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«Le scosse iniziano a fare seriamente male Jimin...»si massaggiò la mano.
«Vogliamo smettere di giocare?»chiese Jimin.
«Ti prego.»rispose ridendo.
«Vabene»
Misero a posto il gioco in cantina, quando la mamma di Jimin li chiamò per la cena.
«Arriviamo mamma!»urlò di risposta.
«sbrigatevi, che la pasta si fredda!»
«Ti ho detto che stiamo arrivando, calma»
«Andiamo, sennò ci mangia lei»ridacchiò il più piccolo.
Jungkook inciampò, nell'intento di saltare uno scatolone, in un vecchio giocattolo.
Jimin standogli davanti, sentì il suo peso sulla schiena, facendo cadere anche lui.
«Ragazzi tutto bene?Dai forza!»li chiamò nuovamente la signora.
«scusami non volevo caderti addosso, sono inciampato su una macchinina e-»
«Sta più attento.Intesi?»e se ne andò senza rivolgergli altra parola.
Jungkook, ancora a terra, lo guardava sbalordito.
Non capiva come un minuto fa giocava e scherzava insieme a lui, e adesso lo aveva lasciato lì per terra, come tutti gli altri giochi intorno a lui: abbandonato.
Piano piano si rialzò, si spolverò i vestiti, e si diresse verso la sala da pranzo, con gli occhi ancora puntati su Jimin.
«Jungkook?Tutto bene?»gli chiese la mamma di del giovane.
«Eh?Ahum..sì, sto bene.»rispose ancora un pò pensieroso.
«Forza, ti stiamo aspettando a tavola.»
«Arrivo signora»si scusò.
Non capiva se gli stava simpatico o no.
Jimin é un tipo strano, lo sappiamo tutti.
Però a Jungkook interessava.
Jungkook voleva capire cosa aveva, a tutti i costi.
Voleva aiutarlo.
Non sapeva bene nemmeno lui a fare cosa, ma voleva aiutarlo.
Sì sedette a tavola, e da lì, non disse altra parola.

***

La vita di Jimin andava a rallentatore, tutto sempre più lento.
Voleva la sua morte, non aveva nulla da perdere, ed é quello che gli passava per la testa in quell'ultimo periodo.
Ogni giorno scriveva una cosa sbagliata fatta in esso, in un libricino, diciamo una specie di diario dei segreti, ma degli errori.
Sì ritrovò a sfogliare le pagine, rivendendo in molte di esse, lo stesso soggetto.

"Sorridere."
"Socializzare."
"Giocare con Jungkook."
"Giocare con Jungkook."
"Rompere il bracciale regalato da Jungkook."
"Giocare con Jungkook."
"Giocare con Jungkook."
"Giocare con Jungkook."
"Sorridere a Jungkook."
"Piangere."

E così via, per altre ventiquattro pagine.

'Perché mi fai questo effetto.Perché non riesco a ribellarmi.' pensò.

'Ti odio, Jeon Jungkook, smettila.'

Chiuse gli occhi lentamente, in cerca di un po' di calma.
In questo momento era tutto tranne che calmo.
Era agitato, colmo di rabbia, e triste.
«ARGH PERCHÉ!?!»urlò di colpo.
«Jimin stai bene?».
Jungkook si sporse dallo stipite della porta, vedendo che Jimin era tutto rosso.
«Vattene Jungkook.»disse con calma.
«Ma cosa ho-»
«HO DETTO VATTENE!»urlò nuovamente, al povero ragazzo che saltò per la paura.
Il minore andò via alla velocità della luce.
«No..resta Jungkook...»allungò una braccio verso la porta, ma era troppo tardi.
«Junkook....»sussurò.

«Io ho bisogno di te, Jungkook.»

S/A•
Ayo patate ♥
Come state?
Ho scritto la fine di questo capitolo, in viaggio per la Calabria, e adesso che l'ho pubblicato sto per andare a mare :)
Mi fa male la schiena, ma okay.
Come vanno le vacanze a voi?
Scrivetemi in chat, magari facciamo amicizia, dai.
Non mordo mica! :)

-Haneul, xx

→russianroulette❇00jikook [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora