Capitolo 9

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Resto a fissare lo schermo del pc incredula a quello che i miei occhi stanno osservando mentre Júlio e Zoë,alzatisi anche loro, chiedono spiegazioni.
Distolgo lentamente lo sguardo con le palpitazioni a mille scrutando i miei compagni che attendono ansiosi delle risposte "che succede Abigail !?" Allarga le braccia Zoë spaventata dal mio comportamento.
"Mosca" commento solo.
"Mosca?" Ripete Júlio "che significa ?" Domanda non avendo ancora afferrato il concetto.
"Mio padre." Sussurro "mio padre è a Mosca e non risponde alle mie chiamate." Deglutisco preoccupata .
"Oh mio Dio." Si porta una mano alle labbra la mia amica.
"In quale zona di Mosca ?" Si informa il brasiliano.
Mi volto e faccio cenno a Gaho di zoommare sulla zona interessata ; tutti teniamo lo sguardo piantato sul monitor riconoscendo immediatamente il luogo dei nostri incubi peggiori, il covo di Iosif.
Iniziamo a sudare freddo e a girovagare senza meta per la stanza non rendendoci forse ancora conto del rischio e del pericolo che mio padre sta correndo ma che dovremo intraprendere anche noi per riportarlo a casa.
"Si vola in Russia allora." Afferma Júlio.
"Non abbiamo scelta ." Sostiene Zoë la sua teoria.
"È una follia." Ricalca Gaho.
"Ma è l'unica ipotesi plausibile ." Sottolineo.
Dobbiamo muoverci e anche alla svelta prima che sia troppo tardi.
"Chiamo mio zio per informarlo dell'accaduto, spero si trovi qui a Miami per poterci aiutare il prima possibile." Raccolgo l'iPhone dal tavolo e digito il numero attendendo in linea per qualche secondo finché il mittente dalla parte opposta accetta la chiamata.
"Abigail ciao ! Da quanto tempo che non ci sentiamo ,come va?" Chiede il fratello di mio padre in modo premuroso.
"Non bene, Konnor è sparito." Lo informo.
"Come sarebbe a dire che è sparito?!" Ripete alzando la voce e agitandosi.
"Doveva partire per la Cina ieri mattina e avvisarmi quando sarebbe arrivato ma niente , non ho ricevuto una singola telefonata così ho deciso di chiamarlo io ma rispondeva sempre la segreteria." Confesso tutto in un fiato.
"Stamattina ho cercato sul computer la sua posizione dei vari apparecchi elettronici che aveva con sé e sono riuscita a rintracciare solo il suo vecchio Nokia, gli altri dispositivi sembrano essere scomparsi con egli stesso." Aggiungo appoggiandomi al muro con la schiena nuda e sudata.
Il silenzio divaga tra me e mio zio Dane chiaramente sconvolto dalla notizia.
"Hai già radunato la squadra ?" Chiede .
"Si sono qui da ieri sera." Rispondo lentamente.
"Molto bene , io arriverò tra 3 ore con uno dei miei uomini migliori che sa come muoversi e conosce bene la zona; sarà il vostro valore aggiunto. Nel frattempo informa tutti i conoscenti fidati di tuo padre affinché possano prestare soccorso anche loro nel momento in cui interverremo; più siamo meglio è. " ordina dalla parte opposta del cellulare che sta iniziando a surriscaldarsi per la durata della telefonata.
"Va bene zio, farò quanto detto ; ci vediamo qui tra qualche ora." Ubbidisco immediatamente ma mentre sto per riattaccare vengo fermata da un'altra sua raccomandazione.
"Ah Abigail , ora sei tu al comando degli affari di Konnor, gestiscili al meglio e stai attenta." Un ulteriore peso si forma sulle mie spalle facendomi sospirare rumorosamente e non appena chiudo la chiamata ricevo una serie di occhiate curiose dai miei amici; mi scosto dal muro portandomi al centro della stanza e inizio ad impartire le istruzioni dettatemi dal mio padrino.
"Dobbiamo contattare tutti i fidati di Konnor presenti nella zona interessata e informali della situazione; parleremo anche con i corrotti presenti nei diversi aeroporti facendoci garantire la libera circolazione dei nostri armamenti senza sottoporci a scomodi controlli."
Impongo ferma e determinata.
"Inoltre Dane introdurrà noi un suo uomo che ci accompagnerà nella missione; voglio la massima collaborazione. Al lavoro ora!"
Tutti prendono posto di fronte ai svariati computer sistemati nella stanza cominciando a cliccare sui nomi delle persone interessate; quanto a me corro in sala armi a controllare che tutto sia in ordine e pronto all' evenienza imminente.
Non riesco ancora a credere che mio padre possa essere prigioniero del suo ex socio nonché migliore amico; il modo in cui le persone ti voltino le spalle è impressionante ma lo sono ancora di più le parole dette in passato che lentamente perdono significato, frasi contenenti promesse e giuramenti che in un istante si infrangono per colpa dell'orgoglio e dell'odio che si viene a creare, anni di fiducia e ricordi che si scoloriscono come una vecchia foto , proprio come una di me e Milen all'età di 10 anni dove fummo sorpresi nel giardino mentre raccoglievamo i fiori dall'aiuola prediletta dalle nostre madri. Attimi di pura felicità che mai nessuno potrà restituirci e che lo scorrere del tempo porterà via con se , logorandoli maggiormente.

....

Tre ore più tardi udiamo il rumore di un autovettura parcheggiare nel mio cortile annunciando l'arrivo di zio Dane; mi affretto ad accoglierlo nella casa e accompagnarlo nella sala computer dove sono presenti gli altri membri del gruppo.
"Buongiorno ragazzi, come immaginerete sono qui per aiutarvi nella missione che vi porterà al salvataggio di mio fratello, prigioniero del russo e dei suoi scagnozzi; prima di arrivare qui mi sono informato su alcuni aspetti tecnici delle missione rilevando un alto livello di sicurezza che circoscrive la tenuta dei Volkov. Non parlo solo di telecamere e sistemi d'allarme high tech ma soprattutto di guardie armate fino ai denti pronte a fare fuoco al minimo vostro passo falso."
Si arresta per qualche istante controllando se tutti gli stiamo prestando attenzione e poi continua il suo discorso preparatorio.
"Ed è per questo che con voi verrà uno dei miei uomini più preparati a questo tipo di spedizione; sa come farvi entrare nel suo covo senza troppe complicazioni ed è ottimo nel combattimento corpo a corpo."
Con un movimento della mano , Dane permette al nostro futuro compagno di effettuare il suo ingresso nella stanza suscitando scalpore in me e Zoë.
"Tu!?!?!" Urlo sbalordita alla vista di Bryan.
"Ciao Charlotte o dovrei forse dire Abigail ?" Sogghigna soddisfatto per aver finalmente conosciuto la mia vera identità.
Lo guardo in cagnesco pronta a scatenare la mia collera contro di lui.
"Scordati di prendere parte a questa missione." Sputo fissandolo ancora più irritata.
"Va bene, vorrà dire che morirete al primo movimento." Espone con nonchalance.
Rido per la sua ignoranza riguardante la nostra bravura ed esperienza "tu non sai con chi hai a che fare " scuoto la testa divertita.
"Oh nemmeno tu tesoro..." aggiunge con un sorriso beffardo.
"Non sono disposta a collaborare con questa persona zio, sono certa che possiamo farne a meno ." Rivolgo l'attenzione a Dane che strabuzza gli occhi per la mia affermazione.
"Negativo nipote, Bryan verrà con voi. Fine della discussione." Impone serio.
Lancio un ultima occhiataccia al biondo che continua a ridere a mie spese per poi tornarmene vicino agli altri e ascoltare le nuove istruzioni comunicate dal fratello di Konnor.
Un fiume di parole riempie la sala e l'attenzione che rivolgo ad esse non è delle migliori; com'è possibile che sia proprio Cole a doverci accompagnare? È solo un montato.
Spero che mio zio non si sia fatto abbindolare dai suoi discorsi eroici ma che abbia potuto testare la sua bravura sul campo.
"È tutto chiaro !?" Chiede Dane ricevendo risposte affermative.
"Abigail ?" Mi richiama notando la mia astensione alla risposta.
"Limpido." Mento disinteressata.
"Benissimo , ora tornate nelle vostre camere e.." ricomincia venendo però interrotto da un computer che inizia a emanare dei segnali acustici che indicano la richiesta di una videochiamata.
"Arriva da Mosca" costata Gaho.
"Accettala" ordino posizionandomi di fronte al monitor.
"Ciao Abigail, da quanto tempo che non ti vedo. Noto con piacere che sei cresciuta." Ghigna Iosif da quello che pare essere il suo studio.
"Che cazzo vuoi stronzo ?!" Strizzo gli occhi e digrigno i denti.
"Non ci si rivolge così ad un adulto cara Abby... qualcuno potrebbe farsi male ..." sento un urlo provenire dall'audio riconoscendo subito la voce di mio padre.
"Papà !!" Grido disperata.
"Cosa vuoi Iosif ? Lascia stare mio padre! " imploro impaurita.
"Oh ecco la parte che aspettavo da tanto. " ride soddisfatto .
"Dunque dato che Konnor è imprigionato qui deduco che ora sia tu a gestire gli affari del tuo genitore , quindi , voglio che tu mi ceda l'intero sistema e in particolare esigo i codici delle testate nucleari che tuo padre detiene nel medio oriente." Esige ostinato.
Non rispondo essendo consapevole di cosa potrebbero causare quelle armi se disposte in mani sbagliate.
"A meno che tu non voglia rivedere Konnor in una bara ..." aggiunge sfidante.
Resto in silenzio per l'ennesima volta prima di "accettare" in via provvisoria.
"Molto bene, hai 3 giorni e dovrai essere tu sola a venire qui. Niente sgarri se vuoi rivedere tuo padre vivo." E con un gesto veloce chiude la chiamata trascinandomi in un buco nero di responsabilità.

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