Mi sveglio ed Angela è già qui ad osservarmi in un modo così intenso come se stesse a studiare ogni mio movimento, ogni mia sfumatura.
"Isa, alzati, io so come aiutarti: parliamo io e te di tutto ciò che abbiamo vissuto insieme; questo è l'unico modo per farti comprendere il senso di ciò che stai vivendo."
Quel che è accaduto mi ha marchiato a fuoco l'anima, il cuore e la mente, mi ha trafitto come una spada impregnata di veleno; ma di questo, arriveremo a parlarne successivamente.
"Angela, inizio dal principio, dal nostro primo incontro."
Lei mi accenna uno spicchio di sorriso, mi siedo composto sul mio letto, la schiena dritta, le mani intrecciate alle sue, la porta dei ricordi aperta, le macerie delle mie reminiscenze disposte in ordine per la loro riedificazione.
Nella mia memoria è impressa la mattina di quel primo giorno di scuola, quando venni a conoscenza dell'arrivo di una nuova compagna di classe: era lei, Angela, ragazza dai capelli castano chiaro, pelle mulatta, occhi chiari come il riflesso del sole nel mare nell'ora più calda del giorno; nessuno sapeva il motivo reale per cui decise di effettuare questo trasferimento dalla sua vecchia scuola alla mia.
Il suo atteggiamento freddo, appartato, silenzioso e incomprensibile mi lasciò intuire che fosse una persona con cui sarebbe stato difficile rapportarsi.
Di lei mi colpì immediatamente la sua gestualità, la sua costante voglia di toccarsi i capelli, il suo vizio di afferrare uno dei suoi infiniti maglioni nei suoi palmi pallidi, la sua consuetudine nel chiudere le palpebre lentamente mentre volta lo sguardo; delle volte le bastavano cenni irrilevanti per far esplodere dentro di me un turbamento irrazionale. Rimembro quei tempi in cui rifletteva ad un piccolo specchio, tipico accessorio di gran parte delle donne, che aveva sempre nel suo zaino; richiamo alla memoria la sua abitudine di togliersi l'eyeliner e il rossetto dopo nemmeno un'ora di lezione.
Il suo puro susseguirsi di gesti precisi, ma allo stesso tempo confusi, bastavano per dare vita ad un ciclo di aria calda nel mio stomaco e alimentavano il mio desiderio di averla, un giorno, al mio fianco.
Angela divenne una sfida contro le mie paure, una corsa con i miei dubbi, una battaglia contro i miei timori; il tutto fu, però, reso ancor più complicato dalla delicatezza di quella ragazza utopistica, che la rese vittima di continui attacchi da parte di gradassi, insensibili ad ogni tipo di sfera affettiva, uno dei quali era anche il mio migliore amico Simone, per cui, inizialmente mi ritrovai ad un bivio; la scelta della strada da percorrere mi ha tormentato per un bel po'.
Così, la mia Angela, che allora non era ancora mia, si ritrovò ad essere impotente davanti ad insulti gratuiti giornalieri, a volte causati dal suo modo di vestire alternativo, privo di colori, o per la sua grande dedizione nello studio; era incapace di affrontare questo pigro combattimento che non dava neppure segni di rapida allusione.
Erano quelli i giorni in cui stavo scegliendo la via da affrontare, con la consapevolezza di dover assumermi dei rischi e delle incognite; erano quelli i giorni durante i quali dovevo scegliere se essere una persona giusta o continuare a sporcarmi in quel lago di melma conforme alla malvagità dell'umanità e alla bassezza del nostro uso di sostenere la vita.
L'aggettivo "mia", affiancato al nome di una donna, può avere svariate interpretazioni: secondo il mio pensiero, quando esclamo con gioia il fatto che Angela sia "mia", intendo dire che oramai è parte di me, senza la quale non potrei essere perfetto.
Perché è vero, si può essere perfetti, ma solo in due.
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Teoria della felicità
Aktuelle LiteraturIsaia è un ragazzo ventunenne afflitto da un disturbo depressivo a causa di un evento inizialmente sconosciuto, il quale sarà svelato pagina dopo pagina. Il giovane sarà aiutato dalla sua fidanzata Angela, affinché possa riuscire a ristabilirsi; il...