Capitolo 8

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CANZONE DEL CAPITOLO:
Umbrella - Rihanna

"though it's raining more than ever,
know that we'll still have each other."
(anche se sta piovendo come non mai,
sappi che abbiamo ancora l'un l'altro.)

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Togliendomi il vestito nero che ho indossato al funerale, sento un brivido di sollievo percorrermi. Ero felice di aver finito con le solite procedure. Chris entra e mi bacia una guancia: «Sono fiero di te.» Dice. Io annuisco e m'infilo dei leggings e una felpa.
«Puoi annullare l'incontro con il wedding planner, per favore?» Gli chiedo, sdraiandomi sul letto.
«Già fatto, immaginavo non te la saresti sentita di uscire stasera.» Risponde, sfilandosi la cravatta e lanciandola nella cesta dei vestiti sporchi.
«Mi dispiace. So che non vedevi l'ora di andarci.» Mi sollevo e, appena si siede sul letto, lo abbraccio.
«Ad essere sincero, dopo aver visto tua mamma così, non voglio proprio fare nulla stasera.» Annuisco e, insieme, ci sdraiamo sul letto, addormentandoci dopo poco.

Mi sveglio e sono circa le diciassette, mi giro per guardare Chris. Gli bacio la fronte e sorrido, spostandogli i capelli dal viso. Decido di preparare la cena e lasciarlo dormire per un po'. Inizio con le lasagne e, dopo poco, sento dei passi avvicinarsi e qualcuno prendermi per i fianchi. Salto leggermente e spingo Chris ridendo.
«Hai bisogno di aiuto?» Domanda e io scuoto la testa: «Puoi andare a sdraiarti se vuoi.» dico sorridendo.
«E' meglio che ti aiuti io, perché sono piuttosto sicuro che non ci vadano gli spaghetti nelle lasagne.» Afferma, prendendo la scatola.
Appoggio la testa tra i palmi delle mani e rido. «Sì, forse mi serve una mano.»

Alla fine, finiamo di preparare la cena sporchi di cibo, dopo aver intrapreso una battaglia col cibo. Inizio a togliermelo dal viso, quando Chris me ne tira dell'altro sulla guancia.
«Stai scherzando?» Rido, cercando di pulirmi nuovamente, ma lui decide di leccarmi la guancia, giusto prima che io finisca di togliermelo.
«Che schifo!» Urlo, spingendolo e ridendo istericamente.
«Sai cosa, non avrei mai immaginato una vita così. Non a venticinque anni.» Mi dice, mentre mi sollevo sull'isola della cucina e mi siedo lì sopra.
«Perché no?» Chiedo.
«Se a venticinque anni mi avessero detto che ti avrei sposato da lì a sei anni e che avrei posseduto un'azienda, non ti avrei mai creduto.» Ride.
«Come pensavi saresti diventato, allora?» Gli sorrido.
«Pensavo sarei diventato come mio padre. Uno che beve troppo e quelle cose lì. Probabilmente a lavorare in un supermercato, forse con una baby mama*» Rido alla sua ultima ipotesi.
«Non diventerai mai così e io sono l'unica baby mama che avrai.» Sorrido, scendendo dall'isola e baciandolo. Ero davvero felice con lui e non ci potevo credere.

(N/A *baby mama è il termine usato quando due persone stanno insieme e hanno uno figlio [o più] ma non sono effettivamente sposati né fidanzati, quindi non devono tenere conto a "obblighi" matrimoniali ad esempio.)

Le lasagne sono pronte, quindi ci sediamo e mangiamo.
«Grazie per esserci stato in quest'ultime settimane, sai, per mia mamma e tutto il resto.» Dico, continuando a mangiare.
«Sai che ci sarò sempre per te. Non importa ciò che succede. — Risponde, baciando la mia mano. — Un amore come il tuo c'è solo una volta nella vita.»

Il giorno seguente, incontriamo i wedding planners e parliamo dei preparativi. Era davvero difficile da organizzare, anche perché mancava solo una settimana al matrimonio di William e Noora e un mese al nostro.
«Molly, sai già chi ti accompagnerà all'altare?» Mi chiede Vilde dolcemente.
«Non ci ho neanche pensato.» Sospiro.
«Stavo pensando che potrei farlo io. — Si propone William. — Ti accompagno all'altare e poi vado di fianco a Chris come testimone.» Gli sorrido.
«È perfetto.» Lo abbraccio.

Chris ed io torniamo a casa e ci addormentiamo non appena tocchiamo il letto.
«Non mi sono mai sentita così stanca.» Spengo la luce e mi accoccolo nella coperta.
«Ultimamente, lo dici spesso.» Osserva, tirando la coperta verso di sé.
«Ultimamente, sono stata emotivamente prosciugata.» Rido, tirandola di nuovo verso di me.
Mi lamento quando sento un click e la luce si riaccende.
«Okay, ti amo... buona notte.» E finalmente rispegne la luce.
«Ti amo anch'io, buona notte.» Rispondo.
«Possiamo prendere un cane?»
«Buona notte, Chris.»

OKAY
non ho aggiornato per molto tempo e mi scuso davvero! Manca un solo capitolo alla fine. Teoricamente non è la fine, però l'autrice non ha più aggiornato quindi per ora anche questo libro sarà in stand by (obv intendo dopo aver pubblicato il nono capitolo).
Ho visto che gente nuova si è aggiunta quindi, benvenuta/o!
Al prossimo aggiornamento!
baci e biscotti,
valshoechlin.

Roses » Chris SchistadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora