CAPITOLO 4

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Entro in casa dove un profumo di pasta all'uovo e carne alla griglia mi riempie le narici ancora anestetizzate dal forte odore di fumo emanato da Marco. Speriamo che mia mamma non lo senta troppo.

Mi siedo a tavola dove mi saluta Joseph con un tono amichevole di chi ti vuole tutto il bene del mondo. Menomale che esistono ancora persone come lui. Non so proprio come farei a sopravvivere da sola con Harry.

Mia madre, intenta a girare l'acqua con la pasta dentro, mi chiede con una voce assonnata:

-Com'è andata a scuola oggi?-

Che palle, sempre le solite domande di routine...ma non può cambiare almeno la formulazione? Ceh dopo un po' non annoiano anche lei?

Sta zitta Cloe che mancavi solo te! Mia mamma è fatta così cosa ci puoi fare? non voglio offenderla dicendole di cambiare tipo di domande!

Beh le dai solo un piccolo consiglio mica si offende!

Meglio non rischiare ha già abbastanza problemi a cui pensare.

-Bene mamma grazie!-

Scola la pasta nel lavandino e mette la pentola in tavola, si siede con una calma nauseante e cominciamo a mangiare in silenzio da funerale.

Sono le quattro di pomeriggio e non ho ancora finito di studiare per colpa di quella dannata musica che ascolta Harry ad altissimo volume nella sua stanza, che tra l'altro è accanto alla mia, però non mi conviene disturbarlo.

A un certo punto qualcuno suona il campanello di casa nostra, mia mamma va ad aprire

-Ciao-

-Salve signora Fotter, sua figlia Jess è in casa?-

-Si è di sopra, ma tu chi sei? Non ti ho mai visto da queste parti e mia figlia non mi ha mai parlato di te.-

-Mi scusi, non mi sono presentato!- disse porgendo una mano a mia mamma -Sono un compagno di scuola di Jess, mi chiamo Marco Orfei-

-Ok va bene. Sali pure, seconda camera a destra.-

Sento dei passi che salgono lentamente le scale, raggiungono il corridoio per poi fermarsi. Qualcuno bussa alla porta della mia camera

-Avanti- dico per far entrare l'ospite.

-Ma ciao Fotter!-

-Marco? Come fai a sapere dove abito?-

-Hai perso questa sul pullman così ho deciso di portartela approfittandone per fare due parole- disse porgendomi il mio libretto scolastico, si vede che avevo dimenticato di averlo in mano e di averlo posato sul sedile del pullman

-Grazie...-

-Se vuoi possiamo andare a farci una passeggiata...-

-Io? Con te? Da soli?-

-Si...-

-Non posso ho troppo da studiare per domani-

-Ma solo le quattro di pomeriggio, non vorrai passare tutto il tempo con la testa china sui libri?!-

-Beh per te sembra strano vista la tua media, ma per me non lo è dato che a differenza tua io ci tengo!-

Entra di colpo mia madre, con due bicchieri di succo all'arancia rossa in mano

-Vi ho portato qualcosa da bere visto il caldo che fa oggi! Spero che l'arancia rossa ti piaccia, Marco-

-Va benissimo. Grazie signora Fotter-

-Per favore chiamami Rose e non darmi del lei. Mi sento già abbastanza vecchia di mio senza bisogno che tu mi dai del lei-

-Come vuoi.-

-Perché non uscite un po' e andate a farvi un giro?- disse mia mamma rivolgendosi a me

-Ottima idea Rose! Dai andiamo Jess!?- rispose Marco prima ancora che io potessi esprimere il mio parere, che sarebbe stato negativo nei confronti della proposta di mia mamma.

- Va bene. Andiamo.- dissi con tono di sottomissione

Apro la porta, fuori è una bellissima giornata, piena di sole e di uccellini che cinguettano. Peccato che io debba condividere questo meraviglioso panorama con Marco...

Cammino ad un metro da lui, per fortuna nella mia via i marciapiede sono belli grandi così non sono obbligata a sentire il suo penetrante odore di fumo, che sembra essersi cucito insieme ai fili di cui è fatta la sua maglietta.

HELIUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora