". Le sorrisi. Un sorriso genuino, vero e spontaneo.
"Io vorrei farti vedere Lecce la mia splendida città se vuoi".
Ricambia il sorriso.
Ma quanto è bella?. Ogni volta mi perdo nei suoi occhi verdi.
"Va bene ci sto! A patto che dopo andiamo anche a Pescoluse, ad un locale chiamato Sunrise Beach, un famoso Ristorante e Lounge Bar, che si affaccia ad una meravigliosa vista sulla spiaggia".
"Ah si il Sunrise lo conosco, è molto famoso qui nel Salento, solo che non ci sono mai stata prima".
Intorno al 1:00 siamo saliti sul Van diretti a Lecce.
Mia mi ha fatto vedere praticamente tutti i luoghi, e I posti più importanti della città.
Piazza Mazzini, Piazza Sant'Oronzo, Piazzetta Santa Chiara, giusto per citarne alcuni.
Ero rimasto molto colpito dalla bellezza della città, prima o poi l'avrei portata con me a Milano così potevo fargli conoscere anche la mia di città.
Verso le 2:20 partimmo verso Pescoluse. Una volta arrivati al locale trovammo un botto di gente.
Era anche comprensibile essendo piena estate.
Menomale che avevo optato per un abbigliamento non troppo vistoso e riconoscibile, altrimenti ci sarebbe stato l'assalto, e poi non volevo uscire sui giornali con Mia, doveva essere una cosa fra noi due e basta.
Non doveva intromettersi il mondo dello spettacolo nel nostro rapporto, quelle cose rovinavano tutto.
Prendemmo un tavolo il più appartato possibile, sotto un gazebo.
Ordinammo due cocktail, ad entrambi piaceva il mojito.
Parlammo di tutto e di più.
Mia mi aveva ad esempio rivelato, che il suo nome completo era Mia Rose Stryder.
Questa ragazza dalle mille risorse era nata in Inghilterra a Londra, I suoi genitori si erano conosciuti li.
La notte in cui si conobbero, suo padre doveva rientrare a Lecce, era stato a Londra per una vacanza studio terminata da poco.
Sua madre lavorava in un Bar molto affermato della City, la via di shopping e turismo più famosa e carissima nel cuore di Londra.
Il destino volle che suo padre andasse ha prendere un coffee britannico proprio in quel bar.
E da quel coffee nacque la storia più romantica del secolo.
"Poi sono nata io, e mia Madre per amore di mio Padre, dato che tutta la famiglia da parte di mio padre si trova a Lecce, e anche per il bene del matrimonio ha deciso di trasferirsi a Lecce. È stato un gesto d'amore bellissimo da parte di mia madre, sacrificare la sua vita che era nel cuore di Londra, in nome del loro amore".
"Wow! Non tutti farebbero un gesto d'amore così importante. Tua madre deve essere una persona straordinaria".
"Infatti e la persona più buona che esista".
Parlare con lei era qualcosa di meraviglioso, magari se tutte le persone fossero come Mia, il mondo sarebbe diverso.
Ma tutte le cose belle prima o poi hanno una fine, purtroppo.
Era arrivata l'ora dei saluti, la parte della serata che non volevo arrivasse mai.
Erano le 4 del mattino, e alle 5 sarei dovuto partire per Rende (Cosenza).
Stavo male, non ero pronto ha dirgli addio.
Nemmeno lei a quanto pare..
Pianse tra le mie braccia per non so quanto tempo.
Cercai invano di consolarla, ma con scarsi risultati.
Eravamo a pezzi entrambi.
La strinsi forte, fino ad imprimere quel momento dentro di me, per quando non ci sarebbe stata.







































Il Coraggio di AmareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora