Non appena mi vede sgrana gli occhi e mi fissa con fare disgustato per qualche secondo per poi rigirare sui tacchi e lasciarmi sola e delusa come solo lui sa fare; quelle iridi azzurro ghiaccio mi trafiggono ogni volta il cuore dell' anima ricordandomi quanto lui mi odi e quanto io continui a provare dei sentimenti ; è inutile negarlo, non riesco a togliermelo dalla testa e forse non ci riuscirò mai. Ho passato quasi 20 anni con lui condividendo ogni cosa e ogni emozione , era come un fratello che non ho mai avuto, anzi, più di un fratello, era il mio compagno di vita.
Mi rialzo da terra e cammino verso la tomba di mia mamma raccogliendo il fiore posato da Milen portandolo al naso e odorandolo; sono le stesse rose che mi portava ogni settimana, quelle che teneva ben coltivate nella sua immensa villa color avorio. Quella tenuta era come la mia seconda casa, ci trascorrevo gran parte dei miei pomeriggi giocando con Milen e andando a cavallo con lui nei boschi vicini, il mio era un bellissimo stallone nero a differenza del suo tutto bianco ma comunque forte e imponente. Nelle giornate invernali invece era solito starcene in casa vicino al camino a giocare ai videogame finché non crescemmo e in quel caso la maggior parte dei pomeriggi erano passati in camera sua a studiare nuove tecniche di autodifesa e combattimento o semplicemente stavamo in camera a fare l'amore.
Era tutto perfetto e ora è tutto un casino.
Recito una preghiera per mia madre e terminata mi dirigo all'esterno del campo santo salendo in auto e tornando a casa nella speranza di non trovare ancora un Konnor Shayn incazzato; non potrei sopportarlo di nuovo dopo tutti gli avvenimenti di oggi.
Parcheggio la mia Range Rover davanti a casa notando l'assenza della sua Audi; sarà uscito in centro con i suoi amici.
Valico l'uscio della mia camera gettando la borsa sul letto e andando a riempire la vasca da bagno nella toilette di fianco alla mia camera; quando l'acqua è abbastanza calda mi immergo e posiziono il MacBook sul bordo sorseggiando un calice di champagne e fumando una sigaretta. Non sono solita a fumare ma quando sono sotto stress una sigaretta non me la può levare nessuno. Inizio a effettuare delle ricerche tra le mail di mio papà nella speranza di trovare qualche indizio in più riguardante la morte di mia madre; dopo tre calici e mezzo trovo un messaggio da parte di un certo Dottor Brown in merito a certe analisi svolte sul cadavere di Victoria. Cerco di accedere al contenuto ma il sistema mi respinge l'operazione sottolineando che quella mail sia vuota; indispettiva chiudo il pc e termino il mio bagno rilassante nella speranza di calarmi gli animi assai agitati......
"Abigail sei pronta ?!" Urla Zoë dal cortile di casa mia. È passata una settimana dalla scoperta dei fatti in merito all'assassinio e a cosa sono giunta ? Al nulla più totale.
"Finisco di mettere le ultime cose in valigia e scendo!" Rispondo alla mia amica impaziente.
Ripongo il beauty nell'apposito spazio e prendo "qualche" spiccio inserendolo nel portafogli di coccodrillo; posso definirmi pronta.
"Alleluia!" Allarga le braccia in segno di vittoria "Dylan non ci aspetta mica per tutto il giorno sai!" Si lamenta la rossa riferendosi al pilota del nostro jet privato. "Coi soldi che prende potrebbe aspettarci anche per un mese!" Rispondo ironica.
Saliamo sul taxi che ci conduce direttamente in aeroporto; una volta arrivate scarichiamo le nostre borse , paghiamo l'autista e ci incamminiamo verso l'aereo.
"Ben arrivate! " saluta Dylan accogliendoci sul mezzo.
È un uomo sulla quarantina , alto e dalla carnagione perennemente abbronzata , con occhi neri e capelli altrettanto scuri. Lui è il nostro pilota sin da quando ero bambina ; tutte le volte che c'era il tramonto o l'alba mi dava il permesso di entrare in cabina e assistere a quella meraviglia della natura. Dylan è uno tra gli amici fidati di mio padre, sempre pronto a dargli una mano; sono state tante le volte in cui lui ci ha portato via da situazioni critiche soprattuto quando gli sbirri hanno fatto irruzione nella nostra vecchia tenuta;avevo 7 anni e quel giorno eravamo sul terrazzo consapevoli che di lì a poco saremmo stati circondati da una miriade di agenti pronti a sparaci una pallottola in fronte. Per fortuna poco prima della loro salita Dylan arrivò in elicottero portandoci in salvo lontano da quel luogo ormai non più nostro.
"Destinazione Cancún giusto ?" Sorride l'uomo accendendo i motori.
"Esattamente Dy" rispondiamo in sincro l'olandese ed io.
"Bel posto per divertirsi ! Andavo sempre con Konnor quando eravamo più giovani! Ah ... bei tempi! " racconta rimembrando la sua gioventù.
Dopo circa un due ore atterriamo in Messico, salutiamo Dylan e prenotiamo un altro taxi che ci porta dritte all'Imperial Hotel che avevamo prenotato.
Una volta arrivate ci lasciamo condurre alla nostra suite dove ci corichiamo immediatamente sul comodo letto stanche del lungo viaggio "sarà una settimana pazzesca Ab" afferma entusiasta Zoë "quando mai non lo sono le nostre vacanze?" Rido in risposta.
"Dai mettiti il costume e scendiamo in spiaggia " mi prende per un braccio sollevandomi dal letto e portandomi in piedi "agli ordini capo" mugolo prendendo il necessario dalla valigia.
Vado in bagno e mi preparo acconciando i capelli in uno chignon e indossando il bikini nero per poi rivestirmi con un vestitino color canarino.
"Pronta" comunico vedendo che la mia amica indossa invece solo una maglietta lunga color pesca.
"Ci siamo scambiate i ruoli eh ?" Ride riferendosi ai nostri abbigliamenti.
"Dai muoviti" ricambio il sorriso spintonandola amichevolmente verso l'uscio e richiudendolo a chiave.
Una volta fuori dall'hotel non ci resta che attraversare una passatoia di legno ed eccoci già giunte alla spiaggia.
"Ci appostiamo vicino agli scogli o preferisci stare al centro della spiaggia ?" Chiede la rossa .
"No gli scogli vanno bene " rispondo incamminandomi verso di essi.
Stendiamo i teli da mare e apriamo l'ombrellone mettendo le nostre borse contenenti i cellulari all'ombra di esso , evitando parzialmente il loro surriscaldamento.
"Allora che mi racconti di nuovo?" Mi chiede sorseggiando un drink offertoci dai responsabili del posto.
Resto in silenzio indecisa se parlarne con qualcuno o no in merito alla faccenda di mamma.
"Solito tran tran " riferisco infine fissando il vuoto.
"Abigail, mi devi dire qualcosa ?"
Non le scappa niente a quella ragazza.
Sospiro rumorosamente e infine sputo il rospo "Zoë ... mia madre , Victoria , non è morta per causa naturale, è stata avvelenata."
La vedo paralizzassi sulla sdraio incapace di pronunciare una parola.
"Oh mio Dio ... sai chi è il responsabile ?" Chiede spaventata.
"No, non lo so ma lo scoprirò, puoi starne certa." Affermo convinta.
"Se hai bisogno d'aiuto io sono qui, sempre." Le sorrido amaramente in segno di gratitudine alzandomi e istigando anche lei a farlo "forza questa è la nostra vacanza e non dobbiamo pensare a nulla se non a divertirci , quindi dai ! Alza il culo e andiamo in acqua ." Ordino scacciando i cattivi pensieri.
Passiamo il pomeriggio tra mille risate e lunghe chiacchierate finché non arriva l'orario di cena.
"È ora di salire in camera per darci una ripulita." Comunico controllando l'orario sull'iPhone e raccogliendo i teli.
Entrambe ci diamo una bella rinfrescata eliminando il sale sulla nostra pelle e sui nostri capelli rendendoli così morbidi e lucidi.
"Stasera disco ?" Domanda Zoë mentre si applica del mascara sui suoi grandi occhi color oceano.
"Ovvio" replico mentre passo la piastra sui capelli.
Ceniamo con un pasto a base di pesce tipico del posto e di facile digestione per nostra fortuna , ripulendo i piatti fino all'ultimo boccone.
"Ci voleva!" Affermo soddisfatta della mangiata.
"Si , ma tanto lo smaltiremo tra qualche minuto." Scuoto il capo alzandomi da tavola e recandomi verso l'ascensore che ci porta al piano prescelto; ci diamo un ultima sistemata per poi scendere immediatamente un altra volta e inoltrarci verso il centro della città.
"White Disco?" Urla Zoë per sovrastare la musica "Ci puoi giurare baby !" Grido ancora più forte.
Paghiamo l'ingresso e andiamo subito al centro della pista dove iniziamo a ballare a ritmo di musica;ad ogni minuto entra sempre più gente rendendo il locale un ammasso di sudore e corpi appiccicosi, decidiamo così di portarci verso i margini della stanza ordinando un drink fresco sedendoci ad un tavolino appena liberatosi. Dopo pochi minuti arrivano i nostri cocktail con tanto di ombrellini e ciliegina decorativa , proprio come nei film "grazie !" ammicca Zoë al cameriere che ricambia maliziosamente sussurrandole qualcosa all'orecchio e facendola ridere. "Avete finito ?" Domando scocciata sentendomi il terzo incomodo.
Il cameriere mugola ancora qualcosa alla mia amica e infine leva le tende lasciandomi libera la visuale del centro della pista la quale mostra un Bryan accorgersi di me e venirmi incontro; merda.
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The American Girl
ActionPianifica.Agisci.Uccidi. Tre parole che rappresentano la base fondamentale per la sopravvivenza di tutti coloro che lavorano per il Boss mafioso Konnor Shayn di Miami. Una storia dove non è sempre il buono ad avere la meglio ; un racconto pieno di r...