Capitolo 9

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John

Quella notte la passai sui libri, lessi quasi interamente il libro sugli incanti di controllo, avevo scoperto numerose cose fantastiche: In sostanza gli incantesimi di controllo sono legati agli elementi naturali, in particolare nella manipolazione di essi .

Tutto questo nei primi livelli , gli alchimisti esperti infatti erano in grado di manipolare persone e cose ! L'idea di creare fuoco e acqua dal nulla ( e gia , la terra e l'aria erno facilmente a disposizione) mi elettrizzava, e l'idea della manipolazione delle persone e delle cose non so , mi faceva sentire particolarmente potente ( non prendetemi per pazzo o sadico , ma avevo subito del bullismo quando ero alle medie , e qualche piccola rivincita non mi sarebbe dispiaciuta).

Nel libro erano spiegate le basi : All'inizio , per richiamare a se gli elementi , era necessario l'utilizzo di un cerchio alchemico del rispettivo elemento , in modo da facilitare l'operazione all'aspirante alchimista.

Trovai un capitolo che spiegava come si potesse amplificare il potere degli elementi attraverso determinati amuleti : Particolari cristalli infusi dell'essenza degli elementi , erano chiamati eternum , ma la loro realizzazione era estremamente complessa fatta di pozioni e pietre particolari , infuse al loro volta in cerchi alchemici astrusi e pieni di ingredienti , per non parlare delle formule !

Decisi che per ora non era il caso, vista la mia scarsa conoscenza nell'ambito e l'impossibilità di operare tali incantesimi.

Optai quindi di tentare uno dei controlli elementali piú semplici : Quello dell'acqua.

Recuperai un gessetto dal laboratorio , e corsi a prendere una vaschetta con dell'acqua ; il cerchio di controllo fortunatamente non era eccessivamente difficile : due linee intrecciate ad elica .

Nonostante la semplicità della cosa venne abbastanza deforme , tanto da rifarlo piú e piú volte finché non fui soddisfatto .

Mi sistemai in piedi al centro del cerchio e poggiai la ciotola con l'acqua sul comodino davanti a me : Ora arrivava il difficile , nel libro dicevano di sgombrare la mente da tutto e di concentrarsi sull'immagine fissa dell'elemento , modellandolo mentalmente per fargli assumere la forma che si desiderava.

Decisi che dovevo fare per forza un tentativo : Cercai di liberare completamente la testa , svuotandola da qualsiasi cosa, focalizzai poi la ciotola d'acqua immaginando che un filo di acqua risalisse lentamente verso l'alto , pronunciai la parola " rihel " ovvero acqua in chissá quale lingua ormai dimenticata . La pronunciai ad alta voce , ma tutto quello che ottenni fu un leggero tremolio sulla statica superfice dell'acqua , beh , é gia qualcosa pensai , ma non mi bastava , volevo vedere quell'acqua che se ne usciva da quella brutta ciotola ! Feci un profondo respiro e riprovai : Questa volta chiusi gli occhi finché non visualizzai la ciotola , quando finalmente ebbi sgombrato la mente aprii gli occhi e stesi i palmi verso l'alto , successe una cosa strana : Era come se si fosse creato un legame tra me e l'acqua , qualcosa di invisibile che peró esisteva , potevo sentirlo distintamente. Immaginai il solito filo d'acqua che saliva e si avvicinava alle mie mani " rihel" pronunciai nuovamente , e, con mio grande stupore notai un fremito sulla superficie del liquido che, molto lentamente ,risalí in un filo d'acqua . Ero entusiasta , ma tutta la felicità che provai in quel momento mi deconcentró , facendo piombare nuovamente l'acqua nella ciotola .

Solo quando mi stesi sul letto mi resi conto di quanto ero effettivamente stanco: ero esausto !

Dopo aver pigramente messo a posto la ciotola e aver cancellato il cerchio feci appena in tempo ad appoggiare la testa sul cuscino , che stavo giá dormendo .

Dormii saporitamente fino a che non cominciai a sentire del solletico alla guancia, aprii gli occhi , e nel giro di 2 secondi realizzai due cose: la prima estremamente positiva , la seconda alquanto imbarazzante .

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