Capitolo 3

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L'indomani mi alzo e scendo in cucina insieme a mio padre per la colazione "buongiorno tesoro" mi saluta leggendo un giornale con una tazza di caffè in mano.
"giorno" rispondo sbadigliando mentre mi preparo un bicchiere di spremuta d' arancia carica di vitamina C.
"Papà tu ricordi dove sono le carte d'identità?" Chiedo sorseggiando la mia bevanda .
"Quali delle tante ? " contesta divertito sapendo l'infinito numero di documenti falsi che possediamo.
Abbiamo un intero archivio di attestati , passaporti e certificati che sono tutto tranne che autentici; perché tenere tutto ciò ? Come sempre per motivi lavorativi, ad ogni viaggio corrisponde un nuovo documento per la nostra sicurezza nel non farci rintracciare  e destare sospetti.
"Una a caso" scrollo le spalle terminando la colazione .
"Saranno nel ripostiglio al secondo piano. È là che teniamo tutte le scartoffie "
Continua a leggere il suo quotidiano ma non appena mi accingo ai piani superiori mi ferma dubbioso "a cosa ti serve ? " chiede.
"Voglio iscrivermi alla biblioteca che c'è in centro, quella vicino al ristorante italiano che tanto ami."
In quel locale fanno una pizza che è la fine del mondo, andrei là tutti i giorni se potessi.
"E come mai? Hai già così tanti libri a casa " ripone il giornale e mi fissa con i suoi occhi color nocciola.
"Per distrarmi ogni tanto, e poi perché un po' di cultura non fa mai male." Scruta ogni centimetro del mio volto e poi mi lascia andare alla ricerca dei documenti necessari per l'iscrizione .
"Abigail ! " sento quando sono a metà scala .
"Si?" Mi pongo in ascolto .
"Non metterti in altri guai" si raccomanda.
Continuo la mia salita finché non giungo al piano prescelto e valico l'uscio del ripostiglio ritrovandomi di fronte una marea di carta impolverata; le nostre inservienti hanno il compito di ripulire l'intera abitazione tranne questa stanza a cui è severamente vietato l'accesso. Inizio la mia ricerca tra l'infinita montagna di carta e polvere trovando svariate certificazioni ; una mia laurea in economia e commercio , una in scienze umane , addirittura una in giurisprudenza!! Un riconoscimento presidenziale per mio padre , una patente di guida per me e finalmente le carte di identità . Ho una variante di quattro documenti per poter scegliere; in uno mi chiamo Alice Brown, nella seconda Molly Miller , nella terza Charlotte Jones e nell'ultima Grace Williams.
Decido di prendere la terza escludendo a priori Molly e Alice dato che mi ricordano le stronze che frequentavano la mia scuola , e Grace non mi dice nulla ; Charlotte vince.
Ripongo le altre copie dove le avevo trovate ma per sbaglio urto un mobiletto dove si apre una sorta di cassetto segreto contentante altre carte.
Incuriosita le tiro fuori e vedo che si tratta del certificato di morte di mia madre, quello autentico stavolta.
Inizio a leggere il tutto riscontrando ogni cosa con la realtà ; ora del decesso , caratteristiche fisiche , famigliari ecc finché non giungo alle cause del decesso.
Presenza di As nel sangue.
La mia vecchia conoscenza in chimica riconosce in quell' "As" il simbolo dell arsenico e un brivido mi percorre tutta la spina dorsale; inizio a leggere il tutto rimanendo sempre più sconvolta ad ogni singola parola giungendo alla conclusione che mia madre era stata avvelenata e non avesse avuto nessun tipo di infarto.
Perché mio padre mi ha tenuto sempre nascosto tutto ciò ? Perché l'ha fatto ? Pensava che non l'avrei mai scoperto ? Credeva che sarei stata troppo fragile per affrontare una notizia simile ? Ma la domanda che si ripete maggiormente nella mia testa è da chi diavolo è stata avvelenata ?
Una feroce rabbia si fa largo in me portandomi a tirare un calcio alla porta facendola sbattere contro il muro e rovinandolo. Con l'intero plico di documenti mi dirigo nel salotto dove si è spostato mio padre per guardare il notiziario "che cazzo significa tutto ciò !!?!!?" Urlo sbattendogli le carte sul divano affianco a lui. "Perché non me l'hai mai detto?!? " sono furiosa e niente riuscirà a placare la mia ira per le prossime 48 ore. " Abigail io te ne avrei voluto parlare credimi ! Ma non sapevo da dove iniziare e poi avevamo troppi impegni per discuterne e so che tu non ti saresti data pace finché non avresti trovato il colpevole." Cerca di trovare una serie di scuse inutili ma vanamente. "Troppi impegni ?!? Hai avuto  7 lunghissimi anni per discuterne! Siamo stati un fottuto mese in vacanza e tu mi dici che non hai avuto tempo per dirmi la verità ?!? Tu ne hai avuto fin troppo ma con le tue manie di autocontrollo su tutto e tutti non me ne hai voluto parlare solo perché sapevi benissimo che lo avrei trovato in un modo o nell'altro il bastardo invece che tu! Ebbene sì ! Ora non mi darò tregua finché non lo stanerò e mi assicurerò di eliminarlo dalla faccia della terra ! Con o senza l'aiuto tuo o di qualcun altro! " scarico su di lui tutta la mia collera  " a meno che tu non sappia già chi sia... perché potrebbe darsi che tu lo conosca ma non lo uccida solo perché è tuo cliente ! " ormai non escludo più nulla come ipotesi. "Spero tu stia scherzando! Cosa credi ? che io non sia incazzato?! Credi forse che mi sia arreso ?! Ho passato anni a cercare quel figlio di puttana ! Anni!!! E se per sua sfortuna un giorno mi dovesse capitare tra le mani stai certa che tutte le torture che ho praticato sui miei nemici le farei subire anche a quello stronzo! Quindi vedi di non fare tanto la gradassa adesso solo perché sai la verità ! E vedi anche di portarmi maggiore rispetto la prossima volta e di non urlarmi più in faccia ! Chiaro ??!" Non proferisco parola e mi dirigo verso la mia auto a passo svelto per farmi un giro e far sbollire un po' la rabbia ; decido di andare in spiaggia per starmene tranquilla e un po' da sola senza gente intorno che mi infastidisce , dato l'orario. Una serie di interrogativi circola nella mia testa finendo per farmi venire una forte emicrania e un calo di pressione tale che mi fa svenire sotto il sole.

...

"Ehi svegliati !" Sento una voce e dell'acqua fredda colare sul mio volto seguito da una serie di leggeri schiaffi.
"Ma che cazzo?" Biascico portandomi una mano all tempia cercando di capire che stia accadendo.
"Riesci a vedermi e sentirmi ?" Alzo lo sguardo e vedo un paio di occhi verdi fissare i miei e due forti braccia stringermi le spalle. Questo è veramente troppo per una come me.
Mi alzo di scatto allontanandomi da lui e scrutando maggiormente il suo volto per capire chi sia.
"E tu chi diavolo sei?" Domando scossa.
"Colui che ti ha appena fatta rinvenire, mi chiamo Bryan Cole." Riferisce orgoglioso con un sorriso porgendomi la mano per fare conoscenza ma da brava diffidente che sono la ignoro totalmente finché non la ritira in tasca.
"Tu sei Charlotte giusto ?"
Charlotte ? Ma che sta dicendo...? Ah è vero , deve aver letto la carta di identità. "Si sono Charlotte Jones."
Cosa vuole questo da me ?
"Se non sono troppo indiscreto posso chiederti che ci facevi tutta sola in spiaggia alle 7 e mezzo del mattino?"
Mi isolavo da tutti idiota...
"Facevo una passeggiata quando credo di essere inciampata e aver battuto la testa." Invento al momento.
"Cavolo mi spiace! Ora però stai meglio ?"
Ma dove sono finita ? In un film delle principesse dove gli uomini sono tutti gentili e premurosi?
"Si sto meglio grazie ma ora devo proprio andare!"
Rimanere con Bryan coso qui a parlare è l'ultima delle mie intenzioni così mi alzo e me ne vado.
"Vuoi che ti accompagni ?" Chiede fin troppo gentilmente.
Non ha proprio intenzione di mollarmi questo qui. Cosa crede mi serva ? La badante forse ? È evidente che non mi conosce affatto.
"No ce la faccio benissimo!" Lo dileguo incamminandomi verso la mia auto partendo verso la biblioteca senza lasciargli il tempo di controbattere.

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