CANZONE DEL CAPITOLO:
Never Forget You - Zara Larsson"once upon a time you were my
everything, it's clear to see that time
hasn't changed a thing."
(c'eri una volta tu che eri il mio tutto,
è chiaro vedere che il tempo non ha
cambiato niente).----------------
Scendendo dall'aereo, provo un senso di conforto. Sorrido a quella vista famigliare, è come se niente fosse cambiato.
Raccolgo i miei bagagli e mi guardo intorno, sentendomi subito delle braccia avvolgersi a me. Mia mamma mi sta abbracciando mentre è in lacrime e io ricambio l'abbraccio. Vedo le mie amiche tutte a piangere e a sventolarmi la mano in segno di saluto, corro loro incontro e le abbraccio tutte. Era bello essere a casa.
Ci stringiamo tutte e quante nel van di mia madre e iniziamo a parlare riguardo cos'è successo negli anni passati. Ho pagato a tutte dei biglietti aerei per venire in Spagna negli anni passati, ma non ero più tornata in Norvegia da quando me ne sono andata cinque anni fa.
Mia mamma è ancora all'oscuro dei problemi che avevo avuto con la droga o di quello che mi è successo al club. Principalmente perché non legge i giornali né magazine, gli unici che legge sono quelli che le invio con la mia faccia stampata sopra. Non quelli che mi ritraggono per terra incosciente con un uomo sopra di me.
Appena arriviamo a casa, le ragazze si sentono come se fossimo ancora a scuola. Mi sembra troppo strano che adesso hanno tutte un loro appartamento privato e che Noora si sta per sposare. Ciascuna di loro sembrava così cresciuta e matura, è strano come non siamo più adolescenti. Non andiamo più alle feste come era solito fare o no fumiamo più erba nei bagni insieme o partecipare a risse. Tutte hanno un lavoro adesso e si sono già laureate al college.
Ci sediamo in salotto, aggiornandoci sulle nostre vite. Eva è dovuta andare via presto per prendersi cura di Mia, sua figlia di due anni. Eva stava insieme al padre di mia, ma non aveva intenzione di sposarlo al momento. Eva si è laureata con la laurea in moda e sta lavorando come designer, creando una sua nuova linea di vestiti. Sana è un ingegnere architettonico e stava progettando nuovi edifici, ponti et cetera. Noora è terapista e da una mano in un centro per donne e bambini. Vilde è una nutrizionista ed è veramente entusiasta del suo lavoro. Chris è diventata un'insegnante di ginnastica e di salute sempre alla Nissen, dove il precedente è stato licenziato per avere avuto un rapporto sessuale con uno studente. Non mi stupisce.
Ben presto, tutte se ne vanno, tutte tranne Noora che l'indomani avrebbe avuto il giorno libero.
Prendo la mano di Noora, guardando l'anello al suo dito.
«Tu e William, eh?» Dico, sorridendole ampiamente.
«Sì, dopo tutto questo tempo.» (N/A Sempreeee. Ah no, scusate ho sbagliato romanzo.) Risponde sorridente.
«Allora, come sta Chris?» Le chiedo io.
«Sta molto bene, saresti fiera di quello che è diventato.» Sorride, io ricambio il sorriso.
Non potevo credere a quanto mi fosse mancato.
«Con chi è fidanzato?» Domando, molto curiosa.
«Con questa ragazza, Naomi. E' un'investitrice. E' gentile e tutto, ma è noiosa. Molto noiosa.» Risponde, esagerando con il "noiosa".Sento il telefono vibrare.
Chris: Ehi, ho sentito che sei tornata in Norvegia. Va bene se c'incontriamo domani alle 10 per bere un caffè?Sorrido al messaggio, che mi ha fatto perdere un battito.
Sì, assolutamente! Ci sarò. Il bar vicino al negozio di fiori?Ricevo subito una sua risposta:
Non avevo idea di cosa tu stessi parlando all'inizio, quel negozio è stato chiuso qualche anno fa. A domani.Spengo il cellulare.
«Sapevi che il negozio di fiori ha chiuso?» Chiedo tristemente a Noora.
Lei ride: «Be', sì. Quel posto stava già andando in rovina quando eravamo alle superiori.»Dopo poco, andiamo a letto e non faccio altro che pensare all'incontro con Chris di domani.
Il giorno dopo, mi preparo per la colazione, infilandomi una giacca di pelle e dei jeans, ma lascio dormire Noora. Entro nel ristorante e vedo Chris seduto, mentre beve del caffè e guarda il telefono. I suoi occhi slittano verso di me, quando sente la porta aprirsi.
Sorrido e lui si alza dalla sua sedia, per poi stringermi in un abbraccio forte.
«E' passato veramente troppo tempo.»Mangiamo e parliamo delle nostre vite, sono così fiera di quello che sta facendo. Fa quello che gli piace e lavora duro, non potrei essere più felice per lui.
Ordina un mimosa, «ne vuoi uno?» mi chiede.
«No, scusa, non bevo più."» rispondo, mentre mi riaffiora nella mente il ricordo dei quella notte. Non so se Chris sapeva cosa mi fosse successo.
«Allora, com'è la tua ragazza?» Domando, sorseggiando il mio caffè.
«E' fantastica, però è spesso via a causa del suo lavoro.» Risponde, ruotando gli occhi.
«E' una cosa positiva, ha molto successo.» Continuo, finendo il resto del mio caffè. Voglio cambiare argomento, adesso. E l'idea di un drink mi sembrava molto molto allettante.Terminiamo la colazione e decidiamo di passeggiare per la città.
Sentivo uno strano senso di nostalgia farsi sempre più presente.
«Essere ritornata qui, mi fa mancare il fiato, sai?» Dico a Chris e lui sorride.
«Il fatto che tu sia tornata qui con me, mi fa mancare il fiato.» Risponde e gli sorrido, per poi togliere subito lo sguardo.Salve,
Cercherò di pubblicare almeno un capitolo alla settimana. Così da non farvi rimanere troppo tempo senza capitolo, ma non arrivare subito al capitolo a cui la storia si ferma.
Domandina;
Testa o croce?
Baci e abbracci,
valshoechlin.
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Roses » Chris Schistad
Fanfiction"maybe in a few years we'll meet in a coffee shop and start all over again." [forse tra qualche anno c'incontreremo in un bar e ricominceremo tutto da capo]. Sequel di: Try Hard. --- Questa è solo una traduzione della versione originale inglese, all...